PROMOSSI, BOCCIATI E SORPRESE: ECCO IL 2014 DEI PHIADELPHIA PHILLIES
I Phillies non raggiungono per il terzo anno di fila la postseason, finendo all’ultimo posto della National East. Questa e quella precedente sono le prime stagioni perdenti consecutive dalla terribile stretch inanellata tra il 1994 e il 2000.
In sintesi, ecco il 2014 di Utley e compagni.
Record: 73 vittorie e 89 sconfitte.
Peggior momento dell’anno: la no-hitter lanciata da Josh Beckett dei Dodgers il 25 maggio a Citizens Bank Park. Il primo subito in casa dal 1978. Un duro colpo per un attacco che per anni è stato il più devastante della National League.
Momento dell’anno: la combined no-hitter contro i Braves del primo settembre; il primo nella storia della franchigia, messo assieme da Hamels, Diekeman, Giles e Papelbon.
Bocciato: tutto l’attacco, senza distinzioni di sorta. Chase Utley è partito a razzo, ma gli ultimi quattro mesi sono stati in calando. .695 è l’OPS (somma della media battuta e della percentuale di arrivi in base) di Ryan Howard come cleanup hitter nel 2014. Dal 1914 a oggi, 318 giocatori hanno avuto una stagione da più di 600 apparizioni al piatto come numero 4 della lineup: la percentuale di Howard lo colloca in 316ima posizione. L’anno di Domonic Brown? Da dimenticare. Il numero di hits di Revere non nasconda il fatto che la sua OPS non ha raggiunto la media di .700. Infine, 1.306 è il numero piu’ alto di “K” mai subito dalla squadra.
Promosso: il bullpen. Se Philadelphia riuscirà (vorrà…) trattenere Papelbon, con Diekeman e Giles nel 2015 riuscira’ a schierare un formidabile terzetto per settimo, ottavo e nono inning.
Hitter dell’anno: Marlon Byrd. Il più costante, e con 25 HR il miglior battitore; inoltre, la sua difesa all’esterno destro si è spesso dimostrata di qualità.
Pitcher dell’anno: Cole Hamels. Ha finito la stagione con 9 vittorie e 9 sconfitte, ma con un’eccellente media ERA di 2.46 su 30 partenze.
Rookie dell’anno: Ken Giles, che si è conquistato il ruolo di setup man a furia di fastball (anche oltre le 100 miglia all’ora) e mortiferi slider.
Attacco, Hamels e il bullpen: dal grande bocciato, e dai (pochi) promossi, dovra’ ripartire il mercato di Amaro.
di Andrea Comotti
Nella foto, la gioia dei Phillies dopo uno delle diverse walk-off hits colpite da Ryan Howard nel 2014. Per lui ottimi numeri tra fuoricampo (22) e punti battuti a casa (95), ma una bassa media battuta (.220) e tanti strikeouts incassati (190). (@Phillies Official Facebook Page).
In sintesi, ecco il 2014 di Utley e compagni.
Record: 73 vittorie e 89 sconfitte.
Peggior momento dell’anno: la no-hitter lanciata da Josh Beckett dei Dodgers il 25 maggio a Citizens Bank Park. Il primo subito in casa dal 1978. Un duro colpo per un attacco che per anni è stato il più devastante della National League.
Momento dell’anno: la combined no-hitter contro i Braves del primo settembre; il primo nella storia della franchigia, messo assieme da Hamels, Diekeman, Giles e Papelbon.
Bocciato: tutto l’attacco, senza distinzioni di sorta. Chase Utley è partito a razzo, ma gli ultimi quattro mesi sono stati in calando. .695 è l’OPS (somma della media battuta e della percentuale di arrivi in base) di Ryan Howard come cleanup hitter nel 2014. Dal 1914 a oggi, 318 giocatori hanno avuto una stagione da più di 600 apparizioni al piatto come numero 4 della lineup: la percentuale di Howard lo colloca in 316ima posizione. L’anno di Domonic Brown? Da dimenticare. Il numero di hits di Revere non nasconda il fatto che la sua OPS non ha raggiunto la media di .700. Infine, 1.306 è il numero piu’ alto di “K” mai subito dalla squadra.
Promosso: il bullpen. Se Philadelphia riuscirà (vorrà…) trattenere Papelbon, con Diekeman e Giles nel 2015 riuscira’ a schierare un formidabile terzetto per settimo, ottavo e nono inning.
Hitter dell’anno: Marlon Byrd. Il più costante, e con 25 HR il miglior battitore; inoltre, la sua difesa all’esterno destro si è spesso dimostrata di qualità.
Pitcher dell’anno: Cole Hamels. Ha finito la stagione con 9 vittorie e 9 sconfitte, ma con un’eccellente media ERA di 2.46 su 30 partenze.
Rookie dell’anno: Ken Giles, che si è conquistato il ruolo di setup man a furia di fastball (anche oltre le 100 miglia all’ora) e mortiferi slider.
Attacco, Hamels e il bullpen: dal grande bocciato, e dai (pochi) promossi, dovra’ ripartire il mercato di Amaro.
di Andrea Comotti
Nella foto, la gioia dei Phillies dopo uno delle diverse walk-off hits colpite da Ryan Howard nel 2014. Per lui ottimi numeri tra fuoricampo (22) e punti battuti a casa (95), ma una bassa media battuta (.220) e tanti strikeouts incassati (190). (@Phillies Official Facebook Page).