A TU PER TU CON...ROBERTO RADAELLI, PITCHING COACH DELLA FORTITUDO BOLOGNA
Dietro a una grande squadra formata da validi e bravi giocatori, si cela anche uno staff tecnico di primo piano e che è in grado di poter cambiare le sorti di una partita o anche di una serie con una semplice decisione tecnico/tattica. Il Manager Marco Nanni è entrato non a caso nellla storia di questo sport con il triplo successo da Manager della Coppa dei Campioni e così hanno fatto anche il suggeritore di terza Mario Labastidas e il Pitching Coach Roberto Radaelli. Proprio l'Allenatore dei Lanciatori della Fortitudo Bologna è l'intervistato della settimana per la rubrica "A tu per tu con..."
Escludendo la vittoria della Coppa Campioni, la squadra viaggia con un record di quattro vittorie e due sconfitte nelle ultime sei partite. Contro il San Marino vorrete ipotecare i Playoff.
Sì, ovviamente andiamo per giocare e ottenere il pass per la Post Season, che a livello matematico manca ancora. Poi sarà nostro obiettivo lottare per vincere più partite possibili in modo tale da ottenere un piazzamento migliore. Prima però pensiamo a qualificarci per i Playoff perchè comunque gli avversari alle spalle stanno giocando bene e dobbiamo fare attenzione.
Che sfida ti aspetti contro la T&A San Marino?
Sarà senza ombra di dubbio una serie avvincente dove scenderanno in campo dei giocatori importanti e quindi mi aspetto un buon livello in campo. Nella sfide che abbiamo giocato quest'anno contro San Marino, loro sono stati molto altalenanti, alternando riprese eccezionali ad altre meno buone. Al momento però hanno ripreso a giocare bene, sono Campioni in carica e poi hanno quel trio di battitori nel lineup formato da Duran, Vasquez e Jairo Ramos che continua ad essere uno dei più pericolosi in Italia e in Europa. Forse hanno qualche difficoltà in più sul monte di lancio, ma quando hai comunque un Tiago Da Silva nella gara del pitcher italiano, sono problemi comunque relativi.
Arrivati a questo momento dell'anno, che consigli dai di solito ai lanciatori?
Principalmente di tipo psicologico. Dopo la vittoria della Coppa Campioni la paura è quella che un lanciatore, avendo fatto molto bene, perda la concentrazione. Il mio compito è anche quello di farli restare tutti sul pezzo. Inoltre si deve lavorare molto da un punto di vista mentale con quei pitchers che per un motivo o per un altro non hanno lanciato tanto ultimamente e che potrebbero avere delle difficoltà dal punto di vista mentale.
In casa Fortitudo, si aspetta sempre il ritorno di Panerati sui campi da gioco.
Sì, doveva rientare in campo in occasione dell'ultimo fine settimana della Regular Season contro Godo, ma la situazione non è ancora delle migliori e quindi probabilmente se ne parlerà nelle settimane successive. Non vogliamo velocizzare troppo il recupero del giocatore, rischiando di rovinargli il braccio, in vista anche della prossima stagione dove Panerati sarà un punto importante della rotazione.
Chiudiamo facendo un piccolo salto indietro di qualche giorno e ritorniamo alla vittoria della Coppa Campioni. E' la tua terza da Pitching Coach della Fortitudo. E' il successo più bello?
E' una domanda molto difficile, in quanto ogni vittoria è bella e nello stesso tempo indimenticabile. Mi è piaciuto molto vedere tanti tifosi presenti, sia al Falchi che soprattutto in trasferta e la festa che hanno falto sugli spalti nel momento del fuoricampo di Infante in gara due. Era da anni che non vedevo tifosi così carichi. Mi ha fatto davvero piacere vederli in questo modo.
di Daniele Mattioli
Nella foto di repertorio, Roberto Radaelli è a colloquio sul monte di lancio (@LauroBassani/Photobass.eu).
Escludendo la vittoria della Coppa Campioni, la squadra viaggia con un record di quattro vittorie e due sconfitte nelle ultime sei partite. Contro il San Marino vorrete ipotecare i Playoff.
Sì, ovviamente andiamo per giocare e ottenere il pass per la Post Season, che a livello matematico manca ancora. Poi sarà nostro obiettivo lottare per vincere più partite possibili in modo tale da ottenere un piazzamento migliore. Prima però pensiamo a qualificarci per i Playoff perchè comunque gli avversari alle spalle stanno giocando bene e dobbiamo fare attenzione.
Che sfida ti aspetti contro la T&A San Marino?
Sarà senza ombra di dubbio una serie avvincente dove scenderanno in campo dei giocatori importanti e quindi mi aspetto un buon livello in campo. Nella sfide che abbiamo giocato quest'anno contro San Marino, loro sono stati molto altalenanti, alternando riprese eccezionali ad altre meno buone. Al momento però hanno ripreso a giocare bene, sono Campioni in carica e poi hanno quel trio di battitori nel lineup formato da Duran, Vasquez e Jairo Ramos che continua ad essere uno dei più pericolosi in Italia e in Europa. Forse hanno qualche difficoltà in più sul monte di lancio, ma quando hai comunque un Tiago Da Silva nella gara del pitcher italiano, sono problemi comunque relativi.
Arrivati a questo momento dell'anno, che consigli dai di solito ai lanciatori?
Principalmente di tipo psicologico. Dopo la vittoria della Coppa Campioni la paura è quella che un lanciatore, avendo fatto molto bene, perda la concentrazione. Il mio compito è anche quello di farli restare tutti sul pezzo. Inoltre si deve lavorare molto da un punto di vista mentale con quei pitchers che per un motivo o per un altro non hanno lanciato tanto ultimamente e che potrebbero avere delle difficoltà dal punto di vista mentale.
In casa Fortitudo, si aspetta sempre il ritorno di Panerati sui campi da gioco.
Sì, doveva rientare in campo in occasione dell'ultimo fine settimana della Regular Season contro Godo, ma la situazione non è ancora delle migliori e quindi probabilmente se ne parlerà nelle settimane successive. Non vogliamo velocizzare troppo il recupero del giocatore, rischiando di rovinargli il braccio, in vista anche della prossima stagione dove Panerati sarà un punto importante della rotazione.
Chiudiamo facendo un piccolo salto indietro di qualche giorno e ritorniamo alla vittoria della Coppa Campioni. E' la tua terza da Pitching Coach della Fortitudo. E' il successo più bello?
E' una domanda molto difficile, in quanto ogni vittoria è bella e nello stesso tempo indimenticabile. Mi è piaciuto molto vedere tanti tifosi presenti, sia al Falchi che soprattutto in trasferta e la festa che hanno falto sugli spalti nel momento del fuoricampo di Infante in gara due. Era da anni che non vedevo tifosi così carichi. Mi ha fatto davvero piacere vederli in questo modo.
di Daniele Mattioli
Nella foto di repertorio, Roberto Radaelli è a colloquio sul monte di lancio (@LauroBassani/Photobass.eu).