Cinismo. È questa la parola chiave che ha permesso alla T&A San Marino di superare la Fortitudo Bologna in gara uno delle semifinali Scudetto per 2 a 0. La formazione del Monte Titano ha infatti saputo concretizzare al meglio le poche occasioni che gli sono capitate nel corso della partita a partire dal doppio di Mazzuca che ha dato il via alla prima segnatura del match.

Nel corso del secondo inning l'ex giocatore felsineo ha colpito una palla velenosa che ha scavalcato Andrea D'Amico in terza e permesso a Mazzuca di raggiungere la seconda. Un bel contatto di Bittar si é trasformato in una volata di sacrificio a destra (gran giocata di Liverziani al volo per l'out) e ha spinto il compagno in terza. Subito dopo, la rimbalzante di Albanese è stata raccolta da Rivero che ha assistito in prima per la seconda eliminazione. Nell'azione, però, Mazzuca ha segnato il punto del vantaggio nonostante il tentativo di out a casa base della squadra ospite.
Al quinto inning servono due valide alla T&A per allungare nel punteggio. Il singolo di Reginato e la successiva valida da due basi di un Mazzuca in serata di grazia hanno poi permesso al San Marino di portarsi sul 2 a 0.

Dall'altra parte, invece, la Fortitudo ha saputo creare ma non concretizzare come, invece, ha abituato tutti gli appassionati nel corso della stagione 2013. L'Unipol ha infatti messo in base almeno un corridore in sette delle nove riprese disputate senza però mai segnare un punto. Per gli uomini allenati dal Manager Marco Nanni saranno ben otto gli uomini rimasti in base, contro i tre del San Marino che, grazie alle due battute valide arrivate al momento giusto, ha vinto la prima partita della semifinale Scudetto.

da San Marino, il nostro inviato Daniele Mattioli


Nella foto, l'attacco della T&A, cinico come non mai in gara uno (@SimoneAmaduzzi).