LO STRANO E DIFFICILE SETTIMO INNING DEL RIMINI BASEBALL
Quando il Manager Chirs Catanoso rileva sul monte un Marquez mai in partita al quarto inning sotto 4-0, tutti pensano che il Rimini voglia correre ai ripari e cercare di limitare al minimo i danni nell'attesa che i battitori riescano a sbloccarsi.
Poi fa il suo ingresso sul monte Alessandro Biondi, e per qualche istante si crea dello scompiglio in sala stampa, perché il giovane pitcher classe 1989 non compare nemmeno nella roster presente nel giornalino ufficiale della Fortitudo.
Nonostante lo scetticismo generale, il giovane Biondi, che di norma milita nel Rimini Riviera (squadra dell’IBL2 affiliata ai Pirati), anche se con qualche difficoltà, produce quel cambio di ritmo che spiazza Bologna e lascia a bocca asciutta il forte attacco Fortitudo per due inning.
Poi entriamo nella fatidica settima ripresa, dove avviene il tracollo dei lanciatori riminesi. Biondi inizia l’inning concedendo tre basi ball di fila dopo che Ermini era andato out con una rimbalzante battuta sul terza base Adolfo Gomez.
E con le basi piene Catanoso fa la seconda scelta che appare quanto meno curiosa, inserendo al posto di Biondi, un altro giovane del vivaio, Amerigo Ricci Masotti che ha due anni in meno del suo compagno del Rimini Riviera (1991), e qui la partita prende una piega che ha dell’incredibile.
Il povero Ricci Masotti, buttato nella mischia con una situazione di certo non facile specie per un ragazzo di appena 22 anni, alla sua prima apparizione in un palcoscenico importante come una Finale di Coppa Campioni (dove tra le altre cose aveva già lanciato a Barcelona tra molte difficoltà), subisce come è giusto l’ emozione del debutto.
Così succede che con una situazione di basi cariche, il lanciatore riminese conceda ben 4 basi ball, decisive per decretare la sconfitta del Rimini al settimo inning per manifesta con un netto 10-0.
Una cosa surreale a vederla sinceramente, inspiegabile così come è apparsa inspiegabile la mossa di Catanoso di gettare nella mischia un giovanissimo nella situazione peggiore per un lanciatore, in una fase topica di una partita che vale una stagione.
Di certo il Manager del Rimini avrà avuto i suoi validissimi motivi, ma è altrettanto certo che né il folto e bel pubblico presente, compresi i molti supporters del Rimini accorsi al Falchi, né tantomeno un ragazzo così giovane, si meritavano un trattamento simile.
Non è stato piacevole vedere l'epilogo di quella che era cominciata come una bellisima festa del baseball, e con la Rai a trasmettere la diretta questa poteva essere un’ ottima vetrina per il batti e corri italiano. Invece si è trasformato in uno strazio, nel vedere due ragazzi dal sicuro avvenire essere buttati così nella mischia contro dei leoni implacabili come possono essere i battitori bolognesi.
Concludo ripetendo che certamente Chris Catanoso avrà fatto tutte le valutazioni del caso e avrà avuto i suoi ottimi motivi per compiere determinate scelte, ma sarebbe comunque il caso che queste scelte le spiegasse anche a tutti coloro che erano presenti al Gianni Falchi e davanti ai teleschermi della tv nazionale, perché sinceramente sono state di difficile comprensione.
Per vedere le foto della partita, clicca QUI.
dallo stadio Gianni Falchi di Bologna, il nostro inviato Michele Acacia
Nella foto, il Manager del Rimini Catanoso stringe la mano a Marco Nanni prima dell'inizio del match (@SimoneAmaduzzi).
Poi fa il suo ingresso sul monte Alessandro Biondi, e per qualche istante si crea dello scompiglio in sala stampa, perché il giovane pitcher classe 1989 non compare nemmeno nella roster presente nel giornalino ufficiale della Fortitudo.
Nonostante lo scetticismo generale, il giovane Biondi, che di norma milita nel Rimini Riviera (squadra dell’IBL2 affiliata ai Pirati), anche se con qualche difficoltà, produce quel cambio di ritmo che spiazza Bologna e lascia a bocca asciutta il forte attacco Fortitudo per due inning.
Poi entriamo nella fatidica settima ripresa, dove avviene il tracollo dei lanciatori riminesi. Biondi inizia l’inning concedendo tre basi ball di fila dopo che Ermini era andato out con una rimbalzante battuta sul terza base Adolfo Gomez.
E con le basi piene Catanoso fa la seconda scelta che appare quanto meno curiosa, inserendo al posto di Biondi, un altro giovane del vivaio, Amerigo Ricci Masotti che ha due anni in meno del suo compagno del Rimini Riviera (1991), e qui la partita prende una piega che ha dell’incredibile.
Il povero Ricci Masotti, buttato nella mischia con una situazione di certo non facile specie per un ragazzo di appena 22 anni, alla sua prima apparizione in un palcoscenico importante come una Finale di Coppa Campioni (dove tra le altre cose aveva già lanciato a Barcelona tra molte difficoltà), subisce come è giusto l’ emozione del debutto.
Così succede che con una situazione di basi cariche, il lanciatore riminese conceda ben 4 basi ball, decisive per decretare la sconfitta del Rimini al settimo inning per manifesta con un netto 10-0.
Una cosa surreale a vederla sinceramente, inspiegabile così come è apparsa inspiegabile la mossa di Catanoso di gettare nella mischia un giovanissimo nella situazione peggiore per un lanciatore, in una fase topica di una partita che vale una stagione.
Di certo il Manager del Rimini avrà avuto i suoi validissimi motivi, ma è altrettanto certo che né il folto e bel pubblico presente, compresi i molti supporters del Rimini accorsi al Falchi, né tantomeno un ragazzo così giovane, si meritavano un trattamento simile.
Non è stato piacevole vedere l'epilogo di quella che era cominciata come una bellisima festa del baseball, e con la Rai a trasmettere la diretta questa poteva essere un’ ottima vetrina per il batti e corri italiano. Invece si è trasformato in uno strazio, nel vedere due ragazzi dal sicuro avvenire essere buttati così nella mischia contro dei leoni implacabili come possono essere i battitori bolognesi.
Concludo ripetendo che certamente Chris Catanoso avrà fatto tutte le valutazioni del caso e avrà avuto i suoi ottimi motivi per compiere determinate scelte, ma sarebbe comunque il caso che queste scelte le spiegasse anche a tutti coloro che erano presenti al Gianni Falchi e davanti ai teleschermi della tv nazionale, perché sinceramente sono state di difficile comprensione.
Per vedere le foto della partita, clicca QUI.
dallo stadio Gianni Falchi di Bologna, il nostro inviato Michele Acacia
Nella foto, il Manager del Rimini Catanoso stringe la mano a Marco Nanni prima dell'inizio del match (@SimoneAmaduzzi).