Danny Farquhar non ha perso il proprio humour e ne ha dato dimostrazione martedì scorso nel fare visita ai propri compagni di squadra in casa White Sox.

Ha scherzato in continuazione, soprattutto sul fatto di aver scelto di usare questa stagione per rafforzarsi.

Il compagno di bullpen, Nate Jones, l’ha canzonato dal canto suo, sottolineando che sì, l’anno prossimo il suo braccio sarà riposatissimo e prontissimo. Lo stesso Jones che, un attimo prima e con non poca commozione, aveva definito l’ingresso di Danny nella clubhouse “un miracolo vivente”.

Non sono passate che tre settimane dal collasso patito da Farquhar durante un incontro contro gli Houston Astros, causato da quella che si ritiene essere stata una pericolosa emorragia cerebrale a seguito della rottura di un aneurisma. Diversi interventi chirurgici (e molte preghiere) hanno restituito ai “Black and White” la stessa persona. Quantomeno nello spirito.

Farquhar vorrebbe da subito tornare ad allenarsi, ma i dottori sono unanimi nel dire che prima del 2019 non se ne parla: serve tempo, e non poco, per vagliare l’effettivo recupero di tutte le facoltà cognitive.

Dal punto di vista emotivo, secondo il manager dei White Sox, Rick Renteria, la visita di Danny ha dato ai giocatori una forte spinta, e l’effetto di questa è positivamente tornato al mittente, che non fa mistero del suo obiettivo ultimo: tornare a lanciare nelle “Big Leagues”.

Tutta la MLB, e non solo, lo spera con lui.

di Andrea Comotti


Nella foto, Farquhar in azione con Chicago (da HomeRunDaily.com).