Il sito Grandeslam intervista in esclusiva Matteo Brighi, centrocampista della squadra di calcio dell'A.S. Roma, che ci racconta la sua passione verso il nostro sport, il baseball. 

In ogni sport, i giocatori più conosciuti sono quelli che fanno gol o segnano il punto vincente, ma dietro alla vittoria si nascondono sempre atleti seri e con dei valori che, quando chiamati in causa, danno il massimo in ogni partita e alla fine forniscono quelle prestazioni decisive per l'economia della gara. E poi, in molte occasioni, quando segnano, siglano reti che valgono molto. A dimostrazione della loro importanza. Matteo Brighi è uno di questi. Lo è sempre stato in ogni squadra in cui ha giocato: dal suo esordio al Rimini, passando per Juventus, Bologna, Juve ancora, Roma, che lo cede in prestito al Parma e al Chievo Verona, fino a ritornare in pianta stabile nel club capitolino dove sta ottenendo grandi risultati. Tante ottime prestazioni con gol importanti, sia in Serie A che in Coppa Campioni e, a proposito, sono da incornicare le due reti segnate nella partita contro il Cluj in Champions League, stagione 2008. Alla fine, quando giochi così bene, ottieni anche il riconoscimento di vestire la maglia della Nazionale maggiore, dopo essere stato Capitano di quella Under 21. Nella nostra intervista esclusiva al giocatore dell'AS Roma, non parleremo però di calcio. Ma di baseball. Infatti Matteo, nato a Rimini ventinove anni fa, è un grandissimo appassionato dello sport del batti e corri e in questa intervista ci racconta questa sua passione. Buona Lettura.

DANIELE MATTIOLI: Ciao Matteo e benvenuto sul sito Grandeslam.
MATTEO BRIGHI: Ciao a tutti.

DANIELE MATTIOLI: Sei nato a Rimini e si dice che in Romagna ci sia il più grande concentramento di campi di baseball d’Italia. Nella tua infanzia, hai mai giocato a questo sport?
MATTEO BRIGHI: E' vero c'è un bel concentramento di campi e una discreta cultura di baseball nella nostra zona, mi ha sempre affascinato come sport e a parte qualche improvvisazione in cortile non ho mai giocato "seriamente". Con alcuni amici 6 anni fa abbiamo fondato una squadra di slowpitch che partecipa al campionato provinciale di Rimini e per un paio di anni ho fatto qualche sparuta comparsata anche io, pure in questo caso "niente di serio", ma il divertimento non è mancato.

DANIELE MATTIOLI
: Quando torni a casa, riesci mai ad andare a vedere qualche inning della Telemarket, la squadra dei Pirati? Se sì, conosci qualche giocatore, come ad esempio, Mario Chiarini?
MATTEO BRIGHI: Visti gli impegni concentrati nel weekend è difficile riuscire ad assistere alle partite del Rimini nella regular season, quando le trasmettono le seguo su Rai Sport, più facile assistere a qualche partita di playoff. Mario lo conosco, giusto qualche giorno fa l'ho sentito per fargli gli auguri di compleanno.   

                                   

DANIELE MATTIOLI
: Abbiamo toccato l’argomento Italia e allora ecco una domanda sulla nazionale. Hai seguito i successi del 2010 (primo posto all’Europeo e terzo alla Coppa Intercontinentale)? Cosa ne pensi?
MATTEO BRIGHI
: Ci sarebbe da aprire un capitolo. Il 2010 ha portato ottimi risultati come nazionale, spiace solo che abbia avuto poca visibilità. Questo sport non ha la visibilità che merita.

DANIELE MATTIOLI
: Dall’Italia andiamo negli States, dove sappiamo che la tua simpatia per i San Francisco Giants. Come hai reagito alla loro vittoria del Titolo? Hai avuto l’opportunità di vedere qualche inning delle World Series?
MATTEO BRIGHI: Simpatizzo Los Angeles Dodgers e New York Yankees, tuttavia è stato bello assistere alla vittoria di una outsider come i Giants ed è stato facile affezionarsi a Wilson. Le finali le ho viste su Sky registrate, con il commento del grande Pietro Nicolodi e di Faso.

DANIELE MATTIOLI
: Se dovessi dire un giocatore chiave della squadra per questo traguardo, chi nomineresti? MATTEO BRIGHI: Dire Lincecum, Huff o Cain sarebbe forse scontato. Cody Ross ha fatto pendere l'ago della bilancia in diverse situazioni e forse ha spostato gli equilibri in campo.

DANIELE MATTIOLI: Sempre rimanendo in tema di MLB, quali altri giocatori ammiri? E perché?
MATTEO BRIGHI: Manny Ramirez, Cole Hamels, Derek Jeter, A-Rod (Alex Rodriguez NDI), Albert Pujols, Ichiro Suzuki e Tim Lincecum hanno il tipico fascino da campione ed è difficile non rimanere colpiti. Poi ci sono altri ottimi giocatori che non saranno mai degli idoli acclamati, con caratteristiche diverse e meno appariscenti, ma sul campo non sono di certo da meno e fra questi ci metto: Shane Victorino, Evan Longoria, Joey Votto, Miguel Cabrera, Felix Hernandez, Josh Hamilton e Troy Tulowitzki.

DANIELE MATTIOLI
: In spogliatoio con te alla Roma, c’è qualche altro giocatore o anche dirigente (ad esempio Bruno Conti che da giovane giocava a Nettuno) che segue il baseball? Se sì, quale?
MATTEO BRIGHI
: Nello spogliatoio fra gli sport americani vanno molto di più l'NBA e l'NFL, non c'è la cultura del baseball.

                                     

DANIELE MATTIOLI
: Siamo arrivati all’ultima domanda della nostra intervista. Se dovessi fare dei paragoni con i giocatori MLB, a chi assomiglierebbero Francesco Totti, Philippe Mexes, Daniele De Rossi, Mirko Vucinic e Marco Borriello? E soprattutto, Matteo Brighi?
MATTEO BRIGHI: Beh non è semplice accostare atleti di due sport così differenti, ma ci proviamo. Totti lo assocerei certamente a Jeter, in entrambe gli sport se pensi alla figura del capitano non puoi che pensare a loro. Mexes come Damon sono giocatori eclettici e allo stesso tempo solidi difensori, il paragone può reggere. De Rossi lo associo a Lincecum, due talenti puri che sono esplosi sotto le ali e i consigli di due leggende come Totti e Randy Johnson. Vucinic come Doug Mientkiewicz sono partiti come ottimi prospetti incappati spesso in infortuni che non gli hanno dato la possibilità di giocare con continuità, ma di certo due giocatori di talento. Boriello è Dustin Pedroia, puntuale quando serve un realizzatore di assoluta concretezza, ovviamente il paragone estetico non regge... A Matteo Brighi vorrei associare Alex Liddi, quanto meno come un "in bocca al lupo", un ragazzo di ottime qualità, spererei davvero potesse fare il grande salto per la sua carriera e come rappresentante dell'Italia nel baseball che conta.

DANIELE MATTIOLI
: Grazie mille per la disponibilità Matteo.
MATTEO BRIGHI: Grazie a te.
(Si chiede, inoltre, qualora venissero prese notizie da questo articolo, di linkare la fonte. Grazie).