Lo avevamo lasciato dopo Gara 5 playoff persa dagli Athletics, dominati da Justin Verlander sul monte e da quei Detroit Tigers in grado di estromettere per il secondo anno di fila Oakland dalla corsa alla American League Division Series.

In quell’occasione come beffa aggiunta al danno, Sonny Gray si fratturò il pollice della mano sinistra, il che lo costrinse ad un’operazione per la riduzione della frattura con conseguenti 10 settimane di riabilitazione.

Ed ora?

Lo stavo dicendo proprio cinque minuti fa a mia madre” ha detto Sonny giovedì pomeriggio, raggiunto da Jane Lee di Mlb.com nella sua casa di Nashville in Tennessee. “Andrei in Arizona anche adesso se potessi. Mi piacerebbe salire in macchina in questo momento e raggiungere il campo per cominciare subito lo Spring Training.”

Gray è stato dichiarato perfettamente in salute circa un mese fa, e da lì ha ricominciato a lanciare per non allungare troppo la sua convalescenza. Lo ha fatto assieme a David Price, lanciatore dei Rays, presso la Vanderbilt University dove le sessioni di allenamento cominciano alle 9:00. Con loro anche altri lanciatori della Major League si stanno allenando lì, come Mike Minor dei Braves o Pedro Alvarez dei Pirates.

Questa è una offseason particolare per Sonny, che si prepara alla sua prima stagione da starting pitcher dopo che nel 2013 era partito come rilievo, per essere inserito, poi, nella rotazione partente di lì a poco. Ha disputato nel complesso un ottimo campionato che ha fatto si che il giovane ventiquattrenne potesse mettersi in mostra.
Basti pensare che il Manager Bob Melvin lo ha inserito in rotazione nel mese di Luglio, e che dopo solo 12 presenze in MLB a Gray è stato affidato il delicato compito di lanciare Gara 2 e Gara 5 delle American League Division Series, a dimostrazione di quanto lo staff tecnico creda nelle potenzialità del ragazzo.

Nella sua prima stagione in Major League ha lanciato 64 innings, concedendo 20 basiball e mettendo a segno 67 strikeouts, finendo la stagione con un buonissimo  2.67 di media ERA.

Gray è stato in grado si entusiasmare i tifosi degli A’s, quando in Gara 2 dei playoff  vinse la partita contro un mostro sacro del monte di lancio come Justin Verlander: “Ho rivisto entrambe le partite appena tornato a casa” ha detto Sonny “ed è stato bello vedere quanto la mia prestazione abbia influito positivamente sull’esito della partita.”

Ora però Sonny Gray è chiamato al compito più difficile per un giovane, ovvero riconfermarsi sui livelli espressi nella passata stagione. Certamente guiderà la rotazione partente degli A’s, assieme alla certezza Jarrod Parker e al veterano in cerca di riscatto Scott Kazmir. Gli altri due candidati più probabili a completare la rotazione sono A.J. Griffin e Dan Straily; ma attenzione a Drew Pomeranz, Tommy Milone e Josh Lindblom che potrebbero rappresentare gli outsiders perfetti per ricoprire quel ruolo.

Gray dal canto suo non pone obiettivi al suo 2014, se non quello di riuscire a rimanere un “partente” per l’intera stagione.

È un pensiero giusto” ha detto Melvin. “Lui era il nostro miglior lanciatore dell’organizzazione quando militava in Minor League, e infatti ha avuto subito un grande impatto nel suo debutto in MLB". "Ha un futuro brillante davanti a se" ha poi concluso il Manager degli Oakland Athletics.

di Michele Acacia


Nella foto, Sonny Gray sul monte di lancio di Oakland (Ezra Shaw/Getty Images North America da Zimbio.com).