Ritorna il Report. Ritornano i Red Sox. Precarie condizioni fisiche hanno costretto il sottoscritto "reportaro" a rifugiarsi in una "Disabled-List", ed ora senza neanche passare dal Triplo-A, si ripresenta, tastiera alla mano, più carico che mai.

E ritornano pure i Red Sox sulla strada della "Possibile-Rimonta" (valutazione semiseria probabilmente basata su sensazioni personali confondibili con la propria euforica ripresa psico fisica per l'uscita dalla sopra descritta "DL").

Buttiamoci quindi, in maniera confusa su alcuni dati sensibili sui Red Sox, tenendo bene a mente che parliamo di una squadra di medio livello, per nulla paragonabile ai favoritissimi Yankees, attualmente dominatori di Division e sicuri vincitori delle World Series 2012 (tanti-auguri).

Le ultime tre serie sono state serenamente, sorridentemente e meritatamente vinte: a Miami, a Chicago (sponda Cubs) ed ancora coi Marlins al Fenway Park (tripletta vincente, fresca fresca, carica di capovolgimenti continui e meritevole delle ore notturne dedicatevi).
Non proprio dei squadroni questi Team "National", non proprio irresistibili... ma almeno ora, queste partite le vinciamo, a differenza di qualche tempo fa in cui le buscavamo anche da dei cadaveri.
Di diversa pasta si sono dimostrati, 10 giorni indietro, i Nationals, solidissimo e costante team, capace di tenere i punteggi bassi e le vittorie alte: la banda di Strasburg e soci vuol proprio andare lontano quest'anno.

Il ritorno di Cody Ross: non calpestava la terra rossa da un mese ed il suo ritorno è stato battezzato nei migliori dei modi perché il nostro "Balaclava-Boy" la sbatte subito sul Green monster. Niente male Cody.

Clay Buchholz c'è. Il suo ruolino di giugno ci conforta e galvanizza: 4 vittorie su 4, ottima tenuta sulla distanza e ottima legna (strike-out) portata in cascina.

Dice-K si ripresenta partente dopo secoli di lento recupero: non proprio un successone, ma neanche un disastro personale. Lo ammetto, sono favorevolmente prevenuto verso il tenero Japan e sono fiducioso: diamogli fiducia, un poco di fortuna, un pizzico di serenità, un migliore movimento di bacino quando carica il lancio (si perché la "mossa-sculettata" del 2007 era nettamente più pronunciata) e rivedremo, spero, il nostro Matsuzaka d'un tempo.

Alfredo Aceves, si difende bene, 18 salvezze su 21 non sono statistiche da ritiro della maglia, ma diamogli qualche attenuante perché la condizione psicologica di un closer non la si può costruire improvvisando in corso d'opera. Era il mio pitcher perfetto da 7° e/o 8° inning, quindi appena riporterà la sua ERA ai livelli a cui ci aveva abituato (sotto il 3.00, non certo l'attuale 4,54) ci renderà maggiormente felici.

Migliorabile il Lester: lui stesso non sarà contento delle 92 valide subite nei suoi 87 innings lanciati.
Il buon Felix (Doubront) già a 8 vittorie. Ottima annata la sua, si guadagna degnamente lo stipendio.

David Ortiz: è sempre lui. Mazza indispensabile, carisma insostituibile ed indirizzato (se continua così) a superare quota 40 HR stagionali (ma si, dai, facciamo 50, così non ci accusano di essere tirchi....)  

Salty, altalenante Salty: passa da momenti di "batting-sonnolenza" a periodi euforici conditi da salutari homers (siamo a quota 13 HR per lui). Lo vedo voglioso e con la giusta grinta: si merita la maglia e tifiamo tutti per lui. Lo sogniamo anche avventurato a quota .300 in battuta e con qualche stolen-bases in meno, così andrebbe a meritarsi totalmente l'onore di portare lo stesso nome del mio nuovo gattino: "Saltalamacchia" (come mia moglie possa aver accettato tale nome è ancora un mistero).

William Scott Middlebrooks: STREPITOSO.
Alla sua prima stagione in Major League...si presenta al piatto con la sicurezza di un veterano. Un suo colpo ha contemporaneamente strappato la vittoria ai Marlins, chiuso lo sweep che di questi tempi non fa male alla salute, rispedito a Miami il carismatico Ozzie Guillen con un pugno di mosche, caricato al massimo il pubblico del Fenway Park, nonché il sottoscritto.... che ora torna a guardare la classifica con più fiducia.

Stay-positive....
E nonostante il caldo, indossiamo tutti, davanti allo schermo, la balaclava d'ordinanza.

di Roberto Mantovani

Nella foto, un primo piano di David "Big Papi" Ortiz sempre decisivo per i Boston Red Sox (Jim Rogash/Getty Images per Espn.com).