di DANIELE MATTIOLI

 

Quando sul risultato di parità e con un uomo in terza base da portare a casa, l’allenatore ti chiama dalla panchina per andare a battere, la tua mente corre a mille e la tensione si fa sentire a più non posso, soprattutto se giochi contro il Nettuno.

Invece, pur essendo “acciaccato”, Giovanni Pantaleoni si è fatto trovare pronto e ha battuto valido, facendo esplodere di gioia il Gianni Falchi.

Ed è proprio lui il primo intervistato della settimana.

DMATT: Ciao Panta.

PANTA: Ciao a tutti.

 

DMATT: MVP of the match di questa gara 1 contro il Nettuno. Appena entrato come pinch hitter al posto di Alaimo hai battuto l’RBI del vantaggio con un singolo a sinistra. Com’è stato l’impatto con la gara?

PANTA: Penso che sia il sogno di tutti i “panchinari” (sia per scelta tecnica o no), entrare in campo e rispondere presente come in questo caso. E’ molto importante aver fatto bene oggi perché dopo la sbornia di Grosseto era basilare riprenderci a livello mentale. Poi oggi abbiamo fatto un gran partita con una squadra rimaneggiata, dimostrando il nostro valore.

 

DMATT: La Fortitudo è entrata nella storia con la tripletta a Grosseto. Era, infatti, da più di dieci anni che lo Jannella non veniva espugnato per tre volte. Spiegaci l’anatomia di questo successo.

DMATT: Penso che questo nostro grande trittico sia dovuto ad una concentrazione maggiore, soprattutto in difesa, perché pur essendo in vantaggio di parecchi punti siamo rimasti concentrati fino alla fine. Questo nostro atteggiamento ha messo in crisi il Grosseto che con noi ha da sempre una tradizione favorevole, (come noi l’abbiamo con il Parma o il San Marino con il Grosseto stesso), dovuta ad una maggiore confidenza che i maremmani hanno nei nostri confronti.

Penso che questa loro superficialità sia stata un’arma importante per noi..

 

DMATT: Ripercorrendo la tua carriera da giovane, chi ti ha fatto conoscere il meraviglioso gioco del baseball? Dove e a che età hai esordito? Chi era il tuo giocatore preferito?

PANTA: La mia fortuna è stata che sono nato quando il baseball era appena arrivato a Cupramontana e che da subito scorazzavo per il campo complice la vicinanza dello stesso all’asilo che frequentavo. Per quanto riguarda il mio esordio ho dei ricordi sfuocati perché all’inizio mi sembrava di essere “un pesce fuor d’acqua” per il fatto che imparavo sempre qualche cosa mentre gli altri sembravano già esperti. Come giocatore mi piaceva molto Mike Romano interbase del Rimini (e ora allenatore della squadra romagnola Ndr.) che avevo la possibilità di ammirare quando andavo a vedere le partite.

Romano incorona il tipo di giocatore che mi piace, quello che pur non essendo “fisicato” ci mette l’anima in ogni lancio e cerca di dare sempre il massimo. Un po’ come i giocatori degli Oakland Athletics, nell’Mlb.

 

DMATT: Scoperto il tuo debole per la squadra della baia californiana spiegaci il motivo di questa tua passione e qual’è il tuo giocatore preferito.

PANTA: Mi piacciono gli Athletics soprattutto per la linea della squadra, che punta molto sulla valorizzazione dei giovani oltre che per il fatto che non mollano mai. Come giocatore potrei dire Eric Chavez, un vero fenomeno, invece, ti rispondo con Mark Ellis, il seconda base degli Oakland, che, zitto zitto, fa sempre il suo dovere.

 

DMATT: Dal 2004 in biancoblù: fai una top three dei momenti più belli che hai vissuto in Fortitudo.

PANTA: Beh, reputo più importante la vittoria di squadra che quella individuale e per questo metto in prima posizione Gara 7 delle Finali Scudetto contro il San Marino. Oltre alla felicità per la vittoria, ricordo l’emozione di giocare di fronte ad uno stadio strapieno.

Al secondo posto metto una giocata individuale, la prima presa in tuffo dopo l’operazione alla spalla nel 2005. Erano le semifinali play-off contro il Rimini e precisamente gara 4 quando lanciava Figueroa (la Fortutudo vinse la partita con i 15 K di Figueroa in nove riprese lanciate oltre che la serie per 4 a 1).

Infine al terzo posto il trittico vittorioso in Maremma, una grande soddisfazione personale nonché di squadra.

 

DMATT: Hai già visto tutte le squadre, eccezion fatta per il Rimini. Chi ti ha colpito di più?

PANTA: Sicuramente il Nettuno perché oltre ad avere giocatori forti è anche una squadra. Poi ci metto il San Marino e, pur non avendoci giocato contro, dico il Rimini perché è una squadra forte ma pazza e quindi divertente.

 

DMATT: Sempre riguardante gli avversari, qual è il lanciatore che soffri di più?

PANTA: Il pitcher che mi ha messo di più in difficoltà è sicuramente Ivan Montanè. Non ci ho mai capito niente (ride).

 

DMATT: Mentre chi ammiri di più per il comportamento?

PANTA: Tra gli avversari ammiro molto Orlando Munoz e Gary Ermini.

 

DMATT: Grazie mille Panta.

PANTA: Grazie a te. 

 

LA SCHEDA DI GIOVANNI PANTALEONI

 

Nome: GIOVANNI

Cognome: PANTALEONI

Nato il: 16 MARZO 1978

Ruoli: 3B MA PUO’ RICOPRIRE TUTTI I RUOLI DELL’INFIELD

Squadre con cui ha giocato: CUPRAMONTANA, RIMINI E FORTITUDO BASEBALL

Titoli vinti, in Fortitudo: CAMPIONE D’ITALIA 2005

Musica al Falchi, prima di andare in battuta: HEY YA (OUTKAST), SEVEN NATION ARMY (WHITE STRIPES), DAFT PUNK IS PLAYING AT MY HOUSE (LCD SOUNDSYSTEM)

Hobby: A LIVELLO CINEMATOGRAFICO, IL SUO FILM PREFERITO E’ IL GRANDE LEBOWSKI DEI FRATELLI COEN, MENTRE GIURA DI ADDORMENTARSI QUANDO GUARDA HARRY POTTER.

COME TELEFILM GUARDA DR.HOUSE E MAGNUM P.I (DICE CHE GLI DA LA CARICA PRIMA DI ANDARE AL LAVORO) MENTRE COME LIBRI GLI PIACE LEGGERE GRISHAM, CLIVE CUSSLER E KEN FOLLETT.  A LIVELLO MUSICALE ASCOLTA GLI LCD SOUNDSYSTEM ANCHE SE MOLTE VOLTE SI FA CONSIGLIARE DA DIEGO BONCI, SUO COMPAGNO DI SQUADRA.

                                                              

                                                                                                                             GIOVANNI PANTALEONI