LA FORTITUDO NON SBAGLIA, SAN MARINO E GODO INDIETRO DI CONDIZIONE. SI SORRIDE A NETTUNO, PADOVA NON E' UNA SORPESA E RIMINI HA UN PROBLEMA IMPORTANTE
Buona la prima. L'Opening Day si chiude con tutte le partite giocate, nonostante il maltempo, qualche rain delay, e con alcune sorprese che emergono dal campo. Come si sa la prima di campionato è sempre serie poco interlocutoria ma si possono vedere già delle tendenze emergere abbastanza lampanti. Andiamo con ordine e partiamo con il gruppo che, sulla carta, era quello più prevedibile ovvero il Girone A.
La prima sorpresa, ma che per il sottoscritto tanta sorpresa non era, è sicuramente il Tommasin Padova, che si candida ad essere la mina vagante del girone. Perde la prima 5 a 1 con un non esaltante Uviedo, rilevato da Acosta e dall'ex di turno Tonellato, contro i Campioni d'Italia guidati sul monte da un ottimo Junior Guerra e con le battute del core del lineup. Ma poi vince la gara dell'italiano trascinato sul monte da due esordienti come Enrico Crepaldi e un costante Medina contro un monte tricolore dei Titani orfano di Da Silva e che vede Cooper & Co. indietro nella preparazione. Il prospetto nettunese Andreozzi al settimo inning addirittura subisce 4 punti senza riuscire ad eliminare neanche un battitore avversario. Il monte biancoceleste viene letteralmente bastonato da Nosti, dall'ex Chapelli, Sguassero e Sandalo in gara 2. Ma più in generale sorprende l'impatto più che positivo di tutto il lineup biancorosso, con il solo Pacini fra i titolari a non avere battuto neanche una valida. Costante ma non clutch l'attacco del San Marino in entrambe le partite, con il solito Jairo Ramos a guidare la truppa.
Nulla di nuovo sul fronte occidentale dove la Fortitudo Bologna liquida la pratica Godo Knights, con Williamson e Panerati, in scioltezza. Fuoricampo, doppi e monte immacolato parlano di una squadra già cinica. Gli uomini di Fuzzi appaiano però in evidente ritardo di preparazione: sia Calero che Ribeiro non sono ancora al top, ma sembrano comunque essere l'arma in più di questi Knights. Il partente ex Novara paga due inning disastrosi contro la parte alta del lineup felsineo, leggi Liverziani, Infante e il sempre clutch Vaglio (1 su 4, 2 rbi, 1 so). Prestazione da dimenticare dei battitori ravennati, con praticamente i soli uomini della parte bassa del lineup, ovvero i tre rookie Silvestri, Bucci, Servidei, l'esterno Meriggi e il veterano Monari, a finire nel box score insieme a D'Amico. Non pervenuti i bombers di casa Medina e Sanchez e, meriti del monte bolognese a parte, sembra immutato il problema che i Knights si trascinano da anni ovvero gli uomini rimasti in base e il monte italiano. Sintomo che forse il lavoro più grosso da fare per Fuzzi e staff è a livello mentale più che fisico. Senza storia la seconda partita terminata 11 a 0 per la Fortitudo al 7° inning.
Il girone B appare invece quello che farà divertire di più gli appassionati del baseball italiano. Piace vedere che, nonostante i tumulti in riva alle spiagge tirreniche, le due formazioni nettunesi saranno due mine vaganti. Il girone che, sulla carta, dovrebbe essere dominato facilmente da Rimini ci fa vedere invece come le due società laziali sappiano ancora muoversi sul mercato e di come, per quanto riguardo gli italiani, siano ancora la unica vera cantera tricolore, non solo in qualità ma anche in quantità. Con, per di più, due allenatori bravissimi come Trinci e Scerrato. Non dimenticandosi che Parma da dopo lo scudetto 2010 ha scelto di far crescere prospetti su prospetti all'ombra di staff tecnici eccezionali, su tutti Gibo Gerali e Pepita Munoz. Insomma, a mio parere, vedremo uno scontro fra il blockbuster Rimini e tre formazioni costruite in maniera simile. Per ora il risultato è quello di tutte con una vittoria e una sconfitta.
Partiamo dai Pirati, che non sono apparsi particolarmente brillanti nei due scontri casalinghi contro il Città di Nettuno. Il monte di gara 1 di Catanoso è si apparso subito solidissimo con il trio Ekstrom, Marquez e Escalona ma, dall'altra parte, il lineup neroarancio si è trovato davanti i lanciatori italiani come Morellini, l'ex Pezzullo e Ciarla non di certo temibili. Risultato: vittoria un po' stretta di 3 a 0, ma con 8 valide, di cui 3 del solito Romero e con 10 rimasti in base.
Gara 2 invece vede il monte straniero del Nettuno affrontare il solitamente affidabile mound italiano riminese. Ma la storia non va proprio così. Rimini batte solo 6 valide contro l'inedita coppia Lorenzo - Rodriguez, che si permettono di confezionare ben 16 strikeout, con i soli Romero e Mazzanti a pungere nel box. Poi Rimini si ritrova anche un veterano (ed ex) come Mazzanti che fa 3 errori nella stessa partita (4 nel week end) di cui uno fondamentale ai fini del risultato finale. I tre lanciatori Corradini, Patrone e Cherubini subiscono ben 15 valide, con Melvin Sforza e Evangelista sugli scudi e ben supportati dagli rbi al momento giusto da parte di tutto il lineup, si dividono più o meno equamente i punti del risultato finale: 8 a 4 per i tirrenici. Sintomo che la condizione non è la stessa dell'anno scorso e che, forse, per Zangheri è ora di andare sul mercato italiano o lavorare nelle giovanili per rinforzare il monte di gara 2. Chiude, senza subire punti, il rientrante Del Bianco.
Come già detto si dividono la posta anche Parma e Nettuno 2. Gara 1 vinta da Parma per 6 a 2 grazie all'ottimo duo venezuelano Sanchez - Yepez e al cinismo e costanza del lineup ducale contro i lanci di Gonzalez e, soprattuto, Francesco Cozzolino. Gara 2 più equilibrata con la partita che sul risultato di 3 a 3 all'11° inning viene chiusa al tie break da un triplo di Mercuri sul rilievo di Loardi. Da segnalare le ottime prestazioni dei primi 2 giovani lanciatori parmensi Rivera, del rookie ex-Crocetta Gradali. Non eccezionale la prima uscita di Giovanelli. Buone le prestazioni del mound nettunese, che riesce a contenere l'entusiasmo ducale con Pizziconi, Richetti e Rodo, alla prima salvezza in Italian Baseball League, che fa battere la linea in doppio gioco di Marval che chiude l'incontro. Da segnalare il primo fuoricampo del temibile slugger cubano Pedroso (uomo da 300 "quadrangular" nella liga caraibica).
di Marco Mignola
Nella foto, il temibile Pedroso del Nettuno 2 (Cantini/Oldman da Fibs.it).
La prima sorpresa, ma che per il sottoscritto tanta sorpresa non era, è sicuramente il Tommasin Padova, che si candida ad essere la mina vagante del girone. Perde la prima 5 a 1 con un non esaltante Uviedo, rilevato da Acosta e dall'ex di turno Tonellato, contro i Campioni d'Italia guidati sul monte da un ottimo Junior Guerra e con le battute del core del lineup. Ma poi vince la gara dell'italiano trascinato sul monte da due esordienti come Enrico Crepaldi e un costante Medina contro un monte tricolore dei Titani orfano di Da Silva e che vede Cooper & Co. indietro nella preparazione. Il prospetto nettunese Andreozzi al settimo inning addirittura subisce 4 punti senza riuscire ad eliminare neanche un battitore avversario. Il monte biancoceleste viene letteralmente bastonato da Nosti, dall'ex Chapelli, Sguassero e Sandalo in gara 2. Ma più in generale sorprende l'impatto più che positivo di tutto il lineup biancorosso, con il solo Pacini fra i titolari a non avere battuto neanche una valida. Costante ma non clutch l'attacco del San Marino in entrambe le partite, con il solito Jairo Ramos a guidare la truppa.
Nulla di nuovo sul fronte occidentale dove la Fortitudo Bologna liquida la pratica Godo Knights, con Williamson e Panerati, in scioltezza. Fuoricampo, doppi e monte immacolato parlano di una squadra già cinica. Gli uomini di Fuzzi appaiano però in evidente ritardo di preparazione: sia Calero che Ribeiro non sono ancora al top, ma sembrano comunque essere l'arma in più di questi Knights. Il partente ex Novara paga due inning disastrosi contro la parte alta del lineup felsineo, leggi Liverziani, Infante e il sempre clutch Vaglio (1 su 4, 2 rbi, 1 so). Prestazione da dimenticare dei battitori ravennati, con praticamente i soli uomini della parte bassa del lineup, ovvero i tre rookie Silvestri, Bucci, Servidei, l'esterno Meriggi e il veterano Monari, a finire nel box score insieme a D'Amico. Non pervenuti i bombers di casa Medina e Sanchez e, meriti del monte bolognese a parte, sembra immutato il problema che i Knights si trascinano da anni ovvero gli uomini rimasti in base e il monte italiano. Sintomo che forse il lavoro più grosso da fare per Fuzzi e staff è a livello mentale più che fisico. Senza storia la seconda partita terminata 11 a 0 per la Fortitudo al 7° inning.
Il girone B appare invece quello che farà divertire di più gli appassionati del baseball italiano. Piace vedere che, nonostante i tumulti in riva alle spiagge tirreniche, le due formazioni nettunesi saranno due mine vaganti. Il girone che, sulla carta, dovrebbe essere dominato facilmente da Rimini ci fa vedere invece come le due società laziali sappiano ancora muoversi sul mercato e di come, per quanto riguardo gli italiani, siano ancora la unica vera cantera tricolore, non solo in qualità ma anche in quantità. Con, per di più, due allenatori bravissimi come Trinci e Scerrato. Non dimenticandosi che Parma da dopo lo scudetto 2010 ha scelto di far crescere prospetti su prospetti all'ombra di staff tecnici eccezionali, su tutti Gibo Gerali e Pepita Munoz. Insomma, a mio parere, vedremo uno scontro fra il blockbuster Rimini e tre formazioni costruite in maniera simile. Per ora il risultato è quello di tutte con una vittoria e una sconfitta.
Partiamo dai Pirati, che non sono apparsi particolarmente brillanti nei due scontri casalinghi contro il Città di Nettuno. Il monte di gara 1 di Catanoso è si apparso subito solidissimo con il trio Ekstrom, Marquez e Escalona ma, dall'altra parte, il lineup neroarancio si è trovato davanti i lanciatori italiani come Morellini, l'ex Pezzullo e Ciarla non di certo temibili. Risultato: vittoria un po' stretta di 3 a 0, ma con 8 valide, di cui 3 del solito Romero e con 10 rimasti in base.
Gara 2 invece vede il monte straniero del Nettuno affrontare il solitamente affidabile mound italiano riminese. Ma la storia non va proprio così. Rimini batte solo 6 valide contro l'inedita coppia Lorenzo - Rodriguez, che si permettono di confezionare ben 16 strikeout, con i soli Romero e Mazzanti a pungere nel box. Poi Rimini si ritrova anche un veterano (ed ex) come Mazzanti che fa 3 errori nella stessa partita (4 nel week end) di cui uno fondamentale ai fini del risultato finale. I tre lanciatori Corradini, Patrone e Cherubini subiscono ben 15 valide, con Melvin Sforza e Evangelista sugli scudi e ben supportati dagli rbi al momento giusto da parte di tutto il lineup, si dividono più o meno equamente i punti del risultato finale: 8 a 4 per i tirrenici. Sintomo che la condizione non è la stessa dell'anno scorso e che, forse, per Zangheri è ora di andare sul mercato italiano o lavorare nelle giovanili per rinforzare il monte di gara 2. Chiude, senza subire punti, il rientrante Del Bianco.
Come già detto si dividono la posta anche Parma e Nettuno 2. Gara 1 vinta da Parma per 6 a 2 grazie all'ottimo duo venezuelano Sanchez - Yepez e al cinismo e costanza del lineup ducale contro i lanci di Gonzalez e, soprattuto, Francesco Cozzolino. Gara 2 più equilibrata con la partita che sul risultato di 3 a 3 all'11° inning viene chiusa al tie break da un triplo di Mercuri sul rilievo di Loardi. Da segnalare le ottime prestazioni dei primi 2 giovani lanciatori parmensi Rivera, del rookie ex-Crocetta Gradali. Non eccezionale la prima uscita di Giovanelli. Buone le prestazioni del mound nettunese, che riesce a contenere l'entusiasmo ducale con Pizziconi, Richetti e Rodo, alla prima salvezza in Italian Baseball League, che fa battere la linea in doppio gioco di Marval che chiude l'incontro. Da segnalare il primo fuoricampo del temibile slugger cubano Pedroso (uomo da 300 "quadrangular" nella liga caraibica).
di Marco Mignola
Nella foto, il temibile Pedroso del Nettuno 2 (Cantini/Oldman da Fibs.it).