''A TU PER TU CON...'' DANIELE MALENGO, NUOVO ACQUISTO DEL PADOVA BASEBALL
In questo appuntamento della rubrica “A tu per tu con…” abbiamo incontrato uno dei protagonisti della scorsa stagione dell’IBL, nato nel 1989, veneto di nascita, ma emiliano romagnolo d’adozione. Il sito Grandeslam.net ha infatti avuto il piacere di intervistare Daniele Malengo, che dopo una lunga permanenza a Bologna è passato pochi giorni fa a Padova.
Dopo cinque stagioni piene di successi lasci Bologna. Qual è il tuo bilancio personale di questi anni?
Dopo cinque stagioni con il Bologna non posso che definirmi più che soddisfatto. In cinque anni ho vinto tre Coppe Campioni, due Coppe Italia e lo Scudetto proprio nella stagione appena conclusa. Penso che chiunque troverebbe qualche difficoltà a descrivere le sensazioni provate in un'avventura del genere. Sono stati anni sicuramente positivi, che mi fatto crescere molto sia dal punto di vista tecnico ma anche personale. Infatti colgo l'occasione di ringraziare la Fortitudo in generale, ma soprattutto tutti i miei compagni di squadra che uno a uno mi hanno regalato un pezzo di sé.
Padova è una squadra in crescita, da poco tempo in IBL. Cosa ti ha spinto a dire addio a un'istituzione come la Fortitudo?
Innanzitutto spero che quello al Bologna non sia un addio ma un arrivederci. Infatti ho scelto Padova perchè la vedo una grande società, formata da gente seria e con un progetto interessantissimo in cui mi rispecchio in pieno. Gli obiettivi forse non saranno quelli di vincere tutto come era in Fortitudo, ma secondo me tra il gruppo di italiani che abbiamo e lo spirito di amicizia che unisce tutti possiamo fare molto bene. Io vedo Padova come una svolta, un cambiamento di routine, un rinnovamento di stimoli che a 25 anni credo mi faranno fare il salto di qualità del quale ho bisogno per migliorare ancora.
Si vocifera di incomprensioni con i dirigenti bolognesi. Quanto c'é di vero?
Non è mai bello parlare di queste cose. In effetti io non avrei mai lasciato una squadra, una società e una città come Bologna. Capisco benissimo che ogni anno si voglia migliorare il roster, sono il primo che vorrebbe vincere sempre e avere la squadra più forte in assoluto. Solo mi sarei aspettato un trattamento diverso dopo tutti questi anni che ho passato in Fortitudo. Magari sono solo io che la penso così, ma sinceramente mi è mancato un minimo di sentimento umano. Mi sarebbe piaciuto sentire da parte della dirigenza almeno un po' di attaccamento a Daniele, se non come giocatore almeno come persona. Poco tempo fa sono arrivate le chiamate che avrei voluto ricevere, proprio poco prima di mandarmi via.
Ora cosa ti aspetti da Padova?
A Padova mi aspetto un campionato molto positivo. Saremo duri da battere e cercheremo in tutti i modi di mettere i bastoni tra le ruote alle grandi squadre. Il primo anno di IBL per il Padova non è andato per niente male . Con i giusti innesti e, perché no, anche con il mio aiuto e quello di altri giocatori la squadra migliorerà ancora di più, e vedremo di quanto.
di Mara Mennella
Nella foto, un primo piano di Daniele Malengo prima di gara 7 delle scorse Italian Baseball Series (Lorenzo Bellocchio - Grandeslam.net).
Dopo cinque stagioni piene di successi lasci Bologna. Qual è il tuo bilancio personale di questi anni?
Dopo cinque stagioni con il Bologna non posso che definirmi più che soddisfatto. In cinque anni ho vinto tre Coppe Campioni, due Coppe Italia e lo Scudetto proprio nella stagione appena conclusa. Penso che chiunque troverebbe qualche difficoltà a descrivere le sensazioni provate in un'avventura del genere. Sono stati anni sicuramente positivi, che mi fatto crescere molto sia dal punto di vista tecnico ma anche personale. Infatti colgo l'occasione di ringraziare la Fortitudo in generale, ma soprattutto tutti i miei compagni di squadra che uno a uno mi hanno regalato un pezzo di sé.
Padova è una squadra in crescita, da poco tempo in IBL. Cosa ti ha spinto a dire addio a un'istituzione come la Fortitudo?
Innanzitutto spero che quello al Bologna non sia un addio ma un arrivederci. Infatti ho scelto Padova perchè la vedo una grande società, formata da gente seria e con un progetto interessantissimo in cui mi rispecchio in pieno. Gli obiettivi forse non saranno quelli di vincere tutto come era in Fortitudo, ma secondo me tra il gruppo di italiani che abbiamo e lo spirito di amicizia che unisce tutti possiamo fare molto bene. Io vedo Padova come una svolta, un cambiamento di routine, un rinnovamento di stimoli che a 25 anni credo mi faranno fare il salto di qualità del quale ho bisogno per migliorare ancora.
Si vocifera di incomprensioni con i dirigenti bolognesi. Quanto c'é di vero?
Non è mai bello parlare di queste cose. In effetti io non avrei mai lasciato una squadra, una società e una città come Bologna. Capisco benissimo che ogni anno si voglia migliorare il roster, sono il primo che vorrebbe vincere sempre e avere la squadra più forte in assoluto. Solo mi sarei aspettato un trattamento diverso dopo tutti questi anni che ho passato in Fortitudo. Magari sono solo io che la penso così, ma sinceramente mi è mancato un minimo di sentimento umano. Mi sarebbe piaciuto sentire da parte della dirigenza almeno un po' di attaccamento a Daniele, se non come giocatore almeno come persona. Poco tempo fa sono arrivate le chiamate che avrei voluto ricevere, proprio poco prima di mandarmi via.
Ora cosa ti aspetti da Padova?
A Padova mi aspetto un campionato molto positivo. Saremo duri da battere e cercheremo in tutti i modi di mettere i bastoni tra le ruote alle grandi squadre. Il primo anno di IBL per il Padova non è andato per niente male . Con i giusti innesti e, perché no, anche con il mio aiuto e quello di altri giocatori la squadra migliorerà ancora di più, e vedremo di quanto.
di Mara Mennella
Nella foto, un primo piano di Daniele Malengo prima di gara 7 delle scorse Italian Baseball Series (Lorenzo Bellocchio - Grandeslam.net).