LE WORLD SERIES SONO ARRIVATE AL MOMENTO DELLA VERITA'
La stagione dei Kansas City Royals e’ una lunga, continua rincorsa. Un team con piu’ sconfitte che vittorie dopo 100 incontri di regular season; una squadra sotto di 4 punti, contro gli Oakland Athletics nell’ottavo inning dell’American League Wild Card Game. E ora, annullati dall’ennesima prestazione monstre di Madison Bumgarner, si trovano, ancora una volta, a dover recuperare.
Gara-6 delle World Series, Kansas City, Missouri.
E’ il 26 ottobre del 1985. I Cardinals conducono 1 a 0 all’inizio del nono inning e sono a 3 out dall’aggiudicarsi le World Series della I-70, l’autostrada che, tra le altre, collega proprio St. Louis a Kansas City. Un’altra rimonta, da annali del Grande Libro del Baseball. 2 a 1, quella sera nell’allora Royals Stadium. E poi, il tripudio del giorno dopo, di gara-7, un 11 a 0 impreziosito dallo shutout del partente dei Royals, Bret Saberhagen. Dovremo aspettare circa 29 anni per assistere, in una World Series, a un’altra partita completa di un lanciatore senza concedere ne’ punti ne’ basi ball. Dovremo aspettare… domenica scorsa, e ammirare Bumgarner.
Gli intrecci del baseball, si dice. Passato presente e futuro, legati da numeri che raccontano di storie come queste.
Il ricordo di quel magico ’85; MadBum “finalmente” fuori dai giochi – anzi no: il manager dei Giants, Bochy, non esclude una possibilita’ da rilievo per il suo asso, in una eventuale gara-7; il ritorno alle regole dell’American League – il che significa battitore designato, il che significa Billy Butler che, contro Jake Peavy, il probabile partente dei Giants, ha una media battuta in carriera di .429; il ritorno al Kauffman – nelle World Series, 8 degli ultimi 10 team che si sono trovati a dover recuperare un 3 a 2 in casa, ce l’hanno fatta. E Kansas City ne sa qualcosa.
Tutto a sostegno della passione dei tifosi in blu, e di quella degli amanti di questo sport, che vorrebbero vedere la serie, ogni serie, concludersi sempre un po’ piu’ in la’.
Si sono sprecati gli aggettivi per il baseball; di sicuro, mette in scena sceneggiature appassionanti, “hollywoodiane”. E allora, largo a una fantasia western: un duello finale di gara-7, con Bumgarner che sfida negli ultimi, decisivi inning il “famigerato” trio Herrera-Davis-Holland, come lo vedete?
di Andrea Comotti
Gara-6 delle World Series, Kansas City, Missouri.
E’ il 26 ottobre del 1985. I Cardinals conducono 1 a 0 all’inizio del nono inning e sono a 3 out dall’aggiudicarsi le World Series della I-70, l’autostrada che, tra le altre, collega proprio St. Louis a Kansas City. Un’altra rimonta, da annali del Grande Libro del Baseball. 2 a 1, quella sera nell’allora Royals Stadium. E poi, il tripudio del giorno dopo, di gara-7, un 11 a 0 impreziosito dallo shutout del partente dei Royals, Bret Saberhagen. Dovremo aspettare circa 29 anni per assistere, in una World Series, a un’altra partita completa di un lanciatore senza concedere ne’ punti ne’ basi ball. Dovremo aspettare… domenica scorsa, e ammirare Bumgarner.
Gli intrecci del baseball, si dice. Passato presente e futuro, legati da numeri che raccontano di storie come queste.
Il ricordo di quel magico ’85; MadBum “finalmente” fuori dai giochi – anzi no: il manager dei Giants, Bochy, non esclude una possibilita’ da rilievo per il suo asso, in una eventuale gara-7; il ritorno alle regole dell’American League – il che significa battitore designato, il che significa Billy Butler che, contro Jake Peavy, il probabile partente dei Giants, ha una media battuta in carriera di .429; il ritorno al Kauffman – nelle World Series, 8 degli ultimi 10 team che si sono trovati a dover recuperare un 3 a 2 in casa, ce l’hanno fatta. E Kansas City ne sa qualcosa.
Tutto a sostegno della passione dei tifosi in blu, e di quella degli amanti di questo sport, che vorrebbero vedere la serie, ogni serie, concludersi sempre un po’ piu’ in la’.
Si sono sprecati gli aggettivi per il baseball; di sicuro, mette in scena sceneggiature appassionanti, “hollywoodiane”. E allora, largo a una fantasia western: un duello finale di gara-7, con Bumgarner che sfida negli ultimi, decisivi inning il “famigerato” trio Herrera-Davis-Holland, come lo vedete?
di Andrea Comotti