A distanza di poco più di due anni, Jim Joyce, il veterano arbitro della Major League Baseball famoso per aver distrutto il sogno del perfect game ad Armando Galarraga nel Giugno 2010, torna a far parlare di sè.
Il pentimento, le scuse e le lacrime dopo quella terribile partita tra Tigers e Indians avevano fatto capire di fronte a che tipo di persona eravamo, dall’umanità e dall’umiltà che in molti sognano.

Questa volta siamo davanti ad una storia diversa, perchè il 20 Agosto 2012, Joyce ha salvato la vita di una signora, tale Jayne Powers, che lavora al Chase Field di Phoenix, casa degli Arizona Diamondbacks.

L’arbitro era in uno dei tunnel dello stadio, stava dirigendosi verso lo spogliatoio con calma, mancavano ancora 90 minuti all’inizio della partita tra Miami e Arizona, quando ha improvvisamente notato la signora Powers accasciata per terra. Joyce, con una prontezza di riflessi incredibile, ha immediatamente effettuato una rianimazione cardiopolmonare in attesa dell’arrivo dei medici con i defibrillatori.
Dopo le prime scosse, la Powers non dava segni di vita, e Joyce ha continuato con la sua rianimazione, urlando alla signora ormai priva di conoscenza di restare in vita. Dopo qualche altro minuto di terrore, la signora ha ripreso a respirare ed è stata immediatamente portata al più vicino ospedale di Phoenix.

Ho capito subito che c’era qualcosa di sbagliato. E sapevo che se non avessi fatto qualcosa, la signora sarebbe potuta morire proprio di fronte a me. E’ stato più istinto, che altro.” ha detto Joyce alla stampa dopo l’intervento.

Al suo ritorno negli spogliatoi, i colleghi gli hanno proposto di spostarsi ad arbitrare in terza base al posto di casa base, ma l’arbitro non ne ha voluto sapere.
Non posso stare fermo in terza base e pensare a quello che è successo per tutta la sera” ha risposto, aggiungendo alla fine che“...il mio lavoro è a casa base e devo concentrarmi ad ogni lancio, solo così potrò non pensare al fatto.

Joyce e la moglie, dopo il match, si sono recati in ospedale per far visita a Jayne Powers, visibilmente emozionata dalla presenza del suo salvatore.

Ha detto a mia moglie che ricorda solo il suono della mia voce, nient’altro.

I dottori hanno poi dichiarato che se non fosse stato per l’aiuto tempestivo di Joyce e per l’utilizzo dei defibrillatori, la Powers avrebbe avuto poche possibilità di arrivare in buone condizioni all’ospedale. Oggi sta bene, e potrebbe tornare a casa entro i prossimi sette giorni.

Sicuramente una giornata molto eccitante, per Joyce, che occupa le prime pagine delle più importanti testate giornalistiche statunitensi.

Questa volta, però, da eroe.


di Angelo Cappa

Nella foto, Jim Joyce arbitra durante la partita del 21 Agosto 2012, un giorno dopo aver salvato la vita di Jayne Powers. (AP Photo/Matt York per Espn.com).


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