L'ANALISI, SQUADRA PER SQUADRA, DELL'AMERICAN LEAGUE AL 1 SETTEMBRE
Quando mancano poco più di un mese alla fine della regular season della Major League, è tempo di analizzazre il comportamento di tutte le squadre dell'American Leeague al 1 settembre.
EAST
1- Toronto Blue Jays (74-57): Due notizie su tutto, è stata da poco archiviata la seconda serie stagionale da undici vittorie e finalmente si guarda tutti dall’alto verso il basso. Squadra da serie se c’è ne una, gli acquisti di Price e Tulowitzki hanno ridato ambizione e orgoglio. Nell’avvincente testa a testa con gli Yankees per ora sembrano avere la meglio, ci si chiede dove saranno a fine settembre e se siano in grado di competere ad ottobre.
2- New York Yankees (72-58): Loro continuano ad andare del loro passo, ma non sono più primi solo perché Toronto ha messo la quinta. Alle prese con gli infortuni di Texeira e Sabathia, hanno trovato nella compattezza del gruppo e nel solito Alex Rodriguez, alle prese con il nuovo ruolo di DH nonche di motivatore ufficiale, la forza per continuare a sperare fino alla fine.
3- Tampa Bay Rays (65-66): Ogni anno succede sempre così, arriva fine luglio e partono i saldi in quel di Tampa. Quest'anno la squadra della Florida ha lasciato l’ottimo rilievo Jepsen, andato a rinforzare il bullpenn di Minnesota. Come ogni hanno però nonostante il peggior pubblico e budget della lega, cercano sempre di dire la loro fino alla fine. Da segnalare il rientro di Matt Moore dopo più di un anno di assenza.
4- Baltimore Orioles (63-68): Premettiamo, il livello estremamente basso o l’estremo equilibrio dell’American League consente loro di essere ancora in corsa per un posto per la Wild Card, ma a Baltimore servirebbe un paio, forse anche tre o quattro partenti di qualità, o per lo meno decenti per pensare di dire la loro a ottobre. Peccato perché l’attacco e la difesa sono sul diamante di ottimo livello, e il marchio di fabbrica ovvero la potenza dei vari Jones, Davis e Machado è devastante.
5- Boston Red Sox (61-70): Premesso che di questi tempi nel Massachusetts ci sono argomenti più seri del baseball, la posizione in classifica di certo non aiuta a sovverchiare le gerarchie. Squadra decente in attacco, ha bisogno di rifondare totalmente il monte di lancio, sia dal punto di vista dei partenti sia dei rilievi. È in questo settore infatti che la squadra si è dimostrata più in difficoltà in stagione. Al momento l'obiettivo è quello di festeggiare nel corso del 2015 i 300 fuoricampo di Big Papi Ortiz in carriera.
CENTRAL
1- Kansas City Royals (80-50): Ormai non si può e non si deve parlare più di squadra rivelazione, il record in media cento vittorie parla da solo, e dice di una città affamata di baseball come non mai. La squadra d’altro canto è forte e attrezzata in ogni reparto, il bullpen è il migliore della lega, mentre l’arrivo di Cueto ha dato stabilita alla rotazione partente, e il lineup già competitivo è stato migliorato in maniera significativa grazie all’arrivo di Zobrist, un fuoriclasse in tutti i ruoli. Sperare è lecito anzi, doveroso.
2- Minnesota Twins (67-63): Vantano un record di 8 vittorie e solo 2 sconfitte nelle ultime 10 partite. Nonostante i nomi non siano altisonanti come quelli di giocatori di altre squadre, distano solo una gara dalla Wild Card dell'American League.
3- Cleveland Indians (64-66): 6 vittorie di fila e la possibilità di continuare a sperare per un posto ai playoff. Dopo le difficioltà delle scorse settimane, gli Indians hanno ripreso a giocare un buon baseball, sia in attacco che sul monte di lancio.
4- Chicago White Sox (61-68): Costantemente negli ultimi posti della division, hanno fatto di questa caratteristica, una costante, a dir poco negativa negli ultimi anni. Ci si reca al Cellular Field ormai sono per ammirare Abreu e Sale, stelle indiscusse del firmamento MLB attuale. Salvo ritornare poi ogni volta a casa con l’amaro in bocca spesso per la sconfitta, e spesso per la rabbia di così tanto talento sprecato da una squadra spesso svogliata.
5- Detroit Tigers (60-70): Le 9 sconfitte subite nelle ultime 10 partite hanno praticamente indicato come la stagione sia definitivamente andata, complice anche alcune cessioni importanti a luglio. La testa è forse già al 2016.
WEST
1- Houston Astros (69-56): Primi anche a fine agosto, ormai ci credono e non intendono mollare proprio ora. Il target ripetiamo era fissato sul 2017, ma perché non togliersi prima qualche soddisfazione? L’arrivo di Kazmir ha dato diverse certezze in più sul monte di lancio, mentre Carlos Gomez ha aumentato a dismisura talento in battuta e on field. Del resto grazie anche all’ottimo bullpen allestito in estate, senza sbilanciarci possiamo affermare che sono insieme a Kansas City la squadra più completa della American League.
2- Texas Rangers (68-62): Contro tutti i pronostici, non hanno mai mollato la presa e hanno rilanciato nel momento più difficile della stagione con le aquisizioni di Hamels e Napoli si sono ripresi di forza le luci della ribalta. Nonostante anche quest’anno spetti a loro il poco ambito premio in quanto a infortuni, hanno dimostrato di non mollare mai e forse nessuno come loro merita di giocare a ottobre.Tenaci.
3- Los Angeles Angels (65-66): Lo scorso anno miglior record della lega, quest’anno saranno fortunati se riusciranno a centrare la post season. Le cause di questa stagione deludente vanno ricercate senza dubbio nell’inconsistenza offensiva della squadra, ovviamente Trout e Pujols predicano nel deserto e vedono spesso vanificato tutto il loro lavoro da compagni di squadra offensivamente parlando da triplo A.
4- Seattle Mariners (61-71): Non sprecheremo troppe righe, per descrivere un’ennesima stagione senza lode di questi Seattle, che nonostante i proclami e gli investimenti, continuano a deludere su tutti i fronti, in special modo nel bulpen, mai in difficoltà come quest'anno.
5- Oakland Athletics (54-71): Si metta l’anima in pace Billy Beane, quest’anno Brad Pitt non girerà un film sul baseball, o per lo meno non sulla franchigia di Oakland. Troppo grandi i cambiamenti fatti ad inizio stagione e troppo ampio il solco creatosi, per sperare di dire la loro in quel di ottobre. Del resto le partenze del closer Cllippard, di Scott Kazmir e di Ben Zobrist spiegano meglio di mille parole l’aria che si respira dall’altro lato della baia. Parola d’ordine 2016.
di Antonello Pignataro
Nella foto, la gioia di Big Papi Ortiz dopo il fuoricampo numero 295 colpito nella nottata contro i New York Yankees (da Mlb.com).
EAST
1- Toronto Blue Jays (74-57): Due notizie su tutto, è stata da poco archiviata la seconda serie stagionale da undici vittorie e finalmente si guarda tutti dall’alto verso il basso. Squadra da serie se c’è ne una, gli acquisti di Price e Tulowitzki hanno ridato ambizione e orgoglio. Nell’avvincente testa a testa con gli Yankees per ora sembrano avere la meglio, ci si chiede dove saranno a fine settembre e se siano in grado di competere ad ottobre.
2- New York Yankees (72-58): Loro continuano ad andare del loro passo, ma non sono più primi solo perché Toronto ha messo la quinta. Alle prese con gli infortuni di Texeira e Sabathia, hanno trovato nella compattezza del gruppo e nel solito Alex Rodriguez, alle prese con il nuovo ruolo di DH nonche di motivatore ufficiale, la forza per continuare a sperare fino alla fine.
3- Tampa Bay Rays (65-66): Ogni anno succede sempre così, arriva fine luglio e partono i saldi in quel di Tampa. Quest'anno la squadra della Florida ha lasciato l’ottimo rilievo Jepsen, andato a rinforzare il bullpenn di Minnesota. Come ogni hanno però nonostante il peggior pubblico e budget della lega, cercano sempre di dire la loro fino alla fine. Da segnalare il rientro di Matt Moore dopo più di un anno di assenza.
4- Baltimore Orioles (63-68): Premettiamo, il livello estremamente basso o l’estremo equilibrio dell’American League consente loro di essere ancora in corsa per un posto per la Wild Card, ma a Baltimore servirebbe un paio, forse anche tre o quattro partenti di qualità, o per lo meno decenti per pensare di dire la loro a ottobre. Peccato perché l’attacco e la difesa sono sul diamante di ottimo livello, e il marchio di fabbrica ovvero la potenza dei vari Jones, Davis e Machado è devastante.
5- Boston Red Sox (61-70): Premesso che di questi tempi nel Massachusetts ci sono argomenti più seri del baseball, la posizione in classifica di certo non aiuta a sovverchiare le gerarchie. Squadra decente in attacco, ha bisogno di rifondare totalmente il monte di lancio, sia dal punto di vista dei partenti sia dei rilievi. È in questo settore infatti che la squadra si è dimostrata più in difficoltà in stagione. Al momento l'obiettivo è quello di festeggiare nel corso del 2015 i 300 fuoricampo di Big Papi Ortiz in carriera.
CENTRAL
1- Kansas City Royals (80-50): Ormai non si può e non si deve parlare più di squadra rivelazione, il record in media cento vittorie parla da solo, e dice di una città affamata di baseball come non mai. La squadra d’altro canto è forte e attrezzata in ogni reparto, il bullpen è il migliore della lega, mentre l’arrivo di Cueto ha dato stabilita alla rotazione partente, e il lineup già competitivo è stato migliorato in maniera significativa grazie all’arrivo di Zobrist, un fuoriclasse in tutti i ruoli. Sperare è lecito anzi, doveroso.
2- Minnesota Twins (67-63): Vantano un record di 8 vittorie e solo 2 sconfitte nelle ultime 10 partite. Nonostante i nomi non siano altisonanti come quelli di giocatori di altre squadre, distano solo una gara dalla Wild Card dell'American League.
3- Cleveland Indians (64-66): 6 vittorie di fila e la possibilità di continuare a sperare per un posto ai playoff. Dopo le difficioltà delle scorse settimane, gli Indians hanno ripreso a giocare un buon baseball, sia in attacco che sul monte di lancio.
4- Chicago White Sox (61-68): Costantemente negli ultimi posti della division, hanno fatto di questa caratteristica, una costante, a dir poco negativa negli ultimi anni. Ci si reca al Cellular Field ormai sono per ammirare Abreu e Sale, stelle indiscusse del firmamento MLB attuale. Salvo ritornare poi ogni volta a casa con l’amaro in bocca spesso per la sconfitta, e spesso per la rabbia di così tanto talento sprecato da una squadra spesso svogliata.
5- Detroit Tigers (60-70): Le 9 sconfitte subite nelle ultime 10 partite hanno praticamente indicato come la stagione sia definitivamente andata, complice anche alcune cessioni importanti a luglio. La testa è forse già al 2016.
WEST
1- Houston Astros (69-56): Primi anche a fine agosto, ormai ci credono e non intendono mollare proprio ora. Il target ripetiamo era fissato sul 2017, ma perché non togliersi prima qualche soddisfazione? L’arrivo di Kazmir ha dato diverse certezze in più sul monte di lancio, mentre Carlos Gomez ha aumentato a dismisura talento in battuta e on field. Del resto grazie anche all’ottimo bullpen allestito in estate, senza sbilanciarci possiamo affermare che sono insieme a Kansas City la squadra più completa della American League.
2- Texas Rangers (68-62): Contro tutti i pronostici, non hanno mai mollato la presa e hanno rilanciato nel momento più difficile della stagione con le aquisizioni di Hamels e Napoli si sono ripresi di forza le luci della ribalta. Nonostante anche quest’anno spetti a loro il poco ambito premio in quanto a infortuni, hanno dimostrato di non mollare mai e forse nessuno come loro merita di giocare a ottobre.Tenaci.
3- Los Angeles Angels (65-66): Lo scorso anno miglior record della lega, quest’anno saranno fortunati se riusciranno a centrare la post season. Le cause di questa stagione deludente vanno ricercate senza dubbio nell’inconsistenza offensiva della squadra, ovviamente Trout e Pujols predicano nel deserto e vedono spesso vanificato tutto il loro lavoro da compagni di squadra offensivamente parlando da triplo A.
4- Seattle Mariners (61-71): Non sprecheremo troppe righe, per descrivere un’ennesima stagione senza lode di questi Seattle, che nonostante i proclami e gli investimenti, continuano a deludere su tutti i fronti, in special modo nel bulpen, mai in difficoltà come quest'anno.
5- Oakland Athletics (54-71): Si metta l’anima in pace Billy Beane, quest’anno Brad Pitt non girerà un film sul baseball, o per lo meno non sulla franchigia di Oakland. Troppo grandi i cambiamenti fatti ad inizio stagione e troppo ampio il solco creatosi, per sperare di dire la loro in quel di ottobre. Del resto le partenze del closer Cllippard, di Scott Kazmir e di Ben Zobrist spiegano meglio di mille parole l’aria che si respira dall’altro lato della baia. Parola d’ordine 2016.
di Antonello Pignataro
Nella foto, la gioia di Big Papi Ortiz dopo il fuoricampo numero 295 colpito nella nottata contro i New York Yankees (da Mlb.com).