Si è guadagnato il titolo di "America's Most Beloved Park".
Si è conservato splendidamente per ben 100 anni.
Parliamo naturalmente del più antico, amato, carismatico, stadio di Baseball di tutti i tempi: il Fenway Park di Boston.

Il 20 aprile 2012 ricorre il centenario della prima partita giocata in questo gioiello di Ball Park: un secolo fa si affrontarono i Boston Red Sox e gli Highlanders (Yankees) e (che te lo dico a fare...) vinsero i padroni di casa per 7-6.

Bastano due semplici concetti, per descrivere l'importanza di questo impianto:
"qui è stata scritta la storia del Baseball, qui è stata scritta la storia dello sport Americano".

Proprio a Boston poteva resistere così a lungo una struttura che col passare degli anni rimarca e rivendica le sue rughe. Nell'America capace di abbattere e ricostruire, di demolire e riedificare, sempre alla ricerca del meglio e del moderno, solo a Boston potevano respingere le proposte di "un nuovo stadio".
Proprio a Boston, dove sono nati gli Stati Uniti d'America, dove la città conserva al meglio quei luoghi dove gli indipendentisti crearono una nuova nazione, proprio nel centro città, incastonato come una perla preziosa, il Fenway Park resiste con orgoglio.

Negli anni, alle proposte di rinnovamento radicale, di ampliamento e ricco restyling del Fenway Park, tutta Boston si è opposta e si è messa di traverso. Comitati, associazioni, vip, siti web (SaveFenwayPark) hanno avuto la meglio ed hanno salvato l'unicità di questo impianto. Le colonne che sorreggono le tribune, ma che ostacolano anche la vista del campo, sono sempre lì, tenacemente tengono botta e non si arrenderanno facilmente.
Oltre alla storia, alcune strane caratteristiche fisiche lo rendono affascinante ed unico: "The Triangle", "Pesky's pole" il "Green Monster" solo al Fenway Park si possono trovare e sono meta di pellegrinaggi continui da parte dei tifosi Red Sox di tutto il mondo.

"Vedere una partita dei Red Sox al Fenway Park" è una delle voci che immancabilmente ritroverete in tutte le classifiche nelle guide USA. Nella sezione "cose assolutamente da non perdere" per poter affermare di aver visitato gli States, tra le varie "Statue of Liberty", "Empire State Building", "Macy's", "White House", "Disney-World", "Grand Canyon" "Dealey Plaza, Dallas", "Golden Gate". Insieme a queste troverete di sicuro anche il Fenway Park.

Emozionante. Non serve essere tifoso per assorbire la magia di quel luogo. Quei muri, quelle colonne, quelle strane forme, quei colori, quella muffa, quell'odore ti invadono e ti insegnano il senso del rispetto.
Quel rispetto e quella cultura sportiva che gli Americani ci insegnano e che noi facciamo fatica a recepire.
Rispetto del valore e dell'alto significato educativo che lo sport ci regala. Parola "sport" che a casa nostra (purtroppo a partire dalle scuole) viene spesso paragonata a "svago", "tempo-perso" ma che da quelle parti assume un significato formativo ben più importante.

Il Fenway Park non è certo uno stadio con grande capienza infatti la sua "seating capacity" supera di poco 37.000 posti, ma da quanti anni è che registra consecutivamente il tutto esaurito in tutte le oltre 80 partite stagionali? Abbiamo ormai perso il conto.
Non si improvvisa la visita al Fenway Park: se si vuole andare a vedere i Red Sox, bisogna pianificare bene l'appuntamento, come se fosse l'organizzazione di una serata intima con la tua amata. Non basta pre-acquistare i biglietti perchè la scelta della posizione ed il seggiolino sono importanti. Vi affidereste alla prima pizzeria d'asporto per la prima cenetta romantica con la vostra innamorata? Ma dai.....!
Prima un libro poi un efficiente sito internet (Preciseseating) ti aiutano nel controllare che il tuo biglietto valga i dollari spesi: visto che i prezzi non sono certo a buon mercato, meglio verificare che il tuo "seat-ticket" non sia proprio quello dietro la colonna. Va bene la storia, ma una putrella di acciaio verde è pur sempre una putrella.

Sarebbe interminabile l'elenco delle gesta e degli eventi importanti accaduti al Fenway Park, quindi neanche ci proviamo.
La "casa dei Red Sox", per un secolo dimora di tanti trionfi e di ancor più disfatte dei padroni di casa.
Dal 1912 al 1918 da quelle parti si vincevano anche troppe World Series poi, qualcuno spedì Babe Ruth a New York e per ben 86 anni il Fenway Park dovette assistere a tragici tracolli che resero celebri e simpaticamente famosi i Red Sox in tutto il mondo (86 anni anni di storia, di maledizioni, di sconfitte...semplificate in sole tre righe...sono un genio).

La storia moderna ha inizio il 17 ottobre 2004, alla fine del nono inning, quando: "Kevin Millar walked and pinch-runner Dave Roberts stole second base..."

di Roberto Mantovani

Nelle foto, realizzate dal nostro Roberto Mantovani, tutta la bellezza del Fenway Park di Boston.