Da tanti anni la Fortitudo Bologna sta abituando suon di successi i suoi tifosi. Nel 2011, seppure l'Unipol sia ancora in corsa in ogni competizione (Campionato e Coppa Campioni), ecco arrivare lamentele e critiche sulla squadra. Perchè tutto sembra dovuto. E invece non lo è.

Ad inizio anno la Fortitudo si era posta due obiettivi per la stagione 2011: quello di accedere alla Post Season del Campionato IBL e di qualificarsi alle Final Four di Coppa Campioni. Ad oggi, martedì 16 agosto 2011, la squadra allenata dal Manager Marco Nanni ha centrato ambedue gli obiettivi. E soprattutto è ancora in lotta per raggiungere i traguardi ancora più importanti, ovvero le due Finali in palio. Tutto sembra procedere per il meglio. Dovrebbe esserci un entusiasmo importante presso la squadra. Sembra, dovrebbe: condizionali. Perchè?

Perchè in realtà, nell'ambiente fortitudino piovono continue lamentele e critiche alla compagine biancoblù. E c'è il rammarico che tutto ciò accada in un momento del genere, quando si è ancora in “ballo” in ogni competizione alla quale si partecipi. Ma perchè accade questo? Perchè, a forza di vittorie su vittorie, tutti questi successi sembrano dovuti e obbligatori. E invece non lo sono. Per nulla al mondo. Ragionando in questo modo, si capisce come anche in questa stagione, molti successi raggiunti siano passati in secondo piano proprio perchè considerati obbligatori e come criterio minimo negli obiettivi per la stagione. Faccio un semplice esempio. L'Unipol ha centrato l'undicesimo accesso consecutivo (!) alla Post Season battendo il BBC Grosseto in gara tre, sabato 16 luglio. Quando mancavano sei gare al termine della Regular Season. In pochi hanno dato enfasi alla notizia. In pochi hanno evidenziato un record a dir poco importante nel baseball italiano. In molti però hanno evidenziato i problemi del tale giocatore in battuta o della squadra in generale. Il tutto perchè l'accesso ai playoff è considerato dovuto e obbligatorio anche quando, anno dopo anno, squadre blasonate come Nettuno (nel 2009 e 2010) e Rimini (in questa stagione) non si sono qualificate. Ogni anno, tutti si dimenticano che la Fortitudo lotta contro un budget che risulta essere sempre minore rispetto a quello di altre formazioni e ogni anno è sempre presente nei momenti che contano, come adesso, in questa stagione. I tifosi fanno bene a volere sempre il massimo dai loro beniamini, a volere sempre da loro un impegno totale ogni volta che scendono in campo. Ma questi successi non sono per nulla obbligatori. Non sono per nulla dovuti.

La Fortitudo ha sempre lottato fino all'ultimo per raggiungere ogni vittoria finale e anche quando non ci è riuscita, non è stato per scarso impegno. Anzi. Quando si esce sconfitti dal campo di gioco, oltre ai demeriti tecnici relativi alla singola partita, ci sono anche altre motivazioni che incidono nella partita persa. Stiamo parlando dei meriti da dare agli avversari che scendono pure loro sul terreno di gioco con l'obiettivo di vincere, della fortuna che non c'è stata e che per vincere ci vuole e vorrà sempre, e anche altre situazioni che possono influire nell'economia della partita e del periodo, come l'assenza di giocatori importanti causa infortunio. Per l'undicesimo anno di fila, la Fortitudo si sta giocando l'accesso alla Finale Scudetto. Per cinque volte è riuscita nell'impresa di accedervi. In questa stagione sarà decisivo, come detto, l'ultimo trittico del Round Robin contro il San Marino.

Si lotta per raggiungere un risultato storico, ovvero la terza finale consecutiva. Un traguardo che potrebbe sembrare dovuto e invece non lo è.