I GIOCATORI DEGLI OAKLAND ATHLETICS DIFENDONO JIM JOHNSON DALLE CRITICHE DEI TIFOSI
Notoriamente riconosciuta come una delle fan base più calde dell’intera MLB, ultimamente quella degli Oakland Athletics sta vivendo un momento travagliato.
Da un lato c’è la squadra che sta viaggiando a vele spiegate e oltre ogni aspettativa verso la vetta della West Division dell'American League, dall’altro vivono il problema Jim Johnson, con il pitcher ex Orioles che sta regalando prestazioni al di sotto della sufficenza, tanto da arrivare alla contestazione con dei sonori "boo'' da parte dei tifosi ogni qualvolta il lanciatore sale sul monte.
A giustificazione di questo c’è da dire che effettivamente il rendimento di Johnson fin qui è risultato altamente mediocre: l’ex closer che a Baltimora ha conquistato 101 salvezze, ad Oakland viaggia con la pessima media pgl di 14,04, uno sproposito insomma.
Media che scende poi considerevolmente nelle gare esterne degli A’s dove in trasferta la era di Johnson scende a 1,98.
La squadra tuttavia si è dimostrata compatta e solidale nei confronti del compagno di squadra, e più un giocatore ha espresso il proprio disappunto ritenendo che i fischi di certo non aiutano in questa situazione.
Il primo ad esprimere il proprio disappunto è stato Josh Donaldson, che si è detto deluso dal comportamento dei suoi supporters e teme che la cosa possa sfuggire di mano all’ambiente.
Stesso discorso per Sean Doolittle: “È davvero frustrante” ha detto il pitcher. “A cominciare dal FanFest e per tutto lo Spring Training non abbiamo fatto altro che raccontare ai nuovi compagni quanto sia fantastico e fedele il pubblico di Oakland. Poi dopo la prima salvezza mancata sono cominciati i fischi per Jim e da lì è andata sempre peggiorando.”
Indubbiamente il compito di rimediare alla situazione per il Manager Bob Melvin non appare per nulla facile, anche perché Johnson è arrivato per sostituire Grant Balfour, che ad Oakland era uno dei beniamini più amati dai tifosi degli Athletics.
di Michele Acacia
Nella foto, Jim Johnson degli Athletics (Thearon W. Henderson/Getty Images North America da Zimbio.com).
Da un lato c’è la squadra che sta viaggiando a vele spiegate e oltre ogni aspettativa verso la vetta della West Division dell'American League, dall’altro vivono il problema Jim Johnson, con il pitcher ex Orioles che sta regalando prestazioni al di sotto della sufficenza, tanto da arrivare alla contestazione con dei sonori "boo'' da parte dei tifosi ogni qualvolta il lanciatore sale sul monte.
A giustificazione di questo c’è da dire che effettivamente il rendimento di Johnson fin qui è risultato altamente mediocre: l’ex closer che a Baltimora ha conquistato 101 salvezze, ad Oakland viaggia con la pessima media pgl di 14,04, uno sproposito insomma.
Media che scende poi considerevolmente nelle gare esterne degli A’s dove in trasferta la era di Johnson scende a 1,98.
La squadra tuttavia si è dimostrata compatta e solidale nei confronti del compagno di squadra, e più un giocatore ha espresso il proprio disappunto ritenendo che i fischi di certo non aiutano in questa situazione.
Il primo ad esprimere il proprio disappunto è stato Josh Donaldson, che si è detto deluso dal comportamento dei suoi supporters e teme che la cosa possa sfuggire di mano all’ambiente.
Stesso discorso per Sean Doolittle: “È davvero frustrante” ha detto il pitcher. “A cominciare dal FanFest e per tutto lo Spring Training non abbiamo fatto altro che raccontare ai nuovi compagni quanto sia fantastico e fedele il pubblico di Oakland. Poi dopo la prima salvezza mancata sono cominciati i fischi per Jim e da lì è andata sempre peggiorando.”
Indubbiamente il compito di rimediare alla situazione per il Manager Bob Melvin non appare per nulla facile, anche perché Johnson è arrivato per sostituire Grant Balfour, che ad Oakland era uno dei beniamini più amati dai tifosi degli Athletics.
di Michele Acacia
Nella foto, Jim Johnson degli Athletics (Thearon W. Henderson/Getty Images North America da Zimbio.com).