JOHNNY DAMON E' PRONTO AL CLAMOROSO RITORNO IN MAJOR LEAGUE: ''VOGLIO TORNARE PER VINCERE ANCORA''
Nonostante i 40 anni suonati Johnny Damon non ci pensa per niente alla pensione, anzi secondo ESPN l’ex esterno di Oakland, Boston e New York si sarebbe rimesso in forma ed ora sarebbe alla ricerca di una squadra.
Di certo il suo passato è di quelli che contano: vincitore delle World Series per due volte con Red Sox e Yankees; tre volte All-Star, per cinque volte ha concluso la sua stagione con una media battuta superiore a .300.
Il problema però riguarda il presente è quanto Damon possa rendere in Major League dopo un anno di inattività.
Anche perché la sua ultima stagione, passata a Cleveland, non è stata di certo esaltante: con gli Indians il giocatore originario del Kansas ha giocato solamente 64 partite, realizzando 46 valide e 4 home run chiudendo il 2012 con una avg di .222.
“Quando ci si aspetta quella fatidica chiamata che non arriva pur sentendosi in gran forma, è molto frustrante” ha detto Damon intervistato oggi. “Vorrei giocare per tornare ad avere una nuova possibilità di vincere. Certo anche riuscire ad arrivare alla valida numero 3000 sarebbe bellissimo, ma la mia priorità in questo momento rimane quella di trovare un team competitivo. Continuerò ad allenarmi e tenermi in forma in modo da essere pronto nel caso arrivasse la chiamata.”
Potrebbe essere forse questa quindi la motivazione principale di voler tornare in campo? La ricerca della valida numero 3000?
Beh in ogni caso non sarà facile per Damon che ad oggi ha 2769 battute valide realizzate in MLB, e quindi ancora molto lontano dal raggiungere tale traguardo specie se si pensa che ormai metà stagione se né quasi andata.
Tuttavia il veterano ha fino alla fine del mese per riuscire a raggiungere il suo scopo, ovvero fino al 31 Luglio, giorno in cui si chiuderà ufficialmente il mercato della Major League.
Di certo a Boston se lo ricorderanno sempre come uno di quelli che è riuscito a sfatare la tremenda “maledizione del bambino” che affliggeva i Red Sox da quasi un secolo, essendo stato uno dei protagonisti di quella squadra che nel 2004 riuscì a conquistare le World Series a 86 anni dall’ultima vittoria.
In MLB Damon ha una media battuta complessiva di 284, con 235 home run realizzati e 1139 punti battuti a casa, nonché 408 basi rubate.
Il dato curioso riguarda la sua percentuale di arrivi in base: con una obp di 352 sarebbe uno dei leadoff più produttivi oggi con i soli Coco Crisp, Matt Carpenter, Shin-Soo Choo e Brett Gardner ad aver fatto meglio.
Tuttavia sembra che Damon abbia già uno sponsor pronto a credere in lui, ovvero Rob Potts.
Infatti lo stesso batting practice pitcher dei Philadelphia Phillies ha ammesso di aver incontrato Damon a Wilmington (nel Delaware) dove lo stesso si era recato per la cerimonia per il ritiro del numero da parte dei Blue Rocks, squadra di Triplo-A dove Damon ha mosso i primi passi nel professionismo.
Potts ha voluto concludere la serata facendogli qualche lancio a manifestazione conclusa, e sarebbe rimasto talmente impressionato dall’ottima vena di Damon da chiamare il general manager dei Phillies Ruben Amaro. Phillies che tralaltro hanno problemi sugli esterni nonostante la firma di Grady Sizemore della scorsa settimana.
Se poi si guarda ad altri giocatori un’eventuale firma di Damon non appare poi così assurda. A Cleveland fa ancora faville un certo Jason Giambi che di anni ne ha 43, senza contare il quarantaduenne Raul Ibanez dei Kansas City Royals.
D’altronde anche Carlos Pena ha recentemente firmato un contratto con Texas, senza riuscire ad avere un grosso impatto per giunta, infatti la sua media con i Rangers parla di 3 valide su 33 turni di battuta. Greg Dobbs invece fra Miami e Washington ha battuto 7 su 41.
Lo stesso Bobby Abreu è tornato in Major League con i Phillies a quarantanni, dopo aver saltato tutto il 2013, e, dopo essere stato tagliato a Philadelphia, ora con la maglia dei Mets sta battendo .274.
Anche perché non è raro che una squadra possa avere bisogno di un buon battitore mancino in grado di poter essere un pinch-hitter e che possa essere schierato all’esterno del campo o anche come battitore designato, tuttavia Damon non ha ancora ricevuto offerte.
“Dopo la mia esperienza a Cleveland sembra che tutti pensino che io abbia concluso la mia carriera” ha detto ancora Damon. “Eppure speravo che sarei riuscito a prendere parte ad uno spring training per far vedere che il mio swing ancora non è così brutto.”
Sembra che le uniche offerte pervenute all’agente del giocatore, Scott Boras, non siano state nemmeno presentate a Damon perché considerate imbarazzanti. Ma Johnny dal canto suo vuole solo giocare a baseball.
di Michele Acacia
Nella foto, un primo piano di Damon all'epoca dei Cleveland Indians (fr.wikipedia.org).
Di certo il suo passato è di quelli che contano: vincitore delle World Series per due volte con Red Sox e Yankees; tre volte All-Star, per cinque volte ha concluso la sua stagione con una media battuta superiore a .300.
Il problema però riguarda il presente è quanto Damon possa rendere in Major League dopo un anno di inattività.
Anche perché la sua ultima stagione, passata a Cleveland, non è stata di certo esaltante: con gli Indians il giocatore originario del Kansas ha giocato solamente 64 partite, realizzando 46 valide e 4 home run chiudendo il 2012 con una avg di .222.
“Quando ci si aspetta quella fatidica chiamata che non arriva pur sentendosi in gran forma, è molto frustrante” ha detto Damon intervistato oggi. “Vorrei giocare per tornare ad avere una nuova possibilità di vincere. Certo anche riuscire ad arrivare alla valida numero 3000 sarebbe bellissimo, ma la mia priorità in questo momento rimane quella di trovare un team competitivo. Continuerò ad allenarmi e tenermi in forma in modo da essere pronto nel caso arrivasse la chiamata.”
Potrebbe essere forse questa quindi la motivazione principale di voler tornare in campo? La ricerca della valida numero 3000?
Beh in ogni caso non sarà facile per Damon che ad oggi ha 2769 battute valide realizzate in MLB, e quindi ancora molto lontano dal raggiungere tale traguardo specie se si pensa che ormai metà stagione se né quasi andata.
Tuttavia il veterano ha fino alla fine del mese per riuscire a raggiungere il suo scopo, ovvero fino al 31 Luglio, giorno in cui si chiuderà ufficialmente il mercato della Major League.
Di certo a Boston se lo ricorderanno sempre come uno di quelli che è riuscito a sfatare la tremenda “maledizione del bambino” che affliggeva i Red Sox da quasi un secolo, essendo stato uno dei protagonisti di quella squadra che nel 2004 riuscì a conquistare le World Series a 86 anni dall’ultima vittoria.
In MLB Damon ha una media battuta complessiva di 284, con 235 home run realizzati e 1139 punti battuti a casa, nonché 408 basi rubate.
Il dato curioso riguarda la sua percentuale di arrivi in base: con una obp di 352 sarebbe uno dei leadoff più produttivi oggi con i soli Coco Crisp, Matt Carpenter, Shin-Soo Choo e Brett Gardner ad aver fatto meglio.
Tuttavia sembra che Damon abbia già uno sponsor pronto a credere in lui, ovvero Rob Potts.
Infatti lo stesso batting practice pitcher dei Philadelphia Phillies ha ammesso di aver incontrato Damon a Wilmington (nel Delaware) dove lo stesso si era recato per la cerimonia per il ritiro del numero da parte dei Blue Rocks, squadra di Triplo-A dove Damon ha mosso i primi passi nel professionismo.
Potts ha voluto concludere la serata facendogli qualche lancio a manifestazione conclusa, e sarebbe rimasto talmente impressionato dall’ottima vena di Damon da chiamare il general manager dei Phillies Ruben Amaro. Phillies che tralaltro hanno problemi sugli esterni nonostante la firma di Grady Sizemore della scorsa settimana.
Se poi si guarda ad altri giocatori un’eventuale firma di Damon non appare poi così assurda. A Cleveland fa ancora faville un certo Jason Giambi che di anni ne ha 43, senza contare il quarantaduenne Raul Ibanez dei Kansas City Royals.
D’altronde anche Carlos Pena ha recentemente firmato un contratto con Texas, senza riuscire ad avere un grosso impatto per giunta, infatti la sua media con i Rangers parla di 3 valide su 33 turni di battuta. Greg Dobbs invece fra Miami e Washington ha battuto 7 su 41.
Lo stesso Bobby Abreu è tornato in Major League con i Phillies a quarantanni, dopo aver saltato tutto il 2013, e, dopo essere stato tagliato a Philadelphia, ora con la maglia dei Mets sta battendo .274.
Anche perché non è raro che una squadra possa avere bisogno di un buon battitore mancino in grado di poter essere un pinch-hitter e che possa essere schierato all’esterno del campo o anche come battitore designato, tuttavia Damon non ha ancora ricevuto offerte.
“Dopo la mia esperienza a Cleveland sembra che tutti pensino che io abbia concluso la mia carriera” ha detto ancora Damon. “Eppure speravo che sarei riuscito a prendere parte ad uno spring training per far vedere che il mio swing ancora non è così brutto.”
Sembra che le uniche offerte pervenute all’agente del giocatore, Scott Boras, non siano state nemmeno presentate a Damon perché considerate imbarazzanti. Ma Johnny dal canto suo vuole solo giocare a baseball.
di Michele Acacia
Nella foto, un primo piano di Damon all'epoca dei Cleveland Indians (fr.wikipedia.org).