Se non contiamo – ed è meglio non contarla visto lo sweep preso dal Godo – quella contro il Novara, il Nettuno ha vinto la sua prima serie.
L'ho detto nell'ultimo articolo qui su Grandeslam, il Nettuno è un diesel. La messa in moto è lenta e serve sempre la scintilla. La sfida che vedeva il San Marino Campione d'Italia e d'Europa arrivare nello Steno Borghese, con il loro record di imbattibilità in questo campionato, con lo Scudetto conquistato contro i nettunesi solo pochi mesi fa, con tutti i loro grandi campioni; ecco, proprio questa era la sfida che i ragazzi di Nettuno attendevano!

Una serie all'insegna dell'equilibrio assoluto, decisa più dalle occasioni che dalla forza di una compagine. Una serie che ha comunque fatto emergere un Nettuno compatto e solido, che ritrova sul monte la miglior forma, con un cuore del lineup che va veramente forte!

Possiamo provare ad analizzare i punti di forza di questa squadra: un ottimo monte di lancio con un Figueroa magistrale in Gara1, un buon Ricardo Hernandez in Gara2 che ha subito punti in una falsa partenza, ma che appena si è ricomposto non ha più fatto vedere palla alla formazione di Bindi ed un immenso Richetti, tornato ad essere "El Toro"... quello vero!

Altro aspetto particolarmente convincente è stata la parte alta del lineup con Retrosi, Bergolla, Sadler e Mazzanti sugli scudi con 18 valide realizzate in tre partite, hanno affondato il colpo specialmente sui lanci dei rilievi del Titano, non particolarmente brillanti.

Un valore aggiunto è anche il ritorno nel dugout del manager. Si è vista chiaramente la sua mano a dirigere il gioco: nuovamente un Nettuno brillante, veloce, imprevedibile, folle... Non avevo mai visto due squeezy play di seguito con basi cariche!!!

D'altro canto il San Marino non ha fatto vedere le meraviglie che mi aspettavo: poco aggressivi in battuta e con un deficit di carattere che li ha fatti letteralmente deragliare in Gara1 e con un serio problema alle spalle di Da Silva in Gara3 (roba da dire: "dopo di Lui il diluvio") con Palanzo e Martignoni decisamente insufficienti.
Basti pensare che Ramos, Yepez, Mazzuca e Chapelli hanno fatto in tutto il trittico solamente 4 valide ci si rende conto di come l'ordine di battuta dei sammarinesi fosse letteralmente spezzato in due! È vero che il San Marino ha sempre sofferto particolarmente i lanci dei nettunesi, basti pensare che lo scorso anno hanno avuto contro il Nettuno le medie battuta più basse, ma è pur vero che stiamo parlando di una squadra in cui solo un elemento su nove ha una media inferiore ai .300!!

Quindi riepilogando, il Nettuno si è fatto vedere forte e sicuro. Un parco lanciatori ricco e – finalmente – affidabile, dei battitori temibili tra cui spicca un ritrovato Mazzanti ed una difesa che merita molta fiducia.

Se questo Nettuno dovesse confermarsi le opportunità per levarsi delle belle soddisfazioni ci sono tutte. Intanto però bisogna guardare con un po' di apprensione all'infermeria: Riccardo De Santis è dovuto scendere dopo appena due inning per un dolore al gomito operato due anni fa C'è tensione al Borghese, in settimana le visite mediche diranno l'entità del danno. Certo è che le recidive non sono mai facili da affrontare e che De Santis è un tassello importante della squadra messa su da Bagialemani. Anche Mirco Caradonna ha problemi muscolari che lo hanno tenuto fermo nelle sfide contro San Marino, dovrebbe comunque essere regolarmente in campo a Parma, mentre c'è da registrare un riacutizzarsi dei problemi alla cistifellea per Crescenzi: dei calcoli che, specialmente per un ricevitore, rischiano di essere seriamente invalidanti.

Ora è in preparazione la sfida di Parma per quella che deve essere la serie della conferma per questo Nettuno, il Parma ha rilanciato le sue ambizioni nello sweep contro Grosseto ed il Nettuno, galvanizzato dal successo, punta in alto. Chissà come andrà, nessuno può saperlo, comunque sia sarà una IBL tutta da giocare!

da Nettuno (Roma), il nostro corrispondente Jacopo Cherzad

Nella foto, Chris Crescenzi viene festeggiato dai compagni dopo il fuoricampo colpito (MircoSavioli/Fibs.it).