Si respira aria di grande festa a San Francisco. Sin da quando atterri dall’aereo capisci che qualcosa di importante è successo nella città californiana. Lo senti dai discorsi degli abitanti di questa splendida città, considerata giustamente una delle più belle dell’intera nazione, lo vedi dalle vetrine dei negozi, dei ristoranti, dei bar.


Tutti infatti parlano dei Giants, la squadra di baseball, che ha raggiunto, otto anni dopo l’ultima volta, quelle World Series che mancano in bacheca dal lontano 1954, anno in cui la squadra si chiamava già Giants, ma di New York. Ma ora è già tempo di guardare avanti. E’ già tempo di pensare alla prima partita delle World Series, in programma mercoledì sera (in Italia, sarà nella notte che va tra mercoledì e giovedì), dove San Francisco ospiterà i Texas Rangers, vincitori dell’American League. Le due formazioni presentano caratteristiche simili in ogni settore. Lo dicono i dati stagionali che testimoniano come sia a livello offensivo che sul monte di lancio regni l’equilibrio con Texas in vantaggio come media battuta e fuoricampo battuti e San Francisco davanti nella media ERA (o PGL per dirla all’italiana), il tutto nel giro di pochi numeri.

“Le due migliori squadre sono qui” dice Ron Washington, Manager dei Texas Rangers, “queste non sono solo le due migliori squadre, ma sono quelle che hanno giocato il miglior baseball. Guai a chi dice che è una finale tra squadre scarse”.

Il commento del capo allenatore della squadra di Josh Hamilton è chiaro e semplice ed è rivolto a tutti coloro che hanno definito questa Finale uno scontro tra due formazioni perdenti e quindi privo di interesse.. Gli fa eco C.J. Wilson, partente dei Rangers “non ci saranno nomi di stelle assolute come negli anni passati, ma credo che siamo qui per una ragione ed è quella di aver giocato meglio degli altri. Ci stiamo giocando un titolo importantissimo, non il Campionato dell’High School (paragonabile alle nostre Scuole Superiori)” . Parole importanti ma veritiere, perché Texas ha schiantato nella Finale dell’American League una formazione come New York, impartendo una lezione di gioco che i tifosi degli Yankees non dimenticheranno a breve. Il lanciatore partente di gara uno, stando alle parole di Washington, sarà l’ace Cliff Lee, mentre si sanno già gli altri due nomi dei lanciatori partenti delle successive partite, CJ Wilson e Colby Lewis, ma non ancora in quale ordine di gara.

Il Manager Washington ha poi parlato anche del problema riguardante Vladimir Guerrero, di solito battitore designato nell’American League, senza ruolo, invece, nella National League, in quanto il DH non esiste perché al suo posto vanno a battere i lanciatori. Queste le sue parole: “potete scommettere che noi troveremo il modo di mettere Vlad (soprannome di Guerrero) nel lineup”.

I Texas infatti non possono perdere un battitore del livello dell’esterno ex Angels e già si è aperta l’ipotesi di un suo impiego a sinistra, zona dove la corsa sarebbe più limitata visto la più piccola zona d’azione rispetto all’esterno destro, ruolo in cui Guerrero di solito gioca quando impiegato in difesa.

Per quanto riguarda i San Francisco GIants, che nella Finale della National League hanno battuto i Philadelphia Phillies, interrompendo il loro regno biennale, a parlare è il Manager della formazione californiana Bruce Bochy che dice: “Noi abbiamo avuto un contributo importante da parte di tutti i giocatori, chi a livello offensivo, chi in difesa. I ragazzi sono stati bravi a sacrificarsi in più di un’occasione per far spazio a chi era più in forma e hanno mostrato un spirito di squadra veramente molto importante, che è stato una delle chiavi del nostro successo”.

Riferimento indiretto del Manager dei Giants a gente come Juan Uribe che, quando chiamata in causa non ha mai sbagliato, come testimonia la volata di sacrificio vincente battuta in gara quattro e l’homer decisivo in gara sei sempre battute dall’interbase.

Parla invece di grande spirito di lotta Pat Burrell quando gli viene chiesto di commentare sempre la sfida contro la sua ex squadra dei Philadelphia Phillies: “Abbiamo combattuto duramente in ogni singola azione e sudato tanto per arrivare qui. Non so come ma ci siamo riusciti, ci siamo riusciti”. E’ facile quindi pensare che con la carica e l’esperienza dell’esterno già campione del mondo nel 2008 con la divisa dei Phillies, San Francisco non avrà paura di affrontare questa Finale. In gara uno, spazio alla sfida tra Tim Lincecum per i Giants e Cliff Lee per i Rangers sul monte, ovvero subito sfida di grande cartello per le World Series. E, senza ombra di dubbio, il giorno dopo tutta San Francisco saprà di cosa parlare.

da San Francisco (California, Usa), Daniele Mattioli


Nella foto, Il nostro direttore alla festa di Gala dei Giants (Daniele Mattioli - Grandeslam.net)