L’Hall Of Famer Gary Carter è morto prematuramente all'età di 57 anni, dopo una battaglia di dieci mesi con il tumore al cervello. Il cancro gli è stato diagnosticato il maggio scorso, e da allora si sapeva che le possibilità di guarigione erano veramente poche.

Carter, ricevitore, è stato un grandissimo campione degli anni ottanta. Sia in campo che fuori. Nella sua strepitosa carriera ha vinto una sola volta le World Series, nel 1986, ma ha partecipato per undici volte all’All Star Game (dove è stato nominato MVP per due volte), ha vinto tre Gold Glove (nel ‘80, ‘81, ‘82) e cinque Silver Slugger (‘81, ‘82, ‘84-‘86), nel 1989 ha vinto invece un Roberto Clemente Award. Ha girato varie formazioni ma è ricordato soprattutto dai fan degli ormai dismessi Montreal Expos, e da quelli dei Mets. A Montreal, dove ha iniziato (1974) e poi chiuso (1992) la carriera, gli fu anche ritirato il numero, #8.

Dopo il suo esordio in Major a Montreal rimase fino all’84. Quando sbarcò a New York con i Mets era all’apice della carriera: in cinque stagioni ha battuto .249 con un OBP di .319, ha battuto a casa 349 punti ed ha fatto 89 fuoricampo. Nel ’90 ha giocato con i Giants a San Francisco e nel ’91 è stato a Los Angeles con i Dodgers. Poi il ritorno in grande stile a Montreal per l’ultima stagione da campione.

In carriera, totale di 19 stagioni, ha fatto 2092 valide, 1225 RBI e 324 fuoricampo battendo .262 di media battuta. In difesa, come ricevitore, gli hanno rubato la seconda 1498 volte ma è riuscito ad eliminare 810 tentativi di rubata. Carter è stato eletto alla Hall of Fame nel 2003, aspettò ben 11 scrutini in altrettanti anni per entrare nella sala più famosa del mondo.

Durante gli albori della sua carriera Carter è stato inizialmente considerato come interbase e ha iniziato la sua carriera tra gli interni. Appena fu visto giocare durante il suo primo Spring Training, fu subito chiamato ‘Kid’ dai veterani degli Expos come Tim Foli, Ken Singleton e Mike Jorgenson. Da quella primavera Gary Carter sarebbe stato sempre conosciuto come 'The Kid'. Il nome gli fu attrobbuito non tanto per le sue capacità come giocatore, ma per il suo approccio al gioco, non mancava mai di un sorriso, ed aveva spensieratezza quasi fanciullesca.   

Calza a pennello una dichiarazione dell’ex compagno di squadra Mookie Wilson: "L'unica cosa che ricordo di Gary era il suo sorriso. Amava la vita e amava giocare a baseball.”

In suo onore, è stata abbassata a mezz'asta la bandiera americana al di fuori del Digital Domain Park, dove attualmente si trovano i New York Mets per lo Spring training, allo stesso modo è stata messa a mezz’asta anche la bandiera canadese al di fuori di Montreal Olympic Park, il complesso sportivo più grande della città.

di John Rotondo

Nella foto, Gary Carter è impegnato nel box di battuta con i New York Mets, con i quali ha vinto il Titolo nel 1986 (GettyImages per Wltx.com).