Quando lo scorso inverno i Boston Red Sox hanno firmato Shane Victorino come nuovo esterno titolare, in molti hanno storto il naso. "Non è il battitore da 30 fuoricampo che ci serve" hanno detto alcuni, mentre altri hanno affermato che il giocatore era già sulla via del tramonto dopo il deludente 2012 e pagarlo quelle cifre (3 anni a 39 milioni di dollari) era troppo.

In parte probabilmente avevano ragione. L'ex stella dei Philadelphia Phillies non è il giocatore in grado di garantirti numeri devastanti iin attacco e che possano permetterti di vincere le classifiche di categoria. Shane Victorino è però in grado di darti sempre quel qualcosa al momento giusto, a partire da una difficile presa al volo o passando da una rubata importante in quel frangente di gara, senza dimenticare la valida clutch, ovvero determinante, quando il match lo richiede.

"The Hawaiian Flying" l'ha dimostrato appieno in questi playoff, dove il grande slam contro Detroit in gara 6 delle Finali della National League ha mandato Boston alle World Series. Qui, Victorino si è confermato uomo chiave con il doppio a basi piene che ha dato il via alla vittoria di gara 6 e del titolo dei Red Sox.

Perchè l'importanza di un giocatore per una squadra non è dato dal semplice numero di fuoricampo che fa alla fine della stagione. Ma anche da giocate di routine come le valide ad esempio, che, in questo caso, sono state pesanti, addirittura più di un semplice fuoricampo.

da Boston (Massachusetts, USA), il nostro inviato Daniele Mattioli


Nella foto, la corsa di Victorino dopo il doppio realizzato in gara 6 (Jim Rogash/Getty Images North America da Zimbio.com).