Saranno quindi gli ostici Baltimore Orioles i primi avversari dei Detroit Tigers nella corsa alle World Series 2014. La compagine guidata da Buck Showalter, serio candidato al titolo di Manager Of The Year, si è aggiudicata la difficile American League East Division con un record di 96 vittorie e 66 sconfitte e soprattutto ha saputo superare numerose avversità, a cominciare dagli infortuni che hanno terminato anzitempo la stagione del catcher titolare Matt Wieters e del terza base Manny Machado – a cui si è aggiunta recentemente la squalifica dello slugger Chris Davis, che avrà avuto anche un notevole regresso rispetto al 2013 ma pur con una media battuta sotto la Mendoza Line è riuscito a infilare 26 fuoricampo in 127 partite. A dimostrazione di tutto questo parlano i record: 49-31 senza il giovane terza base, 80-56 senza il catcher e 24-11 nelle partite giocate senza Davis.

I precedenti in regular season sembrerebbero far pendere nettamente la bilancia a favore di Detroit, che si è aggiudicata cinque partite su sei quest’anno, incluse le tre disputate al Camden Yards. Tuttavia è necessario prendere questa statistica con estrema cautela, in quanto i sei incontri si sono svolti tra aprile e maggio, quando i Tigers erano nel loro momento migliore e gli Orioles non avevano ancora espresso tutto il loro potenziale: Baltimore ha infatti dato il meglio di sé nella seconda metà della stagione (record 44-24 dopo l’All Star Break, a fronte del 37-34 di Detroit).

Parlando di rotazioni, quella degli Orioles, benché priva di stelle, ha svolto splendidamente il suo compito durante la regular season: Chris Tillman, che sarà il partente di Gara 1, ha chiuso con 3.34 di ERA e un record di 13-6; Wei-Yin Chen è andato 16-6 con 3.54 di ERA, Bud Norris 15-8 con 3.65 e Miguel Gonzalez 10-9 con 3.23. Non male neanche il 7-7 con un’ERA di 3.57 del 23enne Kevin Gausman, che sarà probabilmente destinato al bullpen così come il deludente Ubaldo Jimenez (6-9, 4.81). In casa Tigers il manager Brad Ausmus ha già annunciato la rotazione per la serie (nell’ordine: Max Scherzer, Justin Verlander, David Price, Rick Porcello). Se da una parte è confortante il netto progresso di Verlander nelle ultime partite, dall’altra c’è preoccupazione per il resto degli starters, tutti al career high in termini di innings lanciati. Se Price ha dimostrato domenica di avere ancora benzina in corpo nonostante i 248⅓ innings già sostenuti, Scherzer ultimamente è sembrato un po’ in affanno e ancor peggio si è comportato Porcello (0-4, 6.20 ERA in settembre), il quale negli ultimi due starts non è riuscito neanche a completare quattro innings. Il rientro di Anibal Sánchez servirà solo a rinforzare il bullpen, visto che Ausmus ha avuto modo di farlo lanciare per un solo inning dopo il rientro dall’infortunio e quindi non può avere certezze sulla sua tenuta fisica.

Per quanto riguarda proprio i rilievi, il bullpen in dote a Showalter è decisamente solido – a cominciare dal back-end composto dal mancino Andrew Miller (2-0, 1.35 ERA in maglia Orioles) e dai destri Darren O’Day (setup man, 5-2 record, 1.70 ERA) e Zach Britton (closer, 37 saves su 41, 3-2 record, 1.65 ERA). Altri punti di forza sono il destro Tommy Hunter (3-2, 2.97, 11 saves), i mancini T.J. McFarland (4-2, 2.76) e Brian Matusz (2-3, 3.48). Da parte sua, Ausmus risponderà con una combinazione di cinque destri (Nathan, Chamberlain, Soria, Alburquerque e Sánchez) e occasionalmente farà ricorso a uno dei mancini disponibili (Coke, Hardy, Lobstein), incrociando le dita. Desta stupore solo in parte il fatto che, a dispetto di un’ERA complessiva di 3.10 (a fronte del poco rassicurante 4.29 di Detroit), il bullpen degli Orioles abbia al passivo più blown saves di quelle del vituperato parco rilievi dei Tigers (19 contro 17): la statistica ha infatti una sua logica nell’altissimo numero di partite punto a punto giocate dagli Orioles – tra le cui ovvie conseguenze è il più frequente ingresso dei rilievi in situazioni delicate e/o di equilibrio. Basti pensare che oltre un terzo delle partite degli Orioles in regular season si è chiuso con un solo punto di distacco: a riprova della consistenza del team è però il record di 32-23 in tali situazioni (Detroit, per inciso, è andata 23-20 nelle gare decise per una sola segnatura). In ben 20 occasioni gli Orioles sono andati agli extrainnings e il loro record (14-6) incute timore, soprattutto se consideriamo che i Tigers in 12 extra innings games sono andati 6-6.

Le assenze sopra citate hanno indubbiamente indebolito gli Orioles in attacco, dove comunque Nelson Cruz – che già terrorizzò i lanciatori di Detroit nelle ALCS 2011 in maglia Rangers – arriva con il primato della lega e career high di ben 40 fuoricampo. Da tenere d’occhio anche gli altri esterni Adam Jones (.281/.311/.780 con 29 HR), Nick Markakis (.276/.342/.729), l’ex Tiger Delmon Young (.302/.337/.779) e l’ultimo acquisto Alejandro De Aza (.293/.341/.877 su 89 PA in maglia Orioles). Il vero jolly uscito dal taschino di Showalter è stato però l’utility man Steve Pearce, autore di 21 fuoricampo e di una linea ragguardevole di .293/.373/.930. Per uscire indenni da questa serie – e avere ambizioni ancora più alte - i Tigers dovranno battere con più consistenza di quanto mostrato nelle ultime partite e portare uomini in base per la coppia più temuta del baseball, ovvero Miguel Cabrera e Victor Martínez. Le prestazioni dei vari Kinsler, Hunter e J.D. Martinez saranno fondamentali quanto il rendimento dei due sluggers, mentre il contributo della parte bassa del line-up potrebbe risultare il fattore determinante per spostare l’equilibrio della serie.

Stridente è infine il contrasto tra le due difese. Quella degli Orioles, i cui punti di forza principali sono i middle infielders J.J. Hardy e Jonathan Schoop, è una delle migliori della American League: terza per errori (87) e soprattutto prima con ampio margine in termini di punti salvati (+49 Defensive Runs Saved). Al contrario, la statica difesa dei Tigers, nonostante l’enorme contributo di Kinsler (+20 DRS) e un numero di errori neanche troppo elevato (101), è largamente tra le peggiori della lega con un fattore negativo di ben -65 DRS, statistica in cui spiccano in negativo Nick Castellanos (-30) e Torii Hunter (-18).

Questo infine il programma della serie:
Gara 1 (Camden Yards, Baltimore): giovedi 2 ottobre, ore 23:30 italiane
Gara 2 (Camden Yards, Baltimore): venerdi 3 ottobre, ore 18:00 italiane
Gara 3 (Comerica Park, Detroit): domenica 5 ottobre, ore 21:30 italiane
*Gara 4 (Comerica Park, Detroit): lunedi 6 ottobre, orario da stabilire
*Gara 5 (Camden Yards, Baltimore): mercoledi 8 ottobre, orario da stabilire
* se necessaria

[**] statistiche da: Fangraphs, Baseball-Reference.

di Massimiliano Barzotti


Nella foto, Martinez e Cabrera (Mike Mullholland - MLive.com).