Un contributo importante sia in attacco, chiuso con una media battuta di .268 con 12 punti battuti a casa, che in difesa. Se la Sestese Softball lo scorso anno ha ottenuto una comoda salvezza nel campionato di serie A1, deve molto al lavoro svolto da Flavia Carletti.

Nata il 23 luglio 2000 a Montefiascone cresce sportivamente nella sua città natale prima di spostarsi, a soli 15 anni, ad Arezzo per disputare la serie A2. Dopo 2 anni in Toscana, Flavia esordisce, a soli 17 anni, in serie A1 con la maglia della Pro Roma. L’esperienza nella capitale non è delle migliori ed arriva la retrocessione. Nonostante l’annata difficile della squadra, la ragazza di Montefiascone si mette in luce risultando essere la 4° per media battuta della sua squadra e prima per punti battuti a casa. Grazie a questi numeri, per la stagione successiva, arriva la chiamata della Sestese Softball. Nel primo anno con la nuova casacca, 2018, arriva un’altra retrocessione dall’A1 all’A2 ma Flavia e compagne non demordono e riconquistano la massima serie italiana già nel 2019. Nelle ultime 2 stagioni, infine, sono arrivate 2 comode salvezze per la società di Sesto Fiorentino.

Ciao Flavia, ripartendo dalla A2 nel 2019, tu e le tue compagne, vi siete guadagnate la A1 e nelle ultime 2 annate vi siete confermate con 2 comode salvezze. Ora quale è il vostro prossimo obbiettivo?

L'obiettivo per la stagione 2022 è la permanenza nella massima serie. Vogliamo mantenere il softball toscano a questo livello ed essere una sorta di punto di riferimento per le altre squadre toscane che militano nelle altre categorie.            

Ed i tuoi obbiettivi futuri?

Per quanto riguarda il softball vorrei cercare di eliminare qualche piccolo difetto in battuta e, soprattutto, fare delle nuove esperienze come quella dello scorso anno alle Canarie.
Al di fuori dello sport, che prende gran parte del mio tempo, mi sto impegnando a conseguire la laurea.

Da giocatrice non deve essere stato facile mandar giù una retrocessione come quella con la Pro Roma, avvenuta al tuo primo anno in serie A1. Ma deve essere stata ancora più dura subire 2 retrocessioni in 2 anni. Cosa hai pensato dopo la retrocessione con la Sestese?

Credo che il risultato non abbia reso giustizia alla prestazione di quella stagione. Ed io, come tutta la squadra, ho affrontato il campionato di A2 con la determinazione di riconquistare il nostro posto nella massima serie. E così è stato.

A soli 21 anni, sei già una veterana della serie A italiana con 4 stagioni in A1 e 4 in A2. Come è stato il tuo esordio a soli 15 anni, ad Arezzo, con la serie A2?

È stata un'esperienza che ricorderò sempre con grande gioia. All'inizio del campionato ho dovuto dimostrare le mie capacità per guadagnare un posto da titolare e sono stata fortunata ad aver avuto uno staff che ha sempre creduto in me. È stato il mio primo campionato di softball, infatti prima di quell'anno giocavo a baseball a Montefiascone, esperienza che mi ha dato la grinta che metto in campo quando gioco.

E quello, 2 anni più tardi, in A1?

Non è stato facile il passaggio di categoria, ma ho avuto il supporto di tutta la squadra, in particolare di tre ragazze con le quali avevo giocato ad Arezzo, e di due compagne che sono cresciute con me nelle giovanili del Montefiascone Baseball.
Non è stato un anno semplice, ma ho imparato molto dalle giocatrici con più esperienza di me.

Infine, l'ultima domanda: da dove viene la tua passione per il softball?

La passione per il baseball e per il softball me l'ha trasmessa la mia famiglia. Mio padre ha giocato per molti anni ed ora è l'allenatore della prima squadra di baseball di Montefiascone; mia madre era una giocatrice di softball, e poi allenatrice delle giovanili, sempre a Montefiascone. Sia io che i miei due fratelli siamo cresciuti sui campi da baseball circondati da persone che ci hanno insegnato a giocare, ed amare, questo sport. Inevitabilmente al giorno d'oggi tutti e tre stiamo portando avanti questa passione.
Per quanto riguarda il softball, mi ci sono avvicinata la prima volta a 12 anni quando ho partecipato ad un torneo con la nazionale U13. A 15 anni, per regola, ho dovuto smettere di giocare a baseball e da quel momento il softball è diventato una passione. Mi sono dovuta abituare a prendere treni e a svegliarmi ad orari assurdi, ma ne è valsa la pena.

di Mirco Monda

In foto Flavia Carletti in difesa (Roberto Del Bo).