La settimana appena conclusasi ci ha visti impegnati in una lunga trasferta, con tre partite giocate in quel di Milwaukee e ben quattro nella calda Miami. I risultati sono stati positivi, la serie contro i Brewers finisce con una vittoria per 2-1, quella con Miami con un pareggio 2-2.
E’ da settimane che aspettiamo il salto di qualità, che purtroppo sembra sempre dietro l’angolo, ma che non arriva mai. I risultati non sono negativi, attenzione, ma stiamo viaggiando un po’ a rilento, sempre con il rischio di veder scappare i Dodgers, saldamente in controllo della situazione nella NL West.

Le certezze nel lineup sono sempre le stesse. Abbiamo Cabrera che continua a battere come un folle, abbiamo Blanco che si sta confermando sempre più un ottimo leadoff con una OBP di .405 e abbiamo Posey che si dimostra sempre in ottima forma.
Ma putroppo anche le debolezze sono sempre le stesse. Lincecum non è ancora quello degli anni passati, ormai il ricordo del Cy Young è lontanissimo. “Spero che i tifosi non inizino ad odiarmi” sono le sue parole al termine della partita contro Miami, in cui ha lanciato per 5.2 inning subendo ben 6 runs. Così come Linecum, anche Zito ha avuto problemi in settimana. Contro Milwaukee ha lanciato soli 3 inning subendo 4 runs. Ma il buon caro Barry ci ha abituato alle sue prestazioni altalenanti (vi anticipo che nella notte appena trascorsa ha lanciato una partita da stading ovation contro Arizona).
Ultima nota negativa è rappresentata dagli interni. Freddy Sanchez, secondo le ultime dichiarazioni, non è ancora vicino al rientro. Sandoval rientrerà tra circa due settimane, dobbiamo stringere i denti e far giocare Burriss (che non batte praticamente mai), o Theriot che ormai ha passato i suoi anni migliori. Con il rientro del Panda si potrebbe spostare Arias in seconda e risolvere qualche problema.
E’ strano vedere un team costruito attorno alla rotazione del lanciatori, così in difficoltà sul monte e così in forma in attacco.

Ma veniamo a quello che è successo in campo.

Il primo match contro i Brewers ci ha visti vincitori per 4-3. Siamo stati in vantaggio per 3-1 fino all’ottavo inning, in cui Braun ha battuto il fuoricampo da 2 punti che ha portato Milwaukee al pareggio sul 3-3. Da quel momento la partita è rimasta in parità fino al 14° inning, in cui Hector Sanchez ci regala la vittoria grazie al suo home run. Da notare come tutti i punti segnati dai Giants siano venuti dalle battute dei nostri catcher (nel primo inning Posey ha battuto un fuoricampo da 3). Al momento siamo la miglior squadra per maggior numero di punti portati a casa dalla coppia dei nostri ricevitori.

Gara due, invece, la vinciamo per 6-4. Impressionante l’home run di Posey che colpisce il box score dell’esterno centro del Miller Field. Cain si dimostra, come sempre, solido con 4 punti in 7.0 innigs.

Il terzo match è quello che ci vede sconfitti per 8-5. Ancora una volta arriviamo in gran forma nel match che vale lo sweep, ma sprechiamo tutto. Questa volta è Zito, unito ad una pessima difesa, a combinare un disastro. In 3.0 innings subiamo ben 8 punti. La partita finisce prima ancora di inziare. La reazione avviene con i doppi di Sanchez e Cabrera che ci fanno risalire sul 5-8, ma non andiamo oltre.

Dopo la vittoriosa trasferta di Milwaukee, ci spostiamo a Miami per affrontare i Marlins, squadra che soffriamo non poco. Il pareggio della serie, proprio per questo, è un buon risultato.
La prima partita è la sagra delle valide, battiamo ben 15 valide segnando 14 punti. Impressionante. Certo, ne subiamo 7, ma la prova dell’attacco è mostruosa. Pagan, Cabrera e Blanco si dimostrano in forma, e addirittura Crawford batte una valida che vale 2 punti.
Stiamo diventando una squadra che concretizza le occasioni.
Vogelsong intanto conferma il suo ottimo stato di forma lanciando una buonissima partita.

Purtroppo i sogni di gloria terminano subito, perché perdiamo le due seguenti partite. La seconda della serie per 6-7 e la terza per 3-5. I nostri due partenti, Lincecum e Bumgarner, non splendono. In particolare Tim è stato quasi disastroso. Non è da meno Bochy che lascia sul monte un Lincecum in evidente difficoltà, nel sesto inning. Bugarner, in gara 3, non è sembrato incisivo come sempre. Si è notata, in particolare, l’assenza di un “go-to-picth”, come lo definirebbero negli states. Manca quel lancio che manda strike out i battitori avversari.
In attacco sempre i soliti nomi: Pagan, Cabrera, Blanco e mettiamo anche Crawford che, tutto sommato, ha battuto bene. Nota negativa: Posey che colleziona 0 su 8 in queste due partite.

L’ultimo match della serie è il più combattuto. Finisce con un 3-2 per i Giants. Fino al settimo inning la partita procede a ritmi alternati. Rischiamo qualcosa nell’ottavo, ma il bullpen regge bene.
Vittoria importante non solo per il morale, ma anche per il modo in cui è arrivata, ancora una volta concretizzando al massimo le opportunità che ci si presentano.

In settimana ci aspettano le serie contro Arizona e contro i Cubs. Inutile dire quanto sia importante portare a casa almeno due vittorie contro i D-Backs per allontanarli ulteriormente in classifica.

di Angelo Cappa

Nella foto, Cabrera e Pagan festeggiano dopo aver segnato un punto nel match del 27 Maggio al Marlins Park. (AP Photo/Lynne Sladky per Espn.com).