Fabio Betto ha detto basta con il baseball giocato, ma resterà comunque nell'ambiente con un ruolo di grande rilievo nelle giovanili della Fortitudo nonchè quello di Assistant Coach del Manager Marco Nanni in prima squadra. E' questa la notizia del giorno proveniente da Bologna, anche se già da qualche tempo si parlava di questo scenario, divenuto inevitabile con la riduzione del campionato IBL da tre a due partite alla settimana.
Come successo con Stefano "Bidi" Landuzzi dopo la vittoria della Coppa Campioni nel 2010, la Fortitudo perde così nuovamente il proprio Capitano, sempre dopo la conquista del titolo continentale.

Qui di seguito, il comunicato stampa della società felsinea:

"Il capitano della Effe Blu appende il guantone al chiodo, concludendo una carriera straordinaria. Sarà Assistant Coach in prima squadra e Coordinatore Tecnico della Fortitudo Giovani.
Lascia il baseball giocato a 40 anni con 123 vittorie nel massimo campionato, 6 scudetti, 4 coppe dei campioni, 6 coppe italia, 1 coppa delle coppe, 1 europeo, fra Parma, Bologna e Nazionale.

All’età di 40 anni, il capitano della Unipol Fortitudo, Fabio Betto, ha deciso di appendere il guantone al chiodo. Il lanciatore trevigiano, ma ormai bolognese d’adozione, resterà comunque sul campo a prestare il suo determinante contributo alla causa biancoblu. Il ruolo di Fabio in prima squadra sarà quello di Assistant coach nello staff tecnico guidato da Marco Nanni, mentre a Casteldebole sarà il Coordinatore tecnico della Fortitudo giovani, dunque il “braccio destro” di Angelo Baldi, responsabile del settore giovanile.

La Fortitudo B.C. 1953 esprime a Fabio Betto un sincero e vigoroso grazie per il contributo da giocatore in queste indimenticabili 14 stagioni, dimostrando grandi qualità sul campo, ma ancor più grandi al di fuori dello stesso, mettendo in mostra una elevata e rara professionalità, oltre che disponibilità e dedizione, un punto di riferimento importante per i compagni, per lo staff tecnico e per la società. Felice di poter proseguire il rapporto con Fabio, formula un grande in bocca al lupo per i suoi nuovi incarichi.

Risulta estremamente arduo sintetizzare la straordinaria carriera più che ventennale di questo grande professionista, che chiude la carriera imbattuto in regular season nelle ultime due stagioni disputate (19 vittorie e nessuna sconfitta in 26 gare). Senza ombra di dubbio, Fabio Betto è uno dei migliori lanciatori partenti italiani del baseball moderno, oltre che un atleta che ha una parte importante nella storia gloriosa della Fortitudo baseball.

Ha cominciato a calcare i diamanti giovanissimo a Castelfranco Veneto, per trasferirsi a soli 17 anni a Reggio Emilia, per seguire la sua passione. Nel 1994 l’approdo in massima serie, con il Parma, cinque stagioni ricche di soddisfazioni, a partire dai tre scudetti (il primo proprio nel ’94, poi ’95 e ’97), due coppe dei campioni (’95 e ’98), una coppa delle coppe (’97) e due coppe Italia (’94 e ’96). Nel 1999 il trasferimento sotto le due torri, che all’epoca fece molto scalpore, nel pieno della maturità tecnica e atletica, protagonista in nazionale (europei vinti nel ’97, secondo posto nel ’99, olimpiadi di Atlanta ’96 e Sidney 2000).

Nella rinnovata Fortitudo, Fabio è stato uno dei massimi contributori della rinascita della società biancoblu, riportandola a disputare i playoff nel 2001 e 2002, prima di un brutto infortunio alla spalla, che ha reso necessaria un’operazione con rischi sulla prosecuzione della carriera. Dopo un anno era di nuovo in pista, giusto in tempo per partecipare all’epica conquista dello scudetto 2003, nell’anno del cinquantenario della Effe Blu e dopo 19 lunghissimi anni d’attesa, seguita da un’ottima regular season nel 2004 (10 vinte e 2 perse), ma anche da una fase delicata di recupero nella quale Fabio ha cominciato a costruire la sua seconda giovinezza. Con la squadra affidata a Marco Nanni, dal 2006 Betto ha invertito le leggi della fisica e del tempo, migliorando stagione dopo stagione, quasi come se gli anni passassero al contrario, andando indietro nel tempo. Con un nuovo modo di lanciare, rinunciando alla velocità, ma aumentando gli effetti e le location, Fabio, assoluto padrone del mound come pochi lanciatori hanno dimostrato, ha mandato fuori tempo decine e decine di battitori, risultando a fine stagione sempre fra i migliori lanciatori di scuola italiana. Medie PGL “da straniero”, un rapporto vinte/perse oltre il 70% nelle ultime sette stagioni. Gli anni bolognesi hanno decisamente allungato il suo palmares, con altri tre scudetti (2003, 2005 e 2009), due coppe dei campioni (2010 e 2012) e quattro coppe Italia (2003, 2005, 2008 e 2010).

Chiude la carriera in massima serie, ripetiamo, imbattuto in regular season nelle ultime due stagioni, con 310 gare e oltre 1563 inning disputati, 123 vittorie a fronte di sole 55 sconfitte (media .691), una media PGL di 3.87, una media di battute valide concesse di .242, appena 3.77 basi ball concesse ogni 9 riprese, 2.87 (se abbiamo calcolato bene) nelle 14 stagioni nelle quali ha vestito la casacca biancoblu, con la quale ha collezionato 89 vittorie, a fronte di 41 sconfitte".

da Bologna, il nostro corrispondente Daniele Mattioli


Nella foto, Fabio Betto lancia con la casacca della Fortitudo Bologna (Bellocchio/Grandeslam.net).

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