Senza ombra di dubbio questo World Baseball Classic è stato il torneo degli allenatori. Jerry Weinstein di Israele, Jim Leyland degli USA, Omar Vizquel del Venezuela e lo stesso Marco Mazzieri dell’Italia sono solo alcuni dei nomi che più hanno colpito gli spettatori in queste settimane di sfide. Si tratta di manager forti delle loro convinzioni sui valori in campo, tutti pronti a guidare i loro atleti a lottare su ogni singola palla.

Marco Mazzieri è arrivato praticamente alla fine del suo mandato come responsabile primo della Nazionale. Era stato lui stesso ad annunciarlo poco prima dell’inizio del torneo in un’intervista a Baseball.it (qui il LINK): '’Non sarò più l'allenatore della Nazionale: una scelta di cui io avevo già detto, quella di chiudere dopo dieci anni con la Nazionale. Nessuno comunque a me ha chiesto niente, e non ho parlato con nessuno del dopo Classic’’.

Il suo compito ha avuto un’estensione temporale di tutto rispetto: dieci anni sono tanti, per tutti e in qualsiasi sport.

Dopo l’Europeo del 2007, finito con un deludente settimo posto in classifica, Mazzieri ha preso le redini della Nazionale e, grazie al suo lavoro e a quello del suo staff, ha fatto tornare l’Italia protagonista in Europa, con la vittoria dell’Europeo nel 2010 e nel 2012. Non è stato da meno nemmeno a livello mondiale, come dimostrato alla Coppa Intercontinentale del 2010, dove ha terminato al terzo posto, al World Baseball Classic del 2013, concluso con lo storico accesso alla seconda fase.  

Nell’edizione 2017 del World Baseball Classic, sfortunatamente appena terminata per l’Italia dopo la sconfitta nello spareggio contro il Venezuela per accedere alla seconda fase, Mazzieri ha condotto ancora una volta l’Italia a competere lancio dopo lancio contro squadre blasonate e con dichiarati obiettivi di vittoria finale. Ha saputo creare un gruppo, uno spogliatoio, un’identità a questa nazionale. La nostra nazionale ha combattuto, osato, sbagliato, si è imposta e poi, però, si è fermata sul più bello, dopo aver comunque conquistato la qualificazione alla prossima edizione del Classic.

In questi anni, Mazzieri si è presentato sempre riservato e distinto nel modo di apparire agli appuntamenti di rappresentanza, intenso nelle inquadrature televisive, durante le partite, che ci hanno restituito l’immagine della sua espressione impenetrabile, come non fosse neppure presente sul terreno di gioco.
Apparire distaccati, mentre i tuoi atleti soffrono e lottano sul terreno di gioco, mentre la folla intorno ti stordisce con urla e rumori, non è da tutti. In realtà chi sa quali e quanti pensieri hanno attraversato, in quei momenti, la sua mente. Abituati alla teatralità degli allenatori del calcio o di altri sport, è difficile concepire l’atteggiamento apparentemente freddo di un coach di baseball.

Ovviamente in questi 10 anni qualche errore è stato commesso, ma, oggettivamente, Mazzieri ha guidato molto bene la sua nazionale, portandola a dei risultati che in pochi avrebbero potuto immaginare.

Nell’intervista che aveva rilasciato prima del Classic, Mazzieri aveva anche parlato di come voleva lasciare la nazionale al suo successore: ‘’Voglio lasciare comunque a chi prenderà il bastone in mano un ambiente che sia meglio di quello che trovai io allora e con davanti delle prospettive".

A poche ore dall’eliminazione contro il Venezuela, l’obiettivo che si era posto Mazzieri è stato centrato. Nonostante la sconfitta, l’Italia ha dimostrato di essere viva in campo e fuori, con molto sostegno da parte di tutto l’ambiente, anche di quelle persone che, stranamente, in passato l’avevano criticata.

In molti, per giustificare la fine di un lungo rapporto, usano la classica dicitura ‘’fine di un ciclo’’.  Le domande da porsi sono se questa fine di un ciclo sia davvero necessaria.

Non si può provare a fissare un nuovo limite temporale? Malgrado siano, forse, state valutate validissime alternative, perché non provare a convincerlo a rimanere ancora? Perché lasciarlo andare via?

di Daniele Mattioli e Cristina Pivirotto


Nella foto, Marco Mazzieri con la divisa dell'Italia (K73-Oldmanagency).