ARBITRI, COLPI DI SCENA E TIE BREAK: LA PRIMA PARTITA TRA BOLOGNA E SAN MARINO SI RIASSUME COSI'
Nella prima sfida del super trittico tra Fortitudo Bologna e T&A San Marino succede di tutto: felsinei prima avanti, poi il San Marino recupera e manda la gara al tie-break, dove la vince alla dodicesima ripresa. Arbitri protagonisti in negativo per ambedue le squadre.
Ci si aspettava una partita dalle grande emozioni e così è stato. La Fortitudo Bologna e la T&A San Marino hanno dato vita ad una sfida al cardiopalma, dove a vincere sono stati gli ospiti capaci di rimontare lo svantaggio iniziale e di battere valido nel secondo extrainning. Pesa nell'economia della gara il pessimo arbitraggio verso ambedue le squadre. Pronti, partenza, via e la Fortitudo Bologna è subito in vantaggio contro i lanci di Bonilla. Apre le danze Infante con un triplo lungo linea a destra e i tre singoli in successione di Ermini, Clemente e Ramirez valgono il secondo punto per la squadra di casa. E' la quinta valida della ripresa di Angrisano a far segnare a Clemente il 3 a 0 con cui si chiude la ripresa. Dall'altra parte il San Marino cerca di rispondere subito ma si trova davanti un super Matos che domina per cinque riprese il lineup della squadra del Monte Titano. Proprio nella quinta ripresa ecco arrivare il punto numero quattro per la Fortitudo Bologna: doppio di Ermini che, però si fa male nel correre, e singolo con punto battuto a casa di Clemente. Sembra essere fatta per la squadra allenata dal Manager Marco Nanni ma San Marino non molla e accorcia le distanze sul doppio lungo linea a destra (a lungo contestato da pubblico e dai giocatori Fortitudo) di Avagnina e sulla battuta in diamante di Imperiali: fine sesto 4 a 1 il punteggio. L'incredibile succede alla settima ripresa. Albanese batte una rimbalzante su Infante per l'out più semplice del mondo ma l'arbitro di prima urla salvo. Nessuno eliminato e uomo in prima.
Sul fronte di casa base, intanto, Matos (come in precedenza anche Bonilla e poi con tutti gli altri rilievi della partita) non sa che palline lanciare: i ball diventano strike e gli strike diventano ball. Così accade con Granato che prima guadagna un dubbio ball facendo innervosire il lanciatore e poi spedisce oltre le recinzioni il lancio del partente Fortitudo. Il San Marino ritorna in partita e si trova sotto 4 a 3.
Chiunque legga questo articolo potrà pensare "ecco, viene data la colpa agli arbitri per la rimonta della squadra del Monte Titano". Errore. Viene solamente segnalato come le chiamate sbagliate degli arbitri, soprattutto a casa base, sui lanci dei pitcher abbiano in parte cambiato la partita. Questo infatti, come scritto sopra, non è accaduto solo da parte Fortitudo, ma anche quando sul monte vi erano i lanciatori del San Marino (soprattutto nel tie-break). Una maggiore attenzione in più (e un minor protagonismo), forse, potrebbe servire a migliorare ancora di più il nostro sport, che non sarebbe più etichettato come minore. In fondo non basta tanto...
Tornando alla cronaca della sfida, il Manager Marco Nanni decide di sostituire Matos e di inserire subito Victor Moreno che però capitola all'ottava ripresa. Le valide di Chapelli e Imperiali impattano il risultato. La Fortitudo avrebbe la possibilità per ribaltare immediatamente il punteggio, ma il doppio di Sartori e le due basi intenzionali, date a Clemente e ad Angrisano non bastano: supplementari al "Gianni Falchi", anche perchè alla nona ripresa non la Fortitudo muore con l'uomo in seconda. Nei primi due extrainning (compreso il primo con la regola del tie break, ovvero con uomini in prima e seconda e un out) dominano i lanciatori: Cubillan e Avvento per San Marino, Moreno e Ribeiro per i padroni di casa. La squadra del Monte Titano passa in vantaggio alla dodicesima ripresa, grazie alle valide di Chapelli, Imperiali e Granato che propiziano il vantaggio di 8 a 4 che diventa impossibile da recuperare per la Fortitudo Bologna che segnerà il punto numero cinque della sua partita ma che dal sesto inning in avanti ha battuto una sola valida. In ogni caso grande spettacolo lo stesso al "Gianni Falchi", peccato solo per l'arbitraggio non proprio all'altezza della partita.
Ci si aspettava una partita dalle grande emozioni e così è stato. La Fortitudo Bologna e la T&A San Marino hanno dato vita ad una sfida al cardiopalma, dove a vincere sono stati gli ospiti capaci di rimontare lo svantaggio iniziale e di battere valido nel secondo extrainning. Pesa nell'economia della gara il pessimo arbitraggio verso ambedue le squadre. Pronti, partenza, via e la Fortitudo Bologna è subito in vantaggio contro i lanci di Bonilla. Apre le danze Infante con un triplo lungo linea a destra e i tre singoli in successione di Ermini, Clemente e Ramirez valgono il secondo punto per la squadra di casa. E' la quinta valida della ripresa di Angrisano a far segnare a Clemente il 3 a 0 con cui si chiude la ripresa. Dall'altra parte il San Marino cerca di rispondere subito ma si trova davanti un super Matos che domina per cinque riprese il lineup della squadra del Monte Titano. Proprio nella quinta ripresa ecco arrivare il punto numero quattro per la Fortitudo Bologna: doppio di Ermini che, però si fa male nel correre, e singolo con punto battuto a casa di Clemente. Sembra essere fatta per la squadra allenata dal Manager Marco Nanni ma San Marino non molla e accorcia le distanze sul doppio lungo linea a destra (a lungo contestato da pubblico e dai giocatori Fortitudo) di Avagnina e sulla battuta in diamante di Imperiali: fine sesto 4 a 1 il punteggio. L'incredibile succede alla settima ripresa. Albanese batte una rimbalzante su Infante per l'out più semplice del mondo ma l'arbitro di prima urla salvo. Nessuno eliminato e uomo in prima.
Sul fronte di casa base, intanto, Matos (come in precedenza anche Bonilla e poi con tutti gli altri rilievi della partita) non sa che palline lanciare: i ball diventano strike e gli strike diventano ball. Così accade con Granato che prima guadagna un dubbio ball facendo innervosire il lanciatore e poi spedisce oltre le recinzioni il lancio del partente Fortitudo. Il San Marino ritorna in partita e si trova sotto 4 a 3.
Chiunque legga questo articolo potrà pensare "ecco, viene data la colpa agli arbitri per la rimonta della squadra del Monte Titano". Errore. Viene solamente segnalato come le chiamate sbagliate degli arbitri, soprattutto a casa base, sui lanci dei pitcher abbiano in parte cambiato la partita. Questo infatti, come scritto sopra, non è accaduto solo da parte Fortitudo, ma anche quando sul monte vi erano i lanciatori del San Marino (soprattutto nel tie-break). Una maggiore attenzione in più (e un minor protagonismo), forse, potrebbe servire a migliorare ancora di più il nostro sport, che non sarebbe più etichettato come minore. In fondo non basta tanto...
Tornando alla cronaca della sfida, il Manager Marco Nanni decide di sostituire Matos e di inserire subito Victor Moreno che però capitola all'ottava ripresa. Le valide di Chapelli e Imperiali impattano il risultato. La Fortitudo avrebbe la possibilità per ribaltare immediatamente il punteggio, ma il doppio di Sartori e le due basi intenzionali, date a Clemente e ad Angrisano non bastano: supplementari al "Gianni Falchi", anche perchè alla nona ripresa non la Fortitudo muore con l'uomo in seconda. Nei primi due extrainning (compreso il primo con la regola del tie break, ovvero con uomini in prima e seconda e un out) dominano i lanciatori: Cubillan e Avvento per San Marino, Moreno e Ribeiro per i padroni di casa. La squadra del Monte Titano passa in vantaggio alla dodicesima ripresa, grazie alle valide di Chapelli, Imperiali e Granato che propiziano il vantaggio di 8 a 4 che diventa impossibile da recuperare per la Fortitudo Bologna che segnerà il punto numero cinque della sua partita ma che dal sesto inning in avanti ha battuto una sola valida. In ogni caso grande spettacolo lo stesso al "Gianni Falchi", peccato solo per l'arbitraggio non proprio all'altezza della partita.