LE NUBI SUL RIENTRO DI ALEX RODRIGUEZ


Non è difficile immaginare entrambi con il fucile spianato.
Nonostante l’incontro tenutosi qualche giorno fa tra A-Rod e il neo-commissioner MLB, Rob Manfred – un incontro distensivo, al quale il terza base si è presentato senza avvocati – a New York non intendono concedere nessun trattamento di favore al proprio giocatore, al rientro da una squalifica lunga un anno per il coinvolgimento nello scandalo-Biogenesis. Alla richiesta di Rodriguez di avere un colloquio, la dirigenza ha risposto con un secco “no” e così, prima dello Spring Training, non ci sarà alcun contatto tra le due parti.
Del resto, Uncle Scrooge-Cashman ha altri motivi, oltre la faccenda del doping, per essere belligerante nei confronti del vecchio pupillo: il rientro sul libro-paga del terza base (61 milioni di dollari per le prossime tre stagioni), stanti le parole del GM, è uno dei motivi per i quali gli Yankees si sono tirati fuori dalla corsa al pitcher James Shields; e come l’avrà presa, quando è venuto a sapere che Rodriguez ha fatto un pò di batting cage, giusto per togliersi la ruggine di dosso, con un certo Barry Bonds? Ancora: ad A-Rod mancano solo 6 fuoricampo per raggiungere, a quota 660, la leggenda Willie Mays, e nel Bronx vedono scuro, scurissimo, sia all’idea di celebrare la milestone, che a quella di sganciare il relativo bonus di 6 milioni di dollari. Per non parlare poi dei noti problemi all’anca del giocatore (nel 2013, Rodriguez ha giocato solo 40 partite).
A Tampa, il 26 febbraio, per il primo workout dei position players, Rodriguez si imbatterà in Chase Headley, recentemente ri-messo sotto contratto per 4 anni e 52 milioni di dollari, e con lui si giocherà un posto nel lineup.
Bentornato a casa, Alexander Emmanuel Rodriguez.
di Andrea Comotti
Nella foto di repertorio, Alex Rodriguez durante un momento di allenamento in battuta (Mike Carlson-Reuters da Clickorlando.com).