FINE SETTIMANA DI FUOCO PER I SAN FRANCISCO GIANTS
Fino a giovedì l’inferno, poi la ripresa. Nonostante la serie contro i Braves fosse, sulla carta, più ostica rispetto a quella contro i Phillies, in realtà è successo l’opposto.
Siamo stati testimoni delle solite incertezze, che sembrano non andar più via, Vogelsong su tutti, e slump che sembrano non voler terminare (qualcuno ha parlato di Belt?).
Contro i Phillies, ammettiamolo, è andato tutto per il verso sbagliato. A partire da Bumgarner e Lincecum, e concludere con le tante le occasioni sprecate. Ovviamente Philadelphia approfitta e vince. La serie termina 2 a 1 per i Phillies, con la vittoria di San Francisco in gara tre arrivata dopo tanta fatica, al decimo inning, con un singolo walk-off di Torres, che sembra essere stato il momento dell’inizio della risalita che ci ha portato a vincere contro i Braves.
Le prime due partite della serie sono state vinte (e in alcuni momenti dominate) da Philadelphia senza se e senza ma. Lee in gara uno fa impazzire i nostri battitori, mentre dall’altra parte una delle più brutte partite di Bumgarner permette ai Phillies di vincere 6-2. Secondo match e secondo set per Philadelphia, il giorno seguente. Il risultato è ancora una volta un tennistico 6-2, con Utley a farla da padrone e un Linecum ancora incerto e incostante.
Gara tre è la più equilibrata, con un 3-3 agguantato da Philadelphia solo nel nono inning, ma vittoria arrivata, come dicevo, nel decimo inning grazie al singolo di Torres.
Sconfitti contro Philadelphia, i Giants si apprestano ad affrontare una delle squadre più in forma della National League, gli Atlanta Braves, primi ad Est. La serie va contro ogni aspettativa, finisce per 3-1 per San Francisco, con tre partite fantastiche dei partenti che non ti saresti aspettato (forse).
La prima partita della serie è però vinta dai Braves, con un Vogelsong molto molto lontano dall’uomo che sembrava imbattibile nella scorsa post season.
Ad aggiustare le cose ci pensano però Cain, Bumgarner e Lincecum, autori di tre grandi partite. E’ un piacere rivedere un Lincecum in versione Cy Young, come non si vedeva da tempo, e quest’anno sembra decisamente in risalita rispetto al finale del 2012.
In attacco i nomi che risaltano sono i soliti, Sandoval (che continua a battere fuoricampo e girare lanci che nessuno sano di mente girerebbe), Posey, Scutaro, e finalmente sembra essere arrivato anche Crawford (sono pronto ad essere smentito da uno 0-30 nelle prossime partite).
La vittoria contro Atlanta dà fiducia ad una squadra che si trova in prima posizione nonostante alcuni problemi nella rotazione, approfittando anche di una partenza rallentata di Dodgers e D’backs.
In questa settimana si devono giocare due serie in trasferta, contro Toronto (squadra di Melky Cabrera, squalificato l’anno scorso dopo essere stato trovato positivo al testosterone mentre giocava con i Giants) e Colorado, serie delicatissima per la classifica nella NL West.
di Angelo Cappa (su Twtter @TyrionK)
Nella foto, Tim Lincecum lancia contro gli Atlanta Braves nella partita di domenica. (Jason O. Watson/Getty Images da Espn.com).
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Siamo stati testimoni delle solite incertezze, che sembrano non andar più via, Vogelsong su tutti, e slump che sembrano non voler terminare (qualcuno ha parlato di Belt?).
Contro i Phillies, ammettiamolo, è andato tutto per il verso sbagliato. A partire da Bumgarner e Lincecum, e concludere con le tante le occasioni sprecate. Ovviamente Philadelphia approfitta e vince. La serie termina 2 a 1 per i Phillies, con la vittoria di San Francisco in gara tre arrivata dopo tanta fatica, al decimo inning, con un singolo walk-off di Torres, che sembra essere stato il momento dell’inizio della risalita che ci ha portato a vincere contro i Braves.
Le prime due partite della serie sono state vinte (e in alcuni momenti dominate) da Philadelphia senza se e senza ma. Lee in gara uno fa impazzire i nostri battitori, mentre dall’altra parte una delle più brutte partite di Bumgarner permette ai Phillies di vincere 6-2. Secondo match e secondo set per Philadelphia, il giorno seguente. Il risultato è ancora una volta un tennistico 6-2, con Utley a farla da padrone e un Linecum ancora incerto e incostante.
Gara tre è la più equilibrata, con un 3-3 agguantato da Philadelphia solo nel nono inning, ma vittoria arrivata, come dicevo, nel decimo inning grazie al singolo di Torres.
Sconfitti contro Philadelphia, i Giants si apprestano ad affrontare una delle squadre più in forma della National League, gli Atlanta Braves, primi ad Est. La serie va contro ogni aspettativa, finisce per 3-1 per San Francisco, con tre partite fantastiche dei partenti che non ti saresti aspettato (forse).
La prima partita della serie è però vinta dai Braves, con un Vogelsong molto molto lontano dall’uomo che sembrava imbattibile nella scorsa post season.
Ad aggiustare le cose ci pensano però Cain, Bumgarner e Lincecum, autori di tre grandi partite. E’ un piacere rivedere un Lincecum in versione Cy Young, come non si vedeva da tempo, e quest’anno sembra decisamente in risalita rispetto al finale del 2012.
In attacco i nomi che risaltano sono i soliti, Sandoval (che continua a battere fuoricampo e girare lanci che nessuno sano di mente girerebbe), Posey, Scutaro, e finalmente sembra essere arrivato anche Crawford (sono pronto ad essere smentito da uno 0-30 nelle prossime partite).
La vittoria contro Atlanta dà fiducia ad una squadra che si trova in prima posizione nonostante alcuni problemi nella rotazione, approfittando anche di una partenza rallentata di Dodgers e D’backs.
In questa settimana si devono giocare due serie in trasferta, contro Toronto (squadra di Melky Cabrera, squalificato l’anno scorso dopo essere stato trovato positivo al testosterone mentre giocava con i Giants) e Colorado, serie delicatissima per la classifica nella NL West.
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Nella foto, Tim Lincecum lancia contro gli Atlanta Braves nella partita di domenica. (Jason O. Watson/Getty Images da Espn.com).
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