Tegola sugli Yankees che perderanno il proprio lanciatore partente Michael Pineda, in quanto squalificato dalla Major League per 10 giorni, dopo essere stato sorpreso a usare sostanze illegali atte a differenziare l’attrito sulla palla mentre si stava giocando la partita contro i rivali storici dei Boston Red Sox.

Nella fattispecie il pitcher dominicano è stato “pizzicato” mentre si avvaleva di pece applicata precedentemente alla base del collo e che all’occorrenza veniva toccata con le dita in modo da fornire a quest’ultime una miglior presa sulla palla.

Purtroppo per lui però qualcuno nel dugout dei Red Sox si è accorto che c’era qualcosa di strano, con John Farrell che prontamente si è avvicinato all’arbitro per denunciare l’illecito. Appurata la veridicità della protesta fatta dal Manager di Boston, l’arbitro non ha potuto far altro che espellere il giocatore così come da regolamento, dove la Regola 8.02 dichiara che un lanciatore non può applicare nessuna sostanza estranea sulla palla.

Pineda poi adducendo a improbabili scusa avrebbe ammesso di essersi applicato tale sostanza perché nella fredda notte di Boston aveva problemi ad impugnare bene la palla e non voleva rischiare di colpire i battitori avversari con lanci sfuggitigli di mano.

Tra le altre cose non è la prima volta che Pineda viene sorpreso a fare cose di questo tipo, già il 10 Aprile scorso sempre i Red Sox si erano accorti che il pitcher utilizzava la stessa sostanza sul palmo della sua mano, ma in quell’occasione non avevano sporto reclamo perché appurato che nell’inning successivo la pece era stata rimossa.

Questa volta però non è andata bene a Pineda che è stato interrotto da Farrell mentre il lanciatore stava affrontando Grady Sizemore: “Mi sono accorto di quanto stava accadendo dalla panchina” ha detto Farrell “e il tutto è stato confermato da alcune inquadrature che abbiamo potuto visionare, e visto che una cosa del genere era già successa l’ultima volta che lo abbiamo affrontato mi sono sentito in dovere di informare l’arbitro capo".

Così all’arbitro Davis non è rimasto altro da fare che raggiungere Pineda sul monte e dopo averlo ispezionato passando per il guanto e le mani, si è accorto dell’evidente striscia lucida che il giocatore aveva sul collo e prontamente lo ha espulso.

Su questo il General Manager Brian Cashman fa autocritica: “È certamente un fallimento per noi come organizzazione. Il giocatore è responsabile della sue azioni, ma anche noi abbiamo le nostre colpe per aver fatto si che Pineda potesse essere messo in condizioni di fare una cosa del genere.”





di Michele Acacia


Nella foto, il momento dell'espulsione di Pineda (Jared Wicherham/Getty Images da Zimbio.com).