Gara 7 delle Italian Baseball Series si è appena conclusa. I bolognesi si sono riversati tutti in campo per festeggiare i propri beniamini; dopo cinque lunghi anni di attesa la Fortitudo è tornata campione d’Italia battendo 4 a 0 i rivali del Rimini nell’ultimo atto del campionato di baseball.

Dopo la premiazione, avvenuta davanti agli oltre duemila appassionati che non hanno voluto perdersi questo appuntamento, scendiamo anche noi per tentare di raggiungere alcuni dei protagonisti di questa splendida vittoria.

Fra urla di gioia, salti, corse, schizzi di champagne e copiose secchiate d’acqua, riusciamo a raggiungere uno degli uomini simbolo di questa squadra. Carlos Infante, interbase della Fortitudo e della Nazionale, ormai un istituzione a Bologna.

Carlos siamo di nuovo qua dopo un anno a festeggiare, nella scorsa estate l'European Cup stasera lo Scudetto. Qual è l’emozione più grande? "Quest’anno ci tenevamo molto a vincere lo Scudetto e abbiamo dato tutto per riuscirci. Siamo riusciti ad arrivare alla settima partita, rimontando gli svantaggi nella serie ed oggi volevamo assolutamente vincere."  Nonostante le tue prestazioni sempre e comunque all’altezza avresti voluto dare ancora di più alla squadra o sei soddisfatto così? "Va bene così. Anche perché ho appena firmato per quattro anni il nuovo contratto e quindi almeno per i prossimi quattro anni voglio continuare a dare il massimo. Ora poi c’è l’Europeo con Nazionale e vogliamo rivincere per la terza volta consecutiva per l’Italia".

Successivamente riusciamo a raggiungere anche Marco Nanni, il Manager di questa squadra nonché un dei maggiori fautori dei successi bolognesi di questi ultimi anni.  Alla fine questo dogma Fortitudo (cuore, testa, sorriso) non tradisce mai? "Credo che se fosse finita in settembre avremmo avuto problemi. Agosto è il nostro mese e riusciamo sempre a rendere al massimo in questo periodo. I ragazzi per l’ennesima volta sono stati stupendi. Ci hanno creduto e non hanno avuto paura di perdere, perché hanno giocato col sorriso, con la tranquillità e la consapevolezza dei propri mezzi". European Cup o Scudetto: quale l’emozione più grande? "Ma indubbiamente lo scudetto conquistato davanti ai nostri tifosi ha è un emozione particolare. Poi per come è arrivato: siamo andati sotto nella serie per due volte e alla fine siamo riusciti a rimontare e poi a vincere."

Infine non potevamo non interpellare il volto di questa squadra, il giocatore su cui tutti contano e che per carisma ed esperienza ha sempre rappresentato un punto di riferimento per i compagni dentro e fuori dal campo. Quanto conta questo scudetto per Bologna, e quanto conta per Captian Claudio Liverziani? "Per tutti e due penso tanto; perché ci stavamo facendo un etichetta poco simpatica e difficile da portarsi dietro. In anni dove magari potevamo arrivare in finale e non ci siamo riusciti. Sembravamo quelli che arrivavano fino in fondo ma che poi mollavano sul più bello. Invece quest’anno abbiamo avuto un approccio diverso, abbiamo fatto le cose con calma, un passo alla volta senza pensare troppo al domani e nonostante il grosso rischio corso alla fine siamo riusciti a portarla a casa". Merito anche di Nanni e della sua filosofia? "Si assolutamente, il “Nano” (Marco Nanni) aveva una squadra giovane quest’anno da gestire e non era facile. Anche perché a mio avviso non partivamo coi favori del pronostico; però il gruppo si è compattato pian piano e penso che sia ieri che oggi le persone lo abbiano visto". Al di là della squadra che è certamente formidabile, quanto c’è del Manager in questa vittoria? "Beh lui indubbiamente è stato fondamentale. Tecnicamente anche i ragazzi più giovani sono comunque formati però soprattutto nei playoff bisogna riuscire a rimanere sempre concentrati con la testa più che con la tecnica, e in questo Nanni è perfetto. Non dice mai una parola di troppo ed è stato bravo a tenerci concentrati ma soprattutto tranquilli nella fase più delicata della partita". Se dovessi dare un voto alla tua stagione? La mia è stata una buona annata, sono contento, più che altro perchè ho contribuito a questa vittoria''.

da Bologna, Michele Acacia


Nella foto, Infante e Liverziani durante i festeggiamenti (Lorenzo Bellocchio - Grandeslam.net.).