C’è un motivo per cui ti leghi eternamente ad una squadra?
C’è un motivo per cui soffri e gioisci, magari dal divano di casa tua, per quello che fanno nove ragazzi in un diamante?
C’è un motivo per cui faresti di tutto pur di vedere quei suddetti ragazzi, che magari non hai mai incontrato di persona, vincere?
Non è facile trovare una risposta a queste domande. Chiamatelo tifo, chiamatelo fanatismo, chiamatelo come volete. Ma lasciatemi dire una cosa, qualsiasi cosa sia, val la pena essere provata.
L’empatia che si crea tra te e dei ragazzi lontani migliaia di chilometri, è qualcosa di speciale.
Il brivido che corre lungo la schiena per una palla che vola oltre la recinzione dello stadio, il salto di gioia per uno strike-out, la delusione cocente e la rabbia per una sconfitta. Questo, nel bene e nel male, fa parte del gioco.
Odi et amo, direbbe Catullo. Odio e amo, forse mi chiedi come sia possibile...non lo so.
Questo è quello che si prova ogni settimana, ogni giorno, in ogni match.
Col tempo si tesse un filo invisibile, che ti tele trasporta là, dove quelle emozioni si incontrano. E quando proverai a liberarti, sarà troppo tardi, ti renderai conto che è impossibile.

Tutto questo, vi chiederete voi, per spiegare cosa sia il tifo, o il fanatismo? No, non è mia competenza, spiegarlo.
Tutto questo, invece, per spiegare ciò che lega un ragazzo nato e cresciuto nel Sud Italia ad una squadra di San Francisco. I Giants, appunto.

Proprio a proposito di quelle emozioni altalenanti di cui parlavo prima, il 2012 dei Giants inizia con grandi aspettative, ai blocchi di partenza c’è una squadra con un parco lanciatori tra i migliori della MLB, in attacco, per ovviare ai problemi del 2011, ci sono stati gli innesti di Pagan, Cabrera e del sorprendente Blanco, arrivati a San Francisco con l’obiettivo di andare in base e portare punti a casa.
Le aspettative sono tante, ma iniziamo la stagione con tre brutte sconfitte contro Ariziona, squadra con cui si lotterà fino alla fine, probabilmente.
Ma la squadra entra in ritmo, nelle serie seguenti, e così l’attacco inizia a battere, i lanciatori iniziano a svolgere il loro compito con merito. Come non citare i complete games shutout di Zito contro Colorado, e di Cain contro Philadelphia.

Dunque dopo la serie d’apertura contro i D-Backs, il bilancio è di cinque serie vinte e una sola persa.

Ma veniamo in particolare alle partite dell’ultima settimana, giocate contro Mets, Reds e Padres.

Giants @ Mets (3-1):

- Gara 1 (W 4-3): vittoria in volata al decimo inning grazie ad un singolo di Hector Sanchez. Da segnalare la grande prestazione di Cabrera con un 2 su 3 e due punti segnati.

- Gara 2 (L 4-5): partita folle, in cui arriviamo al nono inning sotto nel punteggio 4-1, ma grazie ad un pop di Belt che cade fortunosamente tra gli interni e gli esterni ci portiamo in parità 4-4. Ma il disastro arriva nella parte bassa del nono, in cui Huff si ritrova a giocare in seconda base, come conseguenza dei folli cambiamenti apportati da Bochy pur di pareggiare la partita. Ovviamente combina il disastro che ci farà perdere la partita (in una groundball non si sposta verso la seconda base per effetturare un doppio gioco). “E’ stato istintivo spostarmi verso la prima base, e non la seconda” ha detto a fine partita.

- Gara 3 (W 6-1): partita spostata di un giorno a causa della pioggia. Finalmente arriva una buona prestazione di Lincecum dopo le prime due partenze alquanto incerte. Schierholtz batte 3 su 5 con 3 RBI e vinciamo una bella partita.

- Gara 4 (W 7-2): altra partita mostruosa di Schierholtz che batte di nuovo 3 valide, tra cui anche un triplo. Sul monte un ottimo Bumgarner ottiene la vittoria dopo aver lanciato sette solidi innings.

Giants @ Reds (1-2):

- Gara 1 (L 2-9): niente da fare contro un Latos quasi perfetto. Escludendo l’home-run di Posey nel nono, non combiniamo nulla in attacco, lasciando ben 10 corridori in base.

- Gara 2 (L 2-4): seconda sconfitta consecutiva contro i Reds, ormai ufficialmente bestia nera dei Giants, negli ultimi anni. Zito lancia sei ottimi innings, ma nel settimo subiamo quattro punti che non riusciamo più a recuperare.

- Gara 3 (W 6-5): evitiamo lo sweep con una vittoria al cardiopalma. Arriviamo al nono inning sotto di 5-3. Arias arriva in base grazie ad un walk, Theriot batte un singolo, Pill va strike out e arriva al box di battuta Pagan, che spara la palla oltre la recinzione con un fantastico home-run da tre punti che ci regala la vittoria!

Padres @ Giants (1-2):

- Gara 1 (L 3-5):  partente, per noi, Hacker, ripescato da Fresno, che concede tre punti ai Padres. Partenza non male, per lui, peccato che in attacco non riusciamo a concretizzare con un brutto 1 su 9 con corridori in posizione punto. Da segnalare la valida di Sandoval che lo porta ad una striscia di 20 valide consecutive, dall’inizio della stagione!

- Gara 2 (W 2-1): fantastica prestazione dei due partenti. Sia Lincecum che Bass sono mostruosi. Bass lancia addirittura una partita perfetta fino alla parte bassa del sesto inning (rotta dal singolo di Lincecum). Il doppio di Belt, nel settimo inning, porta a casa i due punti che ci fanno guadagnare una importantissima vittoria.

- Gara 3 (W 4-1): di nuovo Bumgarner sul monte, di nuovo una grande prestazione che gli fa guadagnare la quarta vittoria stagionale. In attacco, bene Pill (2 su 3) e Arias con 2 importanti RBI.

Alla fine di questa settimana il nostro record è di 12-10, siamo secondi, nella division, quattro partite dietro ai sorprendenti Dodgers.

A partire da questa notte siamo impegnati in due serie casalinghe, entrambe da 3 partite, contro i Marlins e i Brewers. Obiettivo: vincere.


di Angelo Cappa

Nella foto, Pablo Sandoval batte il singolo che gli consente di allungare la striscia di valide a 20 partite. (Photo by Ezra Shaw/Getty Images per Espn.com)