FUORICAMPO, TOUCHDOWN E TIRI LIBERI: GIOCATORI DI BASEBALL E SPORTIVI A TUTTO TONDO (PARTE SECONDA)
Abbiamo visto nella puntata precedente i forti legami che intercorrono tra due sport percepiti agli antipodi come football americano e baseball: veri e propri all-rounders come Sanders, Janowicz, Ace Parker ed Halas, Hall of Famers e star planetarie del football del calibro di Marino ed Elway si sono cimentati, con differente successo, nel batti e corri. E non sono i soli.
Danny Ainge nel basket a stelle e strisce non è il primo che passa: può sfoggiare al dito due anelli vinti con i Boston Celtics conditi dalla partecipazione all'All Star Game del 1988 ed il titolo di General Manager dell'anno vent'anni dopo. Come se non bastasse è l'unico atleta ad essere stato nella prima squadra All-American della high school nel football americano, nel basketball e nel baseball. Un atleta eccezionale, scelto nel 1977 dai Toronto Blue Jays come seconda base e diventato il più giovane giocatore della franchigia a battere un home run a 20 anni e 77 giorni. Dopo tre anni a Toronto decise di proseguire la carriera nel basket e venne selezionato dai Celtics dopo una battaglia legale per svincolarlo dalla sua ex-squadra.*
Decisamente meno significativa e gloriosa la carriera di Bill Sharman nel baseball. Dal 1950 al 1955 minor leaguer per i Brooklyn Dodgers, promosso nel 1951 senza scendere in campo, ebbe modo comunque di entrare nella storia del baseball: nella gara del 27 settembre di quell'anno l'intera panchina dei Dodgers venne espulsa per le violente proteste contro l'arbitraggio e l'ottantacinquenne Sharman può così vantarsi di essere l'unico giocatore di baseball ad essere stato espulso in una partita senza averne mai giocata nessuna. Al contrario la carriera cestistica gli porterà quattro anelli, 8 partecipazioni all'All Star Game e la nomina tra i cinquanta migliori giocatori della storia della NBA.
Il treno della (sfortunata) carriera cestistica di Scott Burrell ha fatto parecchie fermate: dall'America alla Cina, alle Filippine, alla Spagna ed al Giappone. Una stella a livello di high school, venne selezionato all'ultimo anno dai Mariners (primo round, #26 overall) che gli suggerirono di non andare al college privilegiando uno sviluppo nella minor league. Burrell rifiutò, decise di proseguire col college e l'anno seguente ottenne la chiamata dei Toronto Blue Jays, a quanto pare la squadra col fiuto migliore per i futuri cestisti. Giocando a baseball d'estate ed a basket durante il resto dell'anno fu ben presto chiaro quale fosse il futuro di Scott: divenne il primo giocatore nella storia della NCAA a collezionare più di 1.500 punti, 750 rimbalzi, 275 assist e 300 palle rubate. Selezionato dai Charlotte Hornets al primo round - primo ed unico atleta ad essere selezionato al primo round in due delle maggiori leghe professionistiche americane - e frenato dagli infortuni, vincerà solamente un anello con i Bulls nel 1998 prima di partire per il suo viaggio alla scoperta degli anfratti del basket nel Mondo.
Merita una menzione anche Nathaniel Clifton, benchè il baseball l'abbia appena sfiorato: Clifton ha combattuto per il suo Paese nella Seconda Guerra Mondiale, è stato un Harlem Globetrotter, durante la off-season del 1949 ha giocato per i Chicago American Giants della Negro League baseball e nel 1950 divenne il primo afro-americano a firmare un contratto per una squadra NBA. Scusate se è poco.
È cresciuto a St. Louis, suo padre Tim è stato nazionale statunitense, gli zii Mike e Steve hanno giocato nella NASL ed il fratello James è stato riserva dei San José Earthquakes nella MLS. Vi sorprendete che Taylor Twellman abbia scelto il calcio? Ai tempi della high school era un vero ragazzino prodigio: "letterman" nel football, basket, calcio e baseball con un ottimo rendimento scolastico. Anche il nonno Jim Delsing (White Sox e Yankees, tra le altre) deve aver messo lo zampino nei suoi geni, ma non abbastanza per spingerlo ad una carriera nel baseball: l'interbase Twellman chiuse il terzo anno con .450 di media battuta e .517 al quarto, ottenne un'offerta di contratto dai Kansas City Royals, ma la rifiutò per proseguire col calcio a Maryland. E non finisce qui: un altro zio, Jay Delsing, è golfista professionista...
Non poteva esserci alternativa al calcio per Tony Meola, uno dei portieri più forti della storia del calcio statunitense, giocatore di baseball di ottimo livello all'università tanto da entrare nel giro degli Yankees. Ma forse per il padre Vincenzo, calciatore nella natìa Avellino, sarebbe stato un dolore.
Allo stesso modo non c'è stata alternativa al wrestling per Randall Mario Poffo, meglio conosciuto come "Randy Savage" o "Macho Man", icona del wrestling anni '80 e figlio del wrestler Angelo Poffo. Fu proprio il padre a spingerlo verso il wrestling durante la off-season del 1973, quando l'esterno Randy si allenava duramente per crearsi una possibilità di carriera nel baseball. Già nel giro dei St. Louis Cardinals, Cincinnati Reds e Chicago White Sox, Poffo forgiava il suo swing colpendo la ruota di un camion ed una volta infortunata la spalla destra in uno scontro a casa base imparò a battere con la sinistra. Con una dedizione del genere avrebbe sicuramente potuta dire la sua nella MLB, ma si è fermato nel 1974 dopo quattro stagioni nelle minors con 289 partite giocate, una media battuta di .254, 16 home run e 66 RBI.
Per chiudere questa breve carrellata di atleti che si sono cimentati nel baseball voglio citare uno sportivo "atipico": Eddie Lubanski. Vi dice nulla? È un Hall of Famer dello United States Bowling Congress, la federazione statunitense di bowling. Prima di lanciare la boccia da bowling, Eddie lanciava palline da baseball per i farm club dei St. Louis Browns. Lasciò il baseball a causa di incomprensioni con il proprietario dei Muskogee Reds, chiudendo le sue tre stagioni nelle minors con un ottimo record di 50 vinte e 18 perse (quasi il 75% di vittorie). C'è chi giura che sarebbe diventato un grande lanciatore della MLB e visti i numeri c'è da credergli.
N.B.: vi sono molti altri atleti che si sono dedicati al baseball, ma ho scelto di presentare solo i più curiosi ed interessanti. Inoltre ho ritenuto superfluo parlare di due grandi atleti dei quali tutto si sa e tutto s'è scritto: Michael Jordan e Jim Thorpe.
* oltre a Danny Ainge, altri undici atleti hanno giocato sia nella NBA/BAA che nella MLB: Frank Baumholtz, Gene Conley, Chuck Connors, Dave DeBusschere, Dick Groat, Steve Hamilton, Mark Hendrickson, Cotton Nash, Ron Reed, Dick Ricketts e Howie Schultz.
di Christian Tugnoli
Nelle foto, Danny Ainge nel dugout dei Blue Jays (cutorunct.files.wordpress.com), una foto autografata di Bill Sharman durante la sua infausta avventura (da record) con i Dodgers (sportsmemorabilia.com) e Randall "Macho Man" Poffo con la divisa dei Cardinals (media.tumblr.com).