Quando qualcosa di bello arriva alla sua conclusione difficilmente si riesce a sorridere. Però a distanza di giorni, a bocce ferme, il senso di soddisfazione fa capolino tra i ricordi di quella positiva esperienza che difficilmente si può dimenticare. E' così, solo per fare alcuni esempi, per un viaggio, un percorso di studi particolarmente azzeccato, un appuntamento, una rassegna, la visita ad una mostra affascinante. La piena comprensione di quanto avvenuto la si ha solo dopo. Lì per lì una valutazione obiettiva (sempre ammesso che esista l'obiettività, meglio parlare di onestà intellettuale) è difficile da effettuare perché le emozioni creano vortici di sensazioni complicati da gestire.

La stessa situazione la stanno provando molti appassionati di baseball. L'Italian Baseball League è terminata due venerdì scorso, e le ultimissime azioni di gioco che ne hanno decretato l'epilogo hanno rappresentato il trionfo del significato più vero e profondo del batti e corri. Basti pensare alla corsa elegante ma al contempo devastante di Laidel Chapelli. In garasei della serie finale è il volo sulle basi dell'agonista italo-cubano a trascinarsi dietro i titoli di coda di un'annata baseballistica esaltante, avvincente, indimenticabile. Proprio come il sesto match della finalissima,  Inutile ricordarne l'andamento. Chi se l'è goduto in televisione, o leggendone il referto, o magari essendo presente allo stadio, avrà certamente l'incanto dell'atto conclusivo di quel grande spettacolo che è stata questa stagione dell'Italian Baseball League. Poco conta chi alla fine l'abbia spuntata. Assieme alla bellezza di un duello come quello, ha vinto la natura di uno sport incomprensibilmente ignorato come il baseball.

Ora la testa della Federazione, delle società, dei giocatori, dei tifosi, degli appassionati, è già all'annunciata riforma della formula riguardante l'IBL. Infatti la lega italiana verrà rivoluzionata. Divisa in gironi, argomentata in tre fasi, allargata a più squadre, limitata nei budget investiti dalle realtà partecipanti, dedicata al maggior  numero di ASI possibile. Qualunque volto assumerà l'IBL, è importante che un cambiamento avvenga il più velocemente possibile. Anche per permettere alle dirigenze di effettuare un mercato ingaggi ragionato, sensato, convincente. E' evidente comunque il clima i incertezza che aleggia attorno alle vicende legate al batti e corri “Made in Italy”. Dubbi che verranno sciolti con maestria una volta. Una volta riformato il campionato comunque non mancheranno certo gli scontenti.

E' calato il sipario sul torneo del Bel Paese, ma non quello di due grandi portabandiera del baseball italiano: Alex Liddi ed Alessandro Maestri. Due ragazzi che stanno scrivendo numerose pagine dello sport italiano. Le loro vicende sono note ai più e non è necessario decantare ulteriormente le gesta di questa coppia di campioni a tutto tondo. Resta il fatto che a loro si deve tanto, tantissimo. Ed i due atleti in questione sanno di godere di tutta la simpatia, l'appoggio ed il tifo degli appassionati italiani. Questi ultimi sono anche concentrati sull'ultima grande sfida che verrà loro regalata dalla stagione del baseball del Vecchio Continente: l'Europeo. L'Italia campione uscente dovrà tentare un'impresa che sembra di difficile realizzazione: riconfermarsi sul tetto d'Europa battendo la spietata concorrenza dell'Olanda campione del mondo e padrone di casa della manifestazione. Insomma uno scontro fra titani che non lascia indifferente nessuno. Difendere il titolo comunque è d'obbligo, come sognare e tentare di tutto per quello che sembra all'apparenza impossibile. Forza azzurri!

di Matteo Petrucci

Nella foto, il Manager dell'Italia Marco Mazzieri dialoga con l'arbitro Waider durante la Finale del 2010 (EzioRatti per Fibs.it).


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