Il suo futuro potrebbe essere in Italia, in questa stagione o forse nella prossima. Nelle scorse settimane, Lenny DiNardo ha parlato con alcune squadre italiane e ha espresso il suo desiderio di lanciare nel nostro paese. Ma, in questa intervista rilasciata al sito Grandeslam.net, l'ex lanciatore dei Boston Red Sox e degli Oakland Athletics ha parlato anche della sua annata 2013, delle sue esperienze al World Baseball Classic con l'Italia e anche del suo rapporto con alcuni importanti personaggi della Major League, come il General Manager Billy Beane.

Iniziamo dalla fine Lenny. Sono circolate alcune voci riguardo un tuo arrivo in Italia nel 2014.
Ero in contatto con alcune squadre ma mi è stato detto che lo spazio nel roster riservato ai giocatori stranieri era pieno. Spero di trovare una team in cerca di un lanciatore mancino per la prossima stagione.

Hai deciso di smettere di giocare a baseball dopo la stagione 2013. Per quale motivo?
Mia figlia è nata nel settembre del 2012 e di conseguenza sono arrivato alla decisione di volere trascorrere più tempo con lei e la mia famiglia. Dopo 13 stagioni spese negli USA e a Taiwan, sono stato in grado di chiudere il capitolo come giocatore di baseball e di iniziarne un altro da uomo di famiglia. Ho speso molto tempo a giocare e a competere anche a grandi livelli. Ora voglio fare lo stesso con mia moglie e mia figlia.

Lo scorso maggio ha riscritto la storia quando hai lanciato la prima No Hitter nella storia di Barnstormer, in Independent League. Che emozioni hai provato?
E' stato qualcosa di elettrizzante. E' stata la prima della mia carriera e il fatto che sia arrivata nel mio ultimo anno l'ha resa ancora più piacevole. Mia moglie e mia figlia erano al campo a vedermi e la cosa è stata veramente speciale.

Ora è arrivato il momento di parlare della tua carriera. Il 23 aprile del 2004 hai debuttato in Major League contro i New York Yankees. Possiamo dire che il tuo sogno è diventato realtà?
Ogni ragazzo che gioca a baseball negli USA sogna di poter raggiungere un giorno la Major League. Io ci sono riuscito. Sono stato aiutato molto dai miei allenatori, compreso mio padre e sono stato fortunato a far parte dei Boston Red Sox che, nel 2004, vinsero le World Series. E' stato all'inizio della mia carriera e all'epoca non ho realizzato quanto fosse speciale tale traguardo. Stagione dopo stagione, ho capito che quella è stata un'occasione unica nella mia vita. Ho esordito allo Yankee Stadium come se fosse un sogno e ho affrontato Bernie Williams, Hideki Matsui e Gary Sheffield, tutti giocatori che avevo ammirato.

Sempre nel corso di quella stagione hai ricevuto l'anello per la vittoria delle World Series. Possiamo dire che Boston è il posto più importante dove tu abbia giocato nella tua carriera?
Boston rimarrà sempre un luogo speciale perchè possiede tifosi che nessun'altra squadra ha. Amano il team, vivono e muoiono con i Sox. Io ancora oggi incontro tifosi di Boston 10 anni dopo la stagione 2004 e hanno sempre grandi storie sulle partite e sulle diverse annate giocate dalla squadra.

Tre anni più tardi, nel 2007, hai giocato per gli Oakland Athletics e per il General Manager Billy Beane. Che tipo di persona è?
Billy Beane è senza ombra di dubbio un grande GM ed è in grado di ottenere grandi cose dalla sua squadra. Mi ha dato l'opportunità di lanciare con il suo team nel 2007 e io ho apprezzato molto la cosa.

Che tipo di rapporto avevi con lui?
Devo essere onesto. Il più delle volte parlavamo di musica, anche perchè abbiamo gusti similari in fatto di band. Lui cura molto i dettagli e vuole il meglio da parte della sua squadra.

Nella tua carriera hai disputato per due volte il World Baseball Classic con l'Italia. Cosa hai provato quando hai indossato la casacca degli azzurri?
Mi sono divertito molto durante le due manifestazioni. Ho incontrato molti giocatori italiani e ho anche imparato un po' di italiano nel breve periodo di tempo in cui siamo stati assieme.

Sei ancora in contatto con alcuni dei tuoi ex compagni di nazionale?
Sì, ad esempio con Luca Panerati, Alex Liddi e Alessandro Maestri, che ho avuto modo di conoscere e con i quali mi sento di volta in volta.

L'ultima domanda riguarda il futuro. Se dovessi ricevere una chiamata da parte di una squadra italiana, cosa risponderesti?
Mi piacerebbe molto venire in Italia al lanciare. Penso sarebbe una meravigliosa esperienza. Spero possa succedere in questa stagione o nella prossima.



His future could be in Italy, in this season or in the next one, maybe. Lenny DiNardo talked with some Italian teams some weeks ago and he also expressed his dream to pitch in our country. But, in this exclusive interview by Grandeslam.net, the former Red Sox and Athletics pitcher talked about his 2013 season, his beautiful experiences in the World Baseball Classic with Italy and also his relationship with some important guys in Major League, like General Manager Billy Beane.  

Starting from the end, we heard some rumors about your coming to Italy for the 2014 season. Are they true?
I was talking to a couple teams but I was told the roster for foreign players was full. Hopefully next season I can find a team that needs left handed pitching.

You decided to stop playing in the USA after 2013 season. Why?
My daughter was born in September of 2012. I want to spend as much time as I can with her and my family. After 13 seasons in the U.S. and Taiwan I was able to close the book on my baseball career and open a new one as a family man. I gave a lot of time to baseball and to compete at such a high level that huge amount of time and effort was mandatory to be able to compete. I want to give the same effort to my family now.

You also made the history when you tossed the first no-hitter in Barnstormer history in early May. What did you think after this outstanding performance?
The no hitter was such a great thrill. It was my first in my career and to have it in my last year made it even sweeter. My wife and daughter were there to cheer me on too so it was very special.

Now, let's talk about your career. You made your Major League debut against the New York Yankees on April 23 in 2004. We can say that your dream came true, can't we?
Every young boy who plays baseball in the U.S. day- dreams about playing in the big leagues. I surely did. I had a lot of help from a lot of coaches including my father. I was very fortunate to be able to be apart of the 2004 World Champion Red Sox. It was very early in my career so at the time I didn't realize how special it was. As time goes by and season after season passes I realize that it was truly a once in a lifetime achievement. Pitching in Yankee stadium for my first outing seems like a dream. I faced Bernie Williams, Hideki Matsui and Gary Sheffield. All Talented players that I had looked up to.

Always in that year, you received the World Series ring. Is Boston the most important place where you played?
Boston will always be a special place because the fans there are like no other team. They love their team and live and die with the Sox. I still run into Sox fans 10 years after the '04 season and they always have great stories about games and seasons.

In 2007, you played for the Oakland Ahtletics and for General Manager Billy Beane. What kind of man is he?
Billy Beane is obviously a great GM and he gets the most out of his teams. He gave me an opportunity in 2007 and I appreciate that very much.

How was your relationship with him?
I honestly talked music with Billy more than baseball because we have some similar tastes in bands. He's very intense and wants the best out of his team.

In your career you also played with Italy in two World Baseball Classic. What did you feel when you wore the Italian jersey?
I had a lot of fun during the WBC in '06 and '09. I met a lot of Italian ball players and I learned as much Italian as I could in such a short amount of time.

Are you still in contact with some of your former Italian teammates?
Yes, for example Luca Panerati, Alex Liddi and Alessandro Maestri are three young players that I got to know and still talk to from time to time.

Last question is about the future. If an Italian team asked you to play in the league, what would your answer be?
I would still love to come to Italy to pitch. I think It would be a great experience. Hopefully it will happen this season or next.

di Daniele Mattioli


Nelle foto, Lenny DiNardo impegnato con la casacca dei Boston Red Sox (BostonGlobe.com) e con quella degli Oakland Athletics (ChristianPetersen/GettyImages da CtPost.com).