NELLA PROSSIMA STAGIONE DI MAJOR LEAGUE CI SARANNO TANTI VOLTI NUOVI TRA I MANAGER
In attesa di scoprire il successore di Joe Maddon sulla panchina dei Tampa Bay Rays, tre allenatori preparano il loro debutto da manager in MLB.
Dopo l’ennesima stagione da più di 90 sconfitte, c’erano pochi dubbi sul fatto che Gardenhire non sarebbe stato confermato alla guida dei Twins, nonostante la storica, scarsa propensione al licenziamento da parte della dirigenza di Minnesota (solo tre manager dal 1986, anno in cui Kelly prese il posto di Miller sul finire di stagione). Viene sostituito con un nome intrigante: l’Hall of Famer Paul Molitor, già bench coach durante l’era Kelly nel 2000 e nel 2001 e nello staff di Gardenhire durante la passata stagione. Alla sua prima esperienza da capoallenatore dopo una vita nell’organizzazione Twins, è il quarto manager nella storia della MLB a debuttare in panchina dopo essere stato eletto nella Hall of Fame. La squadra è giovane, e l’aver fatto molta esperienza nelle Minors dovrebbe aiutare “The Ignitor” nel tentativo di insegnare il proprio baseball. Pochi dubbi sul fatto che Molitor sia il nome giusto per dare la scossa all’ambiente: nativo di Saint Paul, ha frequentato la University of Minnesota e concluso la gloriosa carriera da giocatore proprio nei Twins. 3'319 hits, 504 basi rubate e una media battuta in carriera di .306: al suo “local hero”, Minnesota chiede ora un altro tipo di impresa.
I Texas Rangers hanno assunto l’ormai ex bench coach dei Pirates, Jeff Banister, come manager per la stagione 2015; ha avuto la meglio nella volata finale su Tim Bogar, che aveva chiuso la stagione dei Rangers al posto del dimissionario Washington, e sul coach del bullpen degli Indians, Kevin Cash. Il general manager dei Rangers, Jon Daniels, si è detto impressionato dai giudizi positivi delle persone che hanno lavorato al fianco di Banister in questi anni. Capacità, ambizioni e passione per il lavoro fuori dal comune: questi sono i valori che hanno giocato un ruolo-chiave nella scelta della dirigenza texana. Dopo 29 stagioni nell’organizzazione di Pittsburgh, Banister tenta quindi la via manageriale lontano da casa. Non si aspetti il benvenuto da Bogar che, reduce da un record di 14 vittorie e 8 sconfitte dopo aver preso in mano una squadra falcidiata dagli infortuni, non aveva nascosto l’ambizione di poter continuare il proprio lavoro in panchina.
Al posto del licenziato Kirk Gibson, i Diamondbacks nominano Chip Hale come suo successore. A lui il compito di far risalire la china alla franchigia dopo una stagione da 98 sconfitte, il peggior record mai registrato in MLB dalla compagine di Phoenix. Hale ha già lavorato dieci stagioni con i D-Backs e dal 2004 al 2006 ha allenato in Tripla A a Tucson; a differenza di Molitor quindi, che e’ ”fresco” di promozione dalle leghe minori, i giocatori che ha visto crescere sono ormai lontani dall’Arizona. Negli ultimi tre anni e’ stato il secondo di Bob Melvin in California, sponda A’s, sotto il quale aveva già lavorato come coach proprio a Phoenix, nel periodo 2006-2009. Un crescendo professionale che non ha lasciato indifferente Tony La Russa, il nuovo, grande capo in Arizona che sta cercando di rifondare, passo dopo passo, una franchigia reduce dal peggior record in baseball del 2015.
di Andrea Comotti
Nella foto, Jeff Bannister e famiglia durante la presentazione come nuovo manager dei Rangers (Michael Ainsworth/The Dallas Morning News da dallasnews.com).
Dopo l’ennesima stagione da più di 90 sconfitte, c’erano pochi dubbi sul fatto che Gardenhire non sarebbe stato confermato alla guida dei Twins, nonostante la storica, scarsa propensione al licenziamento da parte della dirigenza di Minnesota (solo tre manager dal 1986, anno in cui Kelly prese il posto di Miller sul finire di stagione). Viene sostituito con un nome intrigante: l’Hall of Famer Paul Molitor, già bench coach durante l’era Kelly nel 2000 e nel 2001 e nello staff di Gardenhire durante la passata stagione. Alla sua prima esperienza da capoallenatore dopo una vita nell’organizzazione Twins, è il quarto manager nella storia della MLB a debuttare in panchina dopo essere stato eletto nella Hall of Fame. La squadra è giovane, e l’aver fatto molta esperienza nelle Minors dovrebbe aiutare “The Ignitor” nel tentativo di insegnare il proprio baseball. Pochi dubbi sul fatto che Molitor sia il nome giusto per dare la scossa all’ambiente: nativo di Saint Paul, ha frequentato la University of Minnesota e concluso la gloriosa carriera da giocatore proprio nei Twins. 3'319 hits, 504 basi rubate e una media battuta in carriera di .306: al suo “local hero”, Minnesota chiede ora un altro tipo di impresa.
I Texas Rangers hanno assunto l’ormai ex bench coach dei Pirates, Jeff Banister, come manager per la stagione 2015; ha avuto la meglio nella volata finale su Tim Bogar, che aveva chiuso la stagione dei Rangers al posto del dimissionario Washington, e sul coach del bullpen degli Indians, Kevin Cash. Il general manager dei Rangers, Jon Daniels, si è detto impressionato dai giudizi positivi delle persone che hanno lavorato al fianco di Banister in questi anni. Capacità, ambizioni e passione per il lavoro fuori dal comune: questi sono i valori che hanno giocato un ruolo-chiave nella scelta della dirigenza texana. Dopo 29 stagioni nell’organizzazione di Pittsburgh, Banister tenta quindi la via manageriale lontano da casa. Non si aspetti il benvenuto da Bogar che, reduce da un record di 14 vittorie e 8 sconfitte dopo aver preso in mano una squadra falcidiata dagli infortuni, non aveva nascosto l’ambizione di poter continuare il proprio lavoro in panchina.
Al posto del licenziato Kirk Gibson, i Diamondbacks nominano Chip Hale come suo successore. A lui il compito di far risalire la china alla franchigia dopo una stagione da 98 sconfitte, il peggior record mai registrato in MLB dalla compagine di Phoenix. Hale ha già lavorato dieci stagioni con i D-Backs e dal 2004 al 2006 ha allenato in Tripla A a Tucson; a differenza di Molitor quindi, che e’ ”fresco” di promozione dalle leghe minori, i giocatori che ha visto crescere sono ormai lontani dall’Arizona. Negli ultimi tre anni e’ stato il secondo di Bob Melvin in California, sponda A’s, sotto il quale aveva già lavorato come coach proprio a Phoenix, nel periodo 2006-2009. Un crescendo professionale che non ha lasciato indifferente Tony La Russa, il nuovo, grande capo in Arizona che sta cercando di rifondare, passo dopo passo, una franchigia reduce dal peggior record in baseball del 2015.
di Andrea Comotti
Nella foto, Jeff Bannister e famiglia durante la presentazione come nuovo manager dei Rangers (Michael Ainsworth/The Dallas Morning News da dallasnews.com).