Al Tokyo Dome, l'Australia ha vita facile con la Cina, concludendo la sua partita con un netto 11 a 0. Si accredita, così, della prima vittoria per manifesta superiorità della manifestazione. La compagine oceanica riesce anche a rivoluzionare la storia del girone B, in quanto, adesso, si trova a pari merito con Cuba per l’assegnazione del secondo posto, mentre il Giappone è già certo del primo. L’accesso alla seconda fase del torneo, quindi, è assoggettata al risultato dello scontro diretto previsto, per questo girone, sabato 11 marzo.

Sul monte di lancio l’esperienza di Blackley, lanciatore partente per l'Australia, contro il giovane ventunenne Kwon Ju, che ha aperto la partita per la Cina, è evidente. Ju stressato da Beresford, che gli chiede 10 lanci per essere mandato in base su ball, viene punito già al terzo inning da un fuoricampo di Hughes che porta due punti nel ruolino degli australiani e solleva dall’incarico il giovane lanciatore cinese, già arrivato al limite dei lanci previsti.

Sale sul monte Yanyong Yang, anche lui giovanissimo e le cose sembrano andare poco meglio per la Cina, fino a quando D’antonio non mette a segno un triplo a destra, che porta a punto i due compagni già in base.
Come il suo predecessore Yang si carica di un gran numero di lanci e riceve subito la visita del coach. Dall’altra parte Blackley può ancora contare su un cospicuo numero di lanci da usufruire.
Al quinto inning la Cina annulla velocemente il lavoro dell’attacco australiano, concludendo un doppio gioco difensivo ed è l’unica azione di un certo pregio che riesce a realizzare.
Alla settima ripresa un doppio battuto da Harman diventa punto con l’aiuto di un’altra valida da due basi da Hughes. A sua volta il prima base australiano viene portato a segnare da un singolo di Kennelly.
La Cina non riesce a uscire dalla rete che gli australiani hanno teso con esperienza, sia nel gioco dei suoi lanciatori che del resto della difesa.

Il grande slam di Beresford all’ottavo (il primo in questa edizione del World Baseball Classic) mette di fatto fine alla partita e consegna le sorti del Team Australia ad un interessante spareggio con Cuba.

di Cristina Pivirotto