OAKLAND POTREBBE PRENDERE SPUNTO DAI SAN FRANCISCO PER LA CREAZIONE DEL NUOVO STADIO
Forse la speranza di avere uno stadio interamente dedicato al baseball per gli Oakland Athletics potrebbe essere più che un sogno. Infatti a quanto pare molte personalità influenti si stanno muovendo per far si che ad Oakland possa sorgere uno stadio del baseball sul modello del’AT&T Park, casa dei San Francisco Giants, dirimpettai degli A’s che si trovano dall’altra parte della baia dove sorgono le due città.
Sul piatto ci sarebbero 500 milioni di dollari che vari imprenditori potrebbero mettere a disposizione della città, per far si che assieme allo stadio possano sorgere abitazioni e centri commerciali nella zona adiacente.
La trattativa sarebbe partita con la benedizione del Sindaco di Oakland Jean Quan.
Ora la pallina passa in mano a John Fisher e Lew Wolff, i due proprietari degli Athletics sono chiamati ad aderire al piano e a far si che Oakland possa vedere finalmente il suo Ballpark, così da scongiurare una volta per tutte lo spettro del trasferimento a San Jose.
In questa prima fase di trattative sembra che i vertici degli A’s non siano interessati, anche se a quanto pare i promotori di questa operazione non avrebbero intenzione di fermarsi. Questo aprirebbe uno scenario a dir poco grottesco, con gli imprenditori che a quel punto andrebbero a formare una nuova squadra con annessa società e stadio di proprietà.
Infatti il gruppo di imprenditori è in procinto di chiedere 50 acri di terra al porto di Oakland, nella zona del Howard Terminal. Questo perché sembra che siano già stati raccolti quei soldi in grado di poter avviare un’analisi ambientale ed ottenere così il processo di approvazione.
Se per portare avanti la costruzione si dovrà spendere denaro pubblico questo ancora non è chiaro, ciò che si sa è che il costo del terreno potrebbe essere pagato per il suo valore nominale, nella speranza di stimolare così le attività economiche in quell’area.
Scettico in questo caso Wolff che a tal proposito è stato fin troppo chiaro: “Sarebbe più facile costruire sull’Isola del Tesoro”. Alla base di queste dichiarazione ci sarebbe un motivo più che fondato. Infatti è noto come la grande quantità di rifiuti tossici presenti in quell’area renderebbero l’operazione troppo onerosa, senza contare che questo in più renderebbe quasi impossibile convincere lo Stato a concedere il sito per un uso che esuli da quello puramente marittimo. In più il proprietario ha fatto notare come quel terreno sia vincolato da un lungo contratto di locazione.
Al contrario però il gruppo di investitori fa sapere che l’ultimo locatario del Howard Terminal, ovvero la SSA Marine, ha dovuto affrontare una causa proprio su questo di recente; ciò ne minerebbe la solidità del contratto ed infatti sarebbero pervenute già tre offerte da diverse società operanti nel settore marittimo.
A questo punto però secondo il “gruppo pro ballpark” la costruzione del nuovo stadio, con un’ipotetica portata di 2 milioni di fan all’anno, porterebbe certamente molti più introiti alla zona.
Inoltre il Terminal è situato nel porto interno presso l’estuario di Oakland, nei pressi di due punti di congiunzione, con la possibilità di poter inserire un’ulteriore nuova stazione da cui poter accedere all’impianto.
In più a pochi kilometri di distanza c’è lo snodo delle interstatali 880 e 980.
Sulla vicenda è intervenuto anche Bryan Parker, che concorre alla carica di sindaco contro Quan, dicendo che tale sostanziale modifica porterebbe tutta una serie di nuove opportunità economiche per l’intera città di Oakland.
Dal canto suo invece lo stesso Sindaco sta portando avanti l’ambizioso progetto del “Coliseum City” che dovrebbe raggruppare numerosi impianti sportivi dedicati, anche se privatamente Quan avrebbe ammesso che forse questa nuova soluzione potrebbe essere anche quella maggiormente praticabile.
Vedremo se in futuro gli Athletics riusciranno ad avere il loro tanto bramato ballpark, ciò che è certo fin qui è che quello vecchio pian piano sta cadendo a pezzi e quindi sarebbe il caso che amministrazione e investitori vari si mettano d’accordo al più presto.
di Michele Acacia
Nella foto, l'ipotetico futuro complesso nonchè stadio degli Oakland Athletics (da sfgate.com).
Sul piatto ci sarebbero 500 milioni di dollari che vari imprenditori potrebbero mettere a disposizione della città, per far si che assieme allo stadio possano sorgere abitazioni e centri commerciali nella zona adiacente.
La trattativa sarebbe partita con la benedizione del Sindaco di Oakland Jean Quan.
Ora la pallina passa in mano a John Fisher e Lew Wolff, i due proprietari degli Athletics sono chiamati ad aderire al piano e a far si che Oakland possa vedere finalmente il suo Ballpark, così da scongiurare una volta per tutte lo spettro del trasferimento a San Jose.
In questa prima fase di trattative sembra che i vertici degli A’s non siano interessati, anche se a quanto pare i promotori di questa operazione non avrebbero intenzione di fermarsi. Questo aprirebbe uno scenario a dir poco grottesco, con gli imprenditori che a quel punto andrebbero a formare una nuova squadra con annessa società e stadio di proprietà.
Infatti il gruppo di imprenditori è in procinto di chiedere 50 acri di terra al porto di Oakland, nella zona del Howard Terminal. Questo perché sembra che siano già stati raccolti quei soldi in grado di poter avviare un’analisi ambientale ed ottenere così il processo di approvazione.
Se per portare avanti la costruzione si dovrà spendere denaro pubblico questo ancora non è chiaro, ciò che si sa è che il costo del terreno potrebbe essere pagato per il suo valore nominale, nella speranza di stimolare così le attività economiche in quell’area.
Scettico in questo caso Wolff che a tal proposito è stato fin troppo chiaro: “Sarebbe più facile costruire sull’Isola del Tesoro”. Alla base di queste dichiarazione ci sarebbe un motivo più che fondato. Infatti è noto come la grande quantità di rifiuti tossici presenti in quell’area renderebbero l’operazione troppo onerosa, senza contare che questo in più renderebbe quasi impossibile convincere lo Stato a concedere il sito per un uso che esuli da quello puramente marittimo. In più il proprietario ha fatto notare come quel terreno sia vincolato da un lungo contratto di locazione.
Al contrario però il gruppo di investitori fa sapere che l’ultimo locatario del Howard Terminal, ovvero la SSA Marine, ha dovuto affrontare una causa proprio su questo di recente; ciò ne minerebbe la solidità del contratto ed infatti sarebbero pervenute già tre offerte da diverse società operanti nel settore marittimo.
A questo punto però secondo il “gruppo pro ballpark” la costruzione del nuovo stadio, con un’ipotetica portata di 2 milioni di fan all’anno, porterebbe certamente molti più introiti alla zona.
Inoltre il Terminal è situato nel porto interno presso l’estuario di Oakland, nei pressi di due punti di congiunzione, con la possibilità di poter inserire un’ulteriore nuova stazione da cui poter accedere all’impianto.
In più a pochi kilometri di distanza c’è lo snodo delle interstatali 880 e 980.
Sulla vicenda è intervenuto anche Bryan Parker, che concorre alla carica di sindaco contro Quan, dicendo che tale sostanziale modifica porterebbe tutta una serie di nuove opportunità economiche per l’intera città di Oakland.
Dal canto suo invece lo stesso Sindaco sta portando avanti l’ambizioso progetto del “Coliseum City” che dovrebbe raggruppare numerosi impianti sportivi dedicati, anche se privatamente Quan avrebbe ammesso che forse questa nuova soluzione potrebbe essere anche quella maggiormente praticabile.
Vedremo se in futuro gli Athletics riusciranno ad avere il loro tanto bramato ballpark, ciò che è certo fin qui è che quello vecchio pian piano sta cadendo a pezzi e quindi sarebbe il caso che amministrazione e investitori vari si mettano d’accordo al più presto.
di Michele Acacia
Nella foto, l'ipotetico futuro complesso nonchè stadio degli Oakland Athletics (da sfgate.com).