Non senza un’abbondante dose di pathos i Tigers si sono aggiudicati due delle tre partite interne contro i White Sox e adesso, con quattro gare ancora da disputare, si trovano a +2 nella classifica della A.L. Central nei confronti dei Royals, usciti da Cleveland con uno split. Le tre sconfitte consecutive dei Mariners in quel di Toronto, inoltre, hanno conferito ai Tigers la matematica certezza di un posto nei playoffs, alla peggio come wild card.

Rispetto alle settimane precedenti, la squadra di Ausmus ha mostrato un’inversione di tendenza: a un certo ’raffreddamento’ delle mazze ha corrisposto un netto progresso sul monte, con i tre starters Lobstein, Price e Verlander autori tutti di eccellenti performances e un bullpen che, per quel poco che è stato impegnato, non ha fatto alcun danno.

Il trittico era iniziato malissimo per i Tigers, tenuti a zero in gara-1 dal rookie Bassitt (alla prima vittoria in carriera nelle majors) e dal giovane closer Petricka, alla sua 14-esima salvezza stagionale. Dall’altra parte, anche il rookie starter dei Tigers (Lobstein) si era comportato splendidamente (7 IP, 5 K, 1 BB, 5 H, 2 ER) ma l’unico vero errore commesso – un changeup rimasto in mezzo al piatto – era costato il fuoricampo da due punti di Flowers che ha deciso la partita.

I primi otto innings di gara-2 sono stati uno show di David Price, che aveva limitato i Sox alla miseria di tre valide mentre i Tigers, non senza qualche affanno, erano riusciti a mettere altrettanti punti sul tabellone – il primo grazie alla scaltrezza di Davis e all’errore del catcher Phegley, gli altri due per merito delle provvidenziali valide di Kinsler e Hunter che avevano posto fine a una sequenza di 0-su-19 con uomini in posizione punto. Il frame finale è stato invece pirotecnico: Price è crollato di colpo ma Ausmus lo ha tenuto in campo finché la quinta valida dell’inning, un 2-out bloop single di Semien, non ha consentito ai Sox di impattare sul 3-3. Il rilievo Nathan ha provveduto subito a caricare le basi con un walk semi-intenzionale sul pinch hitter Gillaspie e ha poi salvato il salvabile con il 3° out ottenuto su Sanchez. La reazione dei battitori di Detroit nella parte bassa, contro lo stesso Petricka che li aveva tacitati il giorno prima, è stata però esplosiva: leadoff single di Kinsler, walk ben lavorato da Hunter e walkoff single di Cabrera per il 4-3 finale.

Gara-3 prometteva scintille, con Sale e Verlander starters, e scintille sono state – buone e cattive, queste ultime per colpa del pitcher di Chicago. Nel 6° inning, appena dopo che i Sox avevano ottenuto il punto dell’1-0, Sale – fino ad allora micidiale – ha prima inflitto il terzo strikeout a Cabrera e poi colpito volontariamente Victor Martínez, da lui accusato di avere sugli spalti un ’suggeritore’ con un binocolo (no comment). Il parapiglia che ne è seguito ha però nuociuto solo al pitcher dei Sox, che ha prima concesso un doppio a J.D. Martinez e poi la sac fly di Castellanos che ha portato a casa proprio V-Mart per il punto del temporaneo 1-1. Uscito Sale, la partita è stata in discesa per i Tigers, che nei due frames successivi hanno infilato cinque punti sui rilievi Guerra e Lindstrom. Senza prezzo la mimica di Kinsler, in riferimento al comportamento di Sale, dopo aver battuto il doppio del temporaneo 2-1 nel 7° inning. Da parte sua Verlander ha replicato l’eccellente prestazione di Kansas City con un’altra sublime prova (8 IP, 6 K, 0 BB, 7 H, 1 ER), cesellata poi da Soria con un perentorio 1-2-3 nono inning.

I Royals erano invece di scena a Cleveland dove hanno dovuto prima terminare la partita interrotta per pioggia il 31 agosto scorso (sul 4-2 Indians a metà 10° inning) e poi dar vita alle tre gare ’regolari’ della serie. Dopo aver ceduto il completamento, non senza aver prima portato il punto del pari in seconda base, i Royals hanno ricevuto scarsa resistenza dagli uomini di Francona nelle partite di lunedi e martedi, vinte rispettivamente per 2-0 e 7-1. Nonostante queste due sconfitte avessero di fatto decretato la loro estromissione dalla postseason, gli Indians hanno perlomeno avuto un moto di orgoglio nella gara di mercoledi, vinta per 6-4.

La classifica della A.L. Central vede quindi Detroit al comando con un record di 88-70, Kansas City seconda con 86-72 e Cleveland ormai fuori dai giochi, anche in ottica wild card, con 83-76. I Tigers chiuderanno la regular season al Comerica contro i Twins (68-90 totale ma 8-7 nella serie stagionale contro Detroit) mentre i Royals – i quali sono comunque a un passo dalla wild card e quindi dalla prima postseason in 29 anni – andranno a far visita proprio ai White Sox (72-86), contro i quali vantano finora un record stagionale di 10-5.

di Massimiliano Barzotti


Nella foto, Ian Kinsler esulta dopo un doppio colpito contro i White Sox (Julian H.Gonzalez - Detroit Free Press).