COME SI STANNO COMPORTANDO I GIOCATORI CHE A FINE CAMPIONATO DIVENTERANNO FREE-AGENT?
Finale di stagione incandescente in Major League, i team lottano per un posto ai playoff mentre alcuni giocatori stanno cercando di dare il meglio di sè per poter ‘’strappare’’ un buon contratto per la prossima stagione vista che al termine delle World Series diventeranno free-agent, ovvero senza squadra.
I nomi più caldi sono sicuramente quelli di 4 battitori di potenza: Encarnacion, Trumbo, Bautista e Moss. Il primo sta vivendo un’annata da protagonista con 40 fuoricampo e 118 RBI ed al centro di diverse voci di mercato con che lo vedono proiettato verso i Red Sox come sostituto di Ortiz, mentre Trumbo ha già raggiunto quota 43 HR con 101 RBI candidandosi anche lui come pezzo pregiato dei free agents. Gli altri due stanno vivendo stagioni altalenanti e dovranno dare il meglio di loro per aiutare i propri team ad approdare ai playoff per poter avere altre partite da giocare e quindi cercare di incrementare le offerte da parte dei vari club di Major per ottenere le loro prestazioni.
Bautista sta disputando una delle sue peggiori stagioni, falcidiata da infortuni che ne hanno limitato la produttività offensiva a solo .229 di media battuta, con 18 HR e 59 RBI, numeri ben differenti dall’anno scorso in cui aveva terminato con 40 HR e 114 RBI che lo avevano spinto a dichiarare, in pre season, di aspettare di ricevere, al termine dell’attuale stagione, un contratto molto più importante di quello attuale. Per lui diventa quindi fondamentale l’approdo del proprio team ai playoff con l’obiettivo di emulare le prestazioni di Murphy che fece faville nella scorsa post season, riuscendo cosi ad ottenere un contratto dai Nationals di 37.5 milioni di dollari per 3 anni, cifra ben superiore agli 8 che percepiva in un solo anno ai Mets. Anche Moss, come per Bautista, dovrà sperare nei playoff per poter incrementare le pretendenti per un contratto per il 2017, nonostante sia tra i migliori dei Cardinals in numero di fuoricampo messi a segno (27), la sua media battuta di .239 e le altalenanti prestazioni fanno tentennare i team ad offrirgli un contratto lungo e costoso, cosa che, invece, il prima base di St. Louis cerca in modo da potersi ‘’sistemare’’ visto anche i suoi 32 anni.
La stagione prima di diventare free agent è vista in 2 modi negli States: da un lato vi sono i sostenitori che un anno sotto i riflettori di stampa, compagni e società sia deleterio per i giocatori che accumulano cosi stress eccessivo, rispetto a quello normale, e che quindi ne possono condizionare in negativo le prestazioni, mentre l’altra fazione è convinta che l’ultimo anno di contratto sia di sprono al giocatore per dare il massimo dall’inizio alla fine del campionato, per cercare appunto il contratto della vita e potersi cosi sistemare per il resto della carriera.
La verità, come sempre, sta nel mezzo. Ci sono infatti importanti esempi come l’ultima devastante stagione di Scherzerz ai Tigers, che gli è poi valsa il contratto che gli hanno offerto i Nationals e quella di Desmond che, dopo un’annata 2015 sotto tono, ha cambiato casacca, passando dai Nationals ai Rangers, dove, con un ingaggio più basso rispetto al precedente e in un ruolo diverso dal suo, è uno dei leader della squadra.
Quando mancano, all’incirca, 12 partite al termine della stagione, tutto è ancora da decidere. Per i giocatori che saranno senza squadra tra qualche settimana sarà quindi fondamentale ogni singola partita per poter proseguire il cammino verso i playoff e per cercare di mettersi in mostra in ottica futura.
di Mirco Monda
Nella foto, Bautista osserva la palla che ha colpito (PC-Blogues.LaPresse.Ca).
I nomi più caldi sono sicuramente quelli di 4 battitori di potenza: Encarnacion, Trumbo, Bautista e Moss. Il primo sta vivendo un’annata da protagonista con 40 fuoricampo e 118 RBI ed al centro di diverse voci di mercato con che lo vedono proiettato verso i Red Sox come sostituto di Ortiz, mentre Trumbo ha già raggiunto quota 43 HR con 101 RBI candidandosi anche lui come pezzo pregiato dei free agents. Gli altri due stanno vivendo stagioni altalenanti e dovranno dare il meglio di loro per aiutare i propri team ad approdare ai playoff per poter avere altre partite da giocare e quindi cercare di incrementare le offerte da parte dei vari club di Major per ottenere le loro prestazioni.
Bautista sta disputando una delle sue peggiori stagioni, falcidiata da infortuni che ne hanno limitato la produttività offensiva a solo .229 di media battuta, con 18 HR e 59 RBI, numeri ben differenti dall’anno scorso in cui aveva terminato con 40 HR e 114 RBI che lo avevano spinto a dichiarare, in pre season, di aspettare di ricevere, al termine dell’attuale stagione, un contratto molto più importante di quello attuale. Per lui diventa quindi fondamentale l’approdo del proprio team ai playoff con l’obiettivo di emulare le prestazioni di Murphy che fece faville nella scorsa post season, riuscendo cosi ad ottenere un contratto dai Nationals di 37.5 milioni di dollari per 3 anni, cifra ben superiore agli 8 che percepiva in un solo anno ai Mets. Anche Moss, come per Bautista, dovrà sperare nei playoff per poter incrementare le pretendenti per un contratto per il 2017, nonostante sia tra i migliori dei Cardinals in numero di fuoricampo messi a segno (27), la sua media battuta di .239 e le altalenanti prestazioni fanno tentennare i team ad offrirgli un contratto lungo e costoso, cosa che, invece, il prima base di St. Louis cerca in modo da potersi ‘’sistemare’’ visto anche i suoi 32 anni.
La stagione prima di diventare free agent è vista in 2 modi negli States: da un lato vi sono i sostenitori che un anno sotto i riflettori di stampa, compagni e società sia deleterio per i giocatori che accumulano cosi stress eccessivo, rispetto a quello normale, e che quindi ne possono condizionare in negativo le prestazioni, mentre l’altra fazione è convinta che l’ultimo anno di contratto sia di sprono al giocatore per dare il massimo dall’inizio alla fine del campionato, per cercare appunto il contratto della vita e potersi cosi sistemare per il resto della carriera.
La verità, come sempre, sta nel mezzo. Ci sono infatti importanti esempi come l’ultima devastante stagione di Scherzerz ai Tigers, che gli è poi valsa il contratto che gli hanno offerto i Nationals e quella di Desmond che, dopo un’annata 2015 sotto tono, ha cambiato casacca, passando dai Nationals ai Rangers, dove, con un ingaggio più basso rispetto al precedente e in un ruolo diverso dal suo, è uno dei leader della squadra.
Quando mancano, all’incirca, 12 partite al termine della stagione, tutto è ancora da decidere. Per i giocatori che saranno senza squadra tra qualche settimana sarà quindi fondamentale ogni singola partita per poter proseguire il cammino verso i playoff e per cercare di mettersi in mostra in ottica futura.
di Mirco Monda
Nella foto, Bautista osserva la palla che ha colpito (PC-Blogues.LaPresse.Ca).