Qualche giorno ancora e poi l'esperienza italiana di Chris Aguila volgerà al termine. Nei primi giorni del prossimo mese, infatti, é previsto il volo aereo del giocatore che lo riporterà negli USA. È un Aguila sorridente quello che incontriamo e intervistiamo in esclusiva per il sito Grandeslam.net. Sa di aver dato tutto per il team, di aver contributo alla qualificazione alla Finale di Coppa Campioni e anche ad una delle migliori partenze nella storia della Fortitudo Bologna in campionato, testimoniata dal primato in classifica alla fine del girone d'andata e dalle medie personali tra le migliori di squadra quando è stato tagliato (.348 di media battuta con 23 RBI, 6 doppi messi a segno e 3 fuoricampo colpiti, con una media di .343 quando c'è la possibilità di portare a casa i compagni di team).

Sono rimasto senza parole anche perchè tutto stava andando per il verso giusto: la squadra giocava bene, eravamo primi in classifica e avevamo appena ottenuto il pass per la Finale di Coppa Campioni. Nel mio caso, inoltre, stavo inconmiciando a ingranare sempre di più, trovando la condizione migliore. Davvero all'inizio non ci credevo, anche perchè negli USA diciamo che quando una squadra vince e va per il meglio non si cambia nulla” afferma Aguila al nostro sito.

Quando ti è stato comunicato che non avresti più giocato con la casacca della Fortitudo?
Alle 4.00 del mattino, una volta arrivati a Bologna, appena scesi dal pullman dopo la vittoria del girone di Ratisbona. Mi hanno ringraziato per il contributo che avevo dato nell'ottenere la qualificazione alla Finale ma mi hanno anche detto che ero stato tagliato.

Cosa hai provato quando hai saputo la notizia?
Ero incredulo, perchè come detto tutto stava procedendo alla grande. Ho sempre voluto fare parte di una squadra come questa, dove il rapporto con i compagni è sempre stato splendido e non a caso sono arrivate vittorie su vittorie, sia in Italia che in Europa. Il team, che per me è la cosa che viene prima di tutto, stava infatti giocando bene e anche io stavo piano piano ottenendo la forma migliore, avendo seguito quanto mi era stato detto dallo staff tecnico in precedenza.

Cosa ti era stato comunicato?
Qualche settimana prima, mi era stato detto che dovevo continuare a giocare come sapevo senza pensare in maniera frequente a colpire fuoricampo su fuoricampo, perchè dovevo pensare prima al bene della squadra e ad aiutarla a vincere le partite. Per i fuoricampo, mi è stato detto, ci sarebbe stato spazio per la seconda parte di stagione. Non a caso quando si è fatto riferimento allla seconda parte dell'anno, ho chiesto e avuto la conferma che non sarei stato rilasciato. Poi invece è successo l'opposto.

Si dice che la decisione del taglio fosse già stata presa prima del fine settimana contro il Godo.
Sì, anche a me è stata detta la medesima cosa. Questo è il fatto che forse mi ha deluso di più, perchè sono stato chiamato a giocare una Coppa Campioni da tagliato praticamente, visto che la società sapeva che mi avrebbe rilasciato subito dopo il torneo. Se mi avessero detto prima che mi avrebbero tagliato, non sarei andato in Germania sia per rispetto dei compagni  sia perchè sarebbe stata una presa in giro. Cosa avrei potuto dare a una società che vuole che giochi per loro anche se poi in realtà non mi vogliono? Mi hanno detto che non è mi stato comunicato nulla perchè sarei servito in quelle partite. E pensare che mi sono perso il compleanno di mio figlio che festeggiava un anno e che è caduto proprio durante la trasferta in Germania. Se avessi saputo del taglio, magari sarei rimasto con la famiglia a festeggiarlo.

Nei giorni scorsi è uscita la notizia che una delle probabili motivazioni che hanno spinto la società a decidere di rilasciarti è dovuta al tuo atteggiamento in campo che non era troppo “carico”.
(Sorride un attimo NDI). Penso che questo discorso sia sbagliato in quanto tutto dipende dalla personalità delle persone e da come queste mostrano i loro sentimenti al mondo esterno. Quando avevo 21 anni ero solito arrabbiarmi se venivo eliminato al piatto (mima di tirare il caschetto contro il dug-out NDI) oppure di festeggiare con gesti esagerati per un fuoricampo (in questo caso si tocca il petto indicando dei tifosi ipotetici NDI). Poi quando però cresci e hai maggiore esperienza, capisci che non serve comportarsi in questo modo ma che si deve riflettere in silenzio su quanto è successo, sia in caso di qualcosa di negativo o positivo. In Major League si vedono molti giocatori che non sembrano concentrati oppure che non hanno a cuore la propria squadra. Ma è il loro modo di rapportarsi al mondo esterno. Chase Utley, seconda base dei Philadelphia Phillies, è probabilmente uno di questi. A volte quando gioca sembra essere quasi isolato dal mondo ma lo fa per poter rendere meglio, non perchè non non è carico abbastanza. Infatti, quando è chiamato in causa, aiuta la propria formazione a raggiungere la vittoria.

Al tuo posto è arrivato Raul Reyes. Che idea ti sei fatto del nuovo esterno centro della Fortitudo?
Per me è un buonissimo giocatore e spero sinceramente che possa aiutare i miei compagni a vincere qualche trofeo in questa stagione. Spero che non senta troppo la pressione, visto che è arrivato a metà anno ma credo che il gruppo dei giocatori latini presente nel team lo saprà far integrare al meglio.

Hai citato i tuoi compagni. Ti sei sentito con qulcuno di loro?
Sì, sono stati molto carini e hanno mostrato il loro dispiacere per quanto è successo. Sono felice di questa cosa perchè per me il rapporto con le persone è fondamentale e il fatto di aver lasciato comunque in loro un buon ricordo è per me qualcosa di davvero importante ed è uno dei miei principi con i quali sono cresciuto e a cui sono legato maggiormente.

Che ricordo terrai di Bologna?
Un bel ricordo. Come detto ho avuto il piacere di condividere dei bei momenti assieme ai compagni di squadra e nello stesso tempo di visitare una bella città che mi ha colpito molto, anche per via dei piatti culinari.

Lasagne o tortellini?
E' una domanda difficile, forse la più difficile di tutte (sorride NDI). Direi tutte e due le cose, ma non voglio dimenticare anche le tagliatelle con il ragù che hanno letteralmente stregato mia moglie.

Cosa ti aspetti dal futuro?
Nei prossimi giorni tornerò negli USA e penso che trascorrerò un po' di tempo insieme alla mia famiglia, a meno che non arrivino offerte importanti ad esempio dal Messico. Per il prossimo anno non lo so ancora. Mi guarderò attorno ma c'è anche la possiiblità che diventi coach in una squadra delle Leghe Minori negli States. Ho avuto qualche contatto. Staremo a vedere.

Seguirai lo stesso la Fortitudo in questa parte finale di stagione?
Penso proprio di sì e farò il tifo per i miei compagni che hanno lavorato e stanno lavorando duramente per raggiungere gli obiettivi prefissati. Spero che possano riuscirci alla grande.

da Bologna, il nostro corrispondente Daniele Mattioli


Nella foto, un primo piano di Chris Aguila (@SimoneAmaduzzi/Grandeslam.net).


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