DAI WASHINGTON NATIONALS AI COLORADO ROCKIES: L'ANALISI COMPLETO DI QUANTO STA ACCADENDO IN NATIONAL LEAGUE
E' finito il mese di giugno nella Major League Baseball ed è tempo di bilanci per quanto accaduto nella National League. Vediamo quanto è accaduto, squadra per squadra.
EAST
1- Washington Nationals (42-34): Si sono presi il primo posto della division. Il merito? Chiedere a MadMax Scherzer, pronosticarlo ad oggi Cy young non è per niente azzardato (complete, shutout game e no hitter in fila). Harper ha vissuto a maggio il miglior mese della sua carriera, eppure ancora non convincono del tutto. L'’ìron rotation, concede tanto, Giò Gonzalez e Jordan Zimmerman sono spesso in difficoltà. Sorge spontanea una domanda: senza Scherzer e Harper dove sarebbero?
2- New York Mets (40-37): Un calo del genere, prevedibile per la squadra, ha sorpreso tutti per quanto riguarda Matt Harvey, era 5-0 dopo 6 partite, oggi è 7-5 con un ERA salita a 3.18. In attacco spesso faticano, probabilmente non sono scesi ulteriormente grazie al calendario molto “easy” di maggio.
3- Atlanta Braves (36-40): Il neo acquisto Miller è passato da sorpresa a idolo incontrastato delle folle, con la quasi no-hit, e la dirigenza al limite del linciaggio, viene ora incensata dopo la trade di Heyward. L’attacco funge a fasi alterne, ma Atlanta, squadra effettivamente povera di talento, sta comunque riusciendo a rigenerare giocatori ormai dati per finiti (Pierzynski e Grilli)
4- Miami Marlins (31-46): Gli avevamo lasciati con un record di 12-14 e un allenatore sostituito, ora sono con un record addirittura peggiore e sempre in striscia negativa. La critica più forte va alla dirigenza che non ha dato il tempo allo staff tecnico di costruire nulla. La stagione del resto con tutti gli infortuni già messi in preventivo non poteva essere delle migliori. A breve torna Fernandez, stella del monte di lancio, ma, come se non bastasse, l’unica soddisfazione, Giancarlo Stanton, incredibile fuoricampista, salterà da quattro a sei settimane.
5- Philadelphia Phillies (27-51): Potremmo lasciare 3 righe in bianco e probabilmente allo stesso tempo aver detto tutto. Utley in crisi esistenziale, Howard e soprattutto Franco diamanti grezzi in solitaria, mentre Hamels probabilmente aspetta una telefonata che gli comunichi di esser stato ceduto (Texas o Boston?). Tutti sanno che le poche partite di buon livello, sono più frutto del caso che altro. Vedremo se il cambio di coach e assistenti gioverà alla squadra.
CENTRAL
1- St.Louis Cardinals (51-24): Ad ora la miglior squadra della lega, classifica e record dicono questo, ad ora appunto . Per il futuro le cose potrebbero cambiare, perso Wainwright per tutta la stagione, lo hanno seguito a breve Matt Adams e Matt Holliday (fresco di 47 gare consecutive on-base), fuori rispettivamente fino a ottobre e fine luglio. Se al primo si è riusciti a far fronte con un grande Wacha e un sorprendente Martinez, ai due slugger fuori a lungo si è sopperito con un rinato Heyward, un ritrovato Molina e un Grichuck formato all-star.
2- Pittsburgh Pirates (42-33): Grande rimonta in quel di maggio per i Bucs, sono di nuovo secondi e probabilmente in contention fino alla fine per la post season. A sorpresa però il merito è dei partenti, in pareticolare Burnett e Cole, del resto si è capito il tallone di Achille di McCutchen: il rasta, barbieri avvisati in quel di Pittsburgh.
3- Chicago Cubs (39-35): Finalmente una bella stagione per gli orsetti, e badate bene, bella non straordinaria, ma ciò è già qualcosa di grandioso per una franchigia che vuole tornare nell’elitè della lega dopo anni di grigiore. Bryant mostra finalmente il suo potenziale e Rizzo è in formato MVP. Unica nota stonata un Lester decisamente sottotono.
4- Cincinnati Reds (35-40): Sembrano più interessati a organizzare uno spettacolare All-Star Game che puntare alla post-season. Chapman si esercita a forare guantoni, Votto a lanciare razz, e Cueto è in paranoia perché sotto i suoi standard è preoccupato di saltare la gara delle stelle. Eppure basterebbe un minimo di concentrazione e concretezza in più e forse sarebbero in lotta per i playoff. Dico forse perché si sono considerate accettabili e non degne di sostituzioni le perdite della rotazione in particolare Latos e Simon (freeagency) e Bailey (infortunio).
5- Milwaukee Brewers (30-48): Anche qui, il cambio di allenatore non ha prodotto l’effetto sperato. Recuperato di fatto tutto il line-up titolare, continuano ad esserci vistose difficoltà a livello di rotazione partente, dove l’età si fa sentire, e il bullpen, tolto Francisco Rodrgiguez, è davvero poca cosa.
WEST
1- Los Angeles Dodgers (43-35): continuano a viaggiare stabilmente su un record superiore alle 0.500, ritrovati di nuovo Jansen e Puig quest’ultimo ancora alle prese con qualche noia di tipo fisico, hanno perso probabilmente per la stagione Ryu, e aggiunto Callaspo nel lineup, scambiato da poco con Atlanta per Uribe.
2- San Francisco Giants (42-35): Erano partiti malissimo, ora sono di nuovo secondi, in striscia positiva e dopo aver segnato grazie a Charlie Heston il primo NO-Hitter della stagione, provano a recuperare ritmo in attacco. Posey&Panik sono pronti a voler smentire la maledizione degli anni dispari.
3- Arizona Diamondbacks (37-39): Vale quanto detto per i Dodgers al contrario, si viaggia stabilmente su un record sempre inferiore allo 0.500, per il resto calma piatta, privato l’attacco di Trumbo andato a Seattle per rinforzare il bullpen ma soprattutto alleggerire il monte stipendi, la stagione sembra ormai compromessa. Hanno bisogno fondamentalmente di recuperare qualche partente dalla lista infortunati e magari data la futuribilità della squadra progettare meglio la prossima offseason.
4- San Diego Padres (37-41): Due novità a San Diego, via Bud Black dentro Pat Murphy come coach e James Shields non è più l’unico pitcher ancora imbattuto in tutta la lega. La stagione dei Padres da mediocre tende al pessima. Kemp quest’anno a costo zero (ringraziare i Dodgers), dovrà aumentare e di molto la produzione offensiva per giustificare i suoi 18 milioni a stagione nei prossimi anni. La squadra certamente è completa in tutti i reparti e può andare lontano, ma spesso pecca di presunzione e butta all'aria partite già vinte.
5- Colorado Rockies (33-43): Ripeto quanto già detto il mese scorso, vedere la squadra con un record di 17-22 al Coors Field, suona strano, Dickerson e Morneu non sono ancora pronti al rientro e probabilmente non lo saranno a breve, ma non è certamente l’attacco il problema di Colorado. Essendo in difficoltà sul monte di lancio, rinunciare a qualcosa in battuta per recuperare nel reparto pitcher non sarebbe una cattiva idea.
di Rocco Antonio Pignataro
Nella foto, la gioia dei Pirates (da FanDuel.com).
EAST
1- Washington Nationals (42-34): Si sono presi il primo posto della division. Il merito? Chiedere a MadMax Scherzer, pronosticarlo ad oggi Cy young non è per niente azzardato (complete, shutout game e no hitter in fila). Harper ha vissuto a maggio il miglior mese della sua carriera, eppure ancora non convincono del tutto. L'’ìron rotation, concede tanto, Giò Gonzalez e Jordan Zimmerman sono spesso in difficoltà. Sorge spontanea una domanda: senza Scherzer e Harper dove sarebbero?
2- New York Mets (40-37): Un calo del genere, prevedibile per la squadra, ha sorpreso tutti per quanto riguarda Matt Harvey, era 5-0 dopo 6 partite, oggi è 7-5 con un ERA salita a 3.18. In attacco spesso faticano, probabilmente non sono scesi ulteriormente grazie al calendario molto “easy” di maggio.
3- Atlanta Braves (36-40): Il neo acquisto Miller è passato da sorpresa a idolo incontrastato delle folle, con la quasi no-hit, e la dirigenza al limite del linciaggio, viene ora incensata dopo la trade di Heyward. L’attacco funge a fasi alterne, ma Atlanta, squadra effettivamente povera di talento, sta comunque riusciendo a rigenerare giocatori ormai dati per finiti (Pierzynski e Grilli)
4- Miami Marlins (31-46): Gli avevamo lasciati con un record di 12-14 e un allenatore sostituito, ora sono con un record addirittura peggiore e sempre in striscia negativa. La critica più forte va alla dirigenza che non ha dato il tempo allo staff tecnico di costruire nulla. La stagione del resto con tutti gli infortuni già messi in preventivo non poteva essere delle migliori. A breve torna Fernandez, stella del monte di lancio, ma, come se non bastasse, l’unica soddisfazione, Giancarlo Stanton, incredibile fuoricampista, salterà da quattro a sei settimane.
5- Philadelphia Phillies (27-51): Potremmo lasciare 3 righe in bianco e probabilmente allo stesso tempo aver detto tutto. Utley in crisi esistenziale, Howard e soprattutto Franco diamanti grezzi in solitaria, mentre Hamels probabilmente aspetta una telefonata che gli comunichi di esser stato ceduto (Texas o Boston?). Tutti sanno che le poche partite di buon livello, sono più frutto del caso che altro. Vedremo se il cambio di coach e assistenti gioverà alla squadra.
CENTRAL
1- St.Louis Cardinals (51-24): Ad ora la miglior squadra della lega, classifica e record dicono questo, ad ora appunto . Per il futuro le cose potrebbero cambiare, perso Wainwright per tutta la stagione, lo hanno seguito a breve Matt Adams e Matt Holliday (fresco di 47 gare consecutive on-base), fuori rispettivamente fino a ottobre e fine luglio. Se al primo si è riusciti a far fronte con un grande Wacha e un sorprendente Martinez, ai due slugger fuori a lungo si è sopperito con un rinato Heyward, un ritrovato Molina e un Grichuck formato all-star.
2- Pittsburgh Pirates (42-33): Grande rimonta in quel di maggio per i Bucs, sono di nuovo secondi e probabilmente in contention fino alla fine per la post season. A sorpresa però il merito è dei partenti, in pareticolare Burnett e Cole, del resto si è capito il tallone di Achille di McCutchen: il rasta, barbieri avvisati in quel di Pittsburgh.
3- Chicago Cubs (39-35): Finalmente una bella stagione per gli orsetti, e badate bene, bella non straordinaria, ma ciò è già qualcosa di grandioso per una franchigia che vuole tornare nell’elitè della lega dopo anni di grigiore. Bryant mostra finalmente il suo potenziale e Rizzo è in formato MVP. Unica nota stonata un Lester decisamente sottotono.
4- Cincinnati Reds (35-40): Sembrano più interessati a organizzare uno spettacolare All-Star Game che puntare alla post-season. Chapman si esercita a forare guantoni, Votto a lanciare razz, e Cueto è in paranoia perché sotto i suoi standard è preoccupato di saltare la gara delle stelle. Eppure basterebbe un minimo di concentrazione e concretezza in più e forse sarebbero in lotta per i playoff. Dico forse perché si sono considerate accettabili e non degne di sostituzioni le perdite della rotazione in particolare Latos e Simon (freeagency) e Bailey (infortunio).
5- Milwaukee Brewers (30-48): Anche qui, il cambio di allenatore non ha prodotto l’effetto sperato. Recuperato di fatto tutto il line-up titolare, continuano ad esserci vistose difficoltà a livello di rotazione partente, dove l’età si fa sentire, e il bullpen, tolto Francisco Rodrgiguez, è davvero poca cosa.
WEST
1- Los Angeles Dodgers (43-35): continuano a viaggiare stabilmente su un record superiore alle 0.500, ritrovati di nuovo Jansen e Puig quest’ultimo ancora alle prese con qualche noia di tipo fisico, hanno perso probabilmente per la stagione Ryu, e aggiunto Callaspo nel lineup, scambiato da poco con Atlanta per Uribe.
2- San Francisco Giants (42-35): Erano partiti malissimo, ora sono di nuovo secondi, in striscia positiva e dopo aver segnato grazie a Charlie Heston il primo NO-Hitter della stagione, provano a recuperare ritmo in attacco. Posey&Panik sono pronti a voler smentire la maledizione degli anni dispari.
3- Arizona Diamondbacks (37-39): Vale quanto detto per i Dodgers al contrario, si viaggia stabilmente su un record sempre inferiore allo 0.500, per il resto calma piatta, privato l’attacco di Trumbo andato a Seattle per rinforzare il bullpen ma soprattutto alleggerire il monte stipendi, la stagione sembra ormai compromessa. Hanno bisogno fondamentalmente di recuperare qualche partente dalla lista infortunati e magari data la futuribilità della squadra progettare meglio la prossima offseason.
4- San Diego Padres (37-41): Due novità a San Diego, via Bud Black dentro Pat Murphy come coach e James Shields non è più l’unico pitcher ancora imbattuto in tutta la lega. La stagione dei Padres da mediocre tende al pessima. Kemp quest’anno a costo zero (ringraziare i Dodgers), dovrà aumentare e di molto la produzione offensiva per giustificare i suoi 18 milioni a stagione nei prossimi anni. La squadra certamente è completa in tutti i reparti e può andare lontano, ma spesso pecca di presunzione e butta all'aria partite già vinte.
5- Colorado Rockies (33-43): Ripeto quanto già detto il mese scorso, vedere la squadra con un record di 17-22 al Coors Field, suona strano, Dickerson e Morneu non sono ancora pronti al rientro e probabilmente non lo saranno a breve, ma non è certamente l’attacco il problema di Colorado. Essendo in difficoltà sul monte di lancio, rinunciare a qualcosa in battuta per recuperare nel reparto pitcher non sarebbe una cattiva idea.
di Rocco Antonio Pignataro
Nella foto, la gioia dei Pirates (da FanDuel.com).