Mentre scrivo questo articolo è in corso gara tre, poi vinta da Holliday e compagni, della prima serie stagionale Cardinals-Cubs: si gioca a St Louis e i Cubs che si sono imposti nelle prime due sfide.

Fra i vari spunti che questa serie porta all’attenzione degli appassionati, certamente è presente una sana (a volte no), rivalità già scritta e descritta in tutti gli almanacchi sul baseball, ma quest’anno in particolare due fatti hanno finito e finiranno per caratterizzare la rivalità per eccellenza della National League Central.
1)      L’eliminazione dei Cardinals nella scorsa offseason, proprio a cura dei tanto amati Cubs,
2)      John Lackey e Jason Heyward in offseason passano dai Cardinals ai Cubs, niente da dire sul primo, qualcosa sul secondo invece. Sarà che i Cardinals hanno provato in tutti i modi a rifirmarlo, sarà che è costato a St Louis Shelby Miller, sarà che ha definito i Cardinals una squadra senza futuro, al contrario dei Cubs, morale della favola il suo ritorno nel Missouri sembrava la prima di Ronaldo con la maglia del Milan contro l’Inter.

Ora il problema in se non si porrebbe in quanto tutto ciò può essere fatto rientrare nella normalissima ferve di un evento sportivo di spicco come una gara di Major League, ma a rovinare tutto ci hanno pensato quattro soliti presunti poco di buono, presunti perché di fatto non si è ancora capito se il fatto effettivamente ha un qualcosa di vero, che secondo la beninformata stampa dell’Illinois incitavano il pubblico dei Cardinals ad usare epiteti razziali contro J-HEY.

Bene tenete bene a mente che gli U.S.A. a riguardo del Razzismo hanno un trascorso che ha segnato un epoca e reso questo uno dei temi più sensibili in assoluto dell’opinione pubblica e del costume stesso Americano considerate che il tutto avviene a poche ore di distanza dal giorno in cui si è celebrato Jackie Robinson e la frittata è fatta.

Forse troppo affrettatamente senza considerare e verificare la veridicità della notizia essa stessa è rimbalzata sulle news nazionali, mettendo ulteriore tensione ad una partita non comune gia’ di suo.

Fortunatamente a spegnere il tutto a provveduto lo stesso Jason Heyward che ha riferito di non aver mai sentito insulti razzisti nè prima nè durante la gara, aggiungendo allo stesso tempo che nonostante tutto con problemi del genere è abituato a convivere da sempre, e che forse sempre ci dovrà convivere. Su questa seconda esternazione negli Stati Uniti, qualcuno ancora dovrà riflettere.

di Antonello Pignataro


Nella foto, il giocatore nel box di battuta con i Cubs (Getty Images da SportingNews.com).