Dopo tre stagioni da Manager dei Godo Knights Daniele Fuzzi ha detto basta. Una decisione dettata dal lavoro e da un impegno che non poteva più essere seguito come era stato fino ad ora. Il sito Grandeslam.net ha voluto intervistarlo per la rubrica "A tu per tu con..." per parlare proprio di questa notizia, trattando anche altri argomenti come la sua carriera da allenatore e l'annata appena terminata.

E' appena finita la stagione 2013 e circola la voce del tuo addio da Manager dei Godo Knights.
A breve cambierà il mio orario lavorativo e ad oggi non posso più garantire l'impegno di tempo ed energia che fino ad ora ci ho messo. La notizia l'ho data prima ai ragazzi alla fine della partita di Bologna (ultima partita di Regular Season NDI) e poi sul mio profilo Facebook.

E' stata questa l'annata più dura che hai affrontato da Head Coach?
Non più delle altre, non è detto che se non si vince l'annata sia difficoltosa. E' certo che quando si vince tutto è più facile ma anche quando si perde le soddisfazioni e le cose positive ci sono. Purtroppo siamo stati molto sfortunati con la coppia dei lanciatori stranieri e in un campionato di massimo livello non te lo puoi permettere perchè parti sempre con un handicap da colmare importante. Avevamo impostato la stagione in un certo modo e dopo la quarta giornata tutti i piani sono saltati.

Baseball da giocatore e da manager: quale dei due ruoli ti ha regalato più soddisfazioni?
Diciamo che come giocatore le soddisfazioni più grandi le ho avute nel 1999 quando da capitano abbiamo vinto lo scudetto Under 21 a Collecchio e nel 2005 la promozione in A1, ricordo quelle partite come se le avessi giocate ieri. La carriera da manager è appena all'inizio e di soddisfazioni ne ho avute tantissime anche se un sogno nel cassetto mi rimane e non è detto che un giorno non si avvererà.

Il tuo addio è dovuto anche a motivi personali: pensi che in Italia sarà mai possibile arrivare ad un livello professionistico anche per quanto riguarda lo stipendio degli allenatori?
No, non ci credo o meglio credo che in altre società sia la normalità. Non credo che chi allenerà il Godo o io o chi per me la prossima stagione lo farà per soldi o se così fosse vorrà dire che saranno cambiate molte cose.

Come reputi questo campionato a dieci squadre? E' migliorato o peggiorato rispetto agli scorsi anni?
Migliorato no, peggiorato forse, non so quale possa essere il giusto equilibrio ma giocare a seconda del meteo, in giornate quando fa più comodo a una e all'altra squadra mi pare un po' eccessivo. Ci devono essere regole e giornate da rispettare, in caso contrario è tutto lasciato al caso.

L'anno scorso lo allenavi, quest'anno ci hai giocato contro: com'è stato il tuo rapporto con Francesco Fuzzi in questo 2013?
Il rapporto con mio fratello è sempre uguale, io vivo con la mia famiglia e quando ci vediamo parliamo di altro. Sono molto orgoglioso di lui e di quello che sta facendo quest'anno, e credo sia il frutto oltre all'impegno personale del lavoro che la società Godo insieme a tutti i tecnici sta facendo in questi anni. Se ogni anno ci vengono richiesti dei giocatori vuol dire che stiamo facendo bene il nostro "lavoro".

Ritornerai ad allenare e, perchè no, a giocare?
Sicuramente il mio non è un addio ma un arrivederci, ho un sogno che voglio realizzare qui a Godo e sarebbe speciale poterlo esaudire il prossimo anno quando festeggeremo i 50 anni della fondazione della società.

da Godo, la nostra corrispondente Mara Mennella


Nelle foto, un primo piano di Fuzzi (CB/Oldmanagency) e Fuzzi durante la presentazione dei Knights avvenuta a inizio campionato (@Bassani/Photobass.eu).