Detroit vince 8-6 e manda la serie a Gara 5. Ai Tigers basta giocare tre inning su nove per avere ragione degli Athletics, rei di aver sprecato non poche occasioni per riuscire a far sua la partita e penalizzata soprattutto da un bullpen assolutamente non all’altezza di tali palcoscenici.  

Pronti-via e gli A’s passano subito a condurre, triplo battuto da Coco Crisp e valida per Jed Lowrie per l’immediato vantaggio.

Nella ripresa successiva Oakland continua a mettere pressione su Doug Fister (partente per i Tigers) tanto da costringere il pitching coach Jeff Jones alla prima visita sul monte.
Nonostante questo alla fine il lanciatore riesce ad uscire da una situazione delicata, con Crisp che si fa eliminare al volo da Hunter lasciando sulle basi due compagni.

Gli Athletics come detto continuano a macinare gioco, tant’è che al quinto inning arriva l’home run da due punti di Jed Lowrie che li porta sul 3-0 permettendo a Crisp di entrare nuovamente a punto.
A questo punto si svegliano i Tigers e Johnny Peralta che, in un colpo solo, cancella tutto il vantaggio accumulato fin lì dagli A’s: home run da tre punti con Detroit che fino a quel momento non aveva segnato ancora nemmeno una valida e che in breve pareggia 3-3 distruggendo quanto di buono fatto da Dan Straily (prima partenza per lui in postseason).  

Al settimo Jim Leyland si gioca la carta Scherzer, entrato come rilievo, il partente più produttivo dei Tigers, che sale sul monte al posto di Fister.
La mossa però non da i frutti sperati perché prima Vogt poi Crisp battono valido riportando di nuovo avanti 4-3 Oakland.

Nella parte bassa della ripresa sale sul monte Sean Doolittle per gli Athletics che al secondo lancio su Victor Martinez si prende il fuoricampo del 4-4 nonostante le proteste avversarie per una interferenza da parte di alcuni tifosi che cercavano intercettare la pallina spedita sulle recinzioni.
L’operazione sorpasso da parte di Detroit completata poco dopo da Austin Jackson che porta a casa Andy Dirks precedentemente subentrato a Peralta come pinch runner. I Tigers ancora una volta nel giro di tre battitori ribalta tutto, mentre Doolittle affossa le speranze degli Athletics prima di essere sostituito da Dan Otero.

Nella parte alta dell’ottavo inning Oakland arriva ad avere un’occasione più unica che rara riuscendo a riempire le basi con 0 out a carico, ma non riesce a sfruttarla collezionando i tre out in successione con non poche colpe da parte di Reddick, Vogt e Alberto Callaspo subentrato a Sogard come pinch hitter.

Il momento thrilling del bullpen degli Athletics invece non è ancora finito e se Ryan Cook si preoccupa di apparecchiare la tavola ai battitori avversari mandandone due in base, è poi compito di Brett Anderson lasciare che siano Austin Jackson e Jose Iglesias a sparecchiare permettendo così a Detroit di dare l’allungo decisivo con altri tre punti che fissano il parziale sull’8 a 4.

Nell’ultimo attacco la valida da due punti di Yoenis Cespedes serve solo ad aumentare i rimpianti e a fissare il risultato finale 8-6 per i Tigers.

di Michele Acacia


Nella foto, l'esultanza di Victor Martinez dopo il fuoricampo colpito (Rob Carr/Getty Images North America da Zimbio.com).


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