L'ultima volta che il sito Grandeslam aveva intervistato Claudio Liverziani era stato durante i festeggiamenti del Campionato 2009 che la Fortitudo Bologna aveva vinto sconfiggendo la T&A San Marino dopo cinque partite. Poi la notiziia della sua positività al doping e la squalifica per due anni lontano dai campi da gioco che il giocatore ha pagato in silenzio fino ad oggi.
Dopo due anni di attesa, infatti, finalmente Claudio Liverziani può ritornare a giocare e scrivere poesia a suon di valide (sono più di 1000...vedi qui) e grandi giocate difensive nei campi da baseball dove sempre è brillata la sua stella.

Il numero 24 riprende da dove ha interrotto, indossando la cassacca della Fortitudo Bologna squadra di cui, grazie ai tanti successi è diventato il simbolo, la bandiera, in Italia e non solo. Il sito Grandeslam.net ha avuto l'immenso piacere di intervistare Claudio Liverziani in esclusiva, ed ha preferito - per scelta editoriale - di tralasciare gli ultimi eventi e di soffermarsi invece su ciò che più ci interessa: il presente e il futuro del nostro sport, dall'Italian Baseball League alla Major League (compreso Alex Liddi).

DANIELE MATTIOLI
: Ciao Claudio e benvenuto qui sul nostro nuovo sito, dopo le tante interviste realizzate in quello precedente. La nostra prima domanda riguarda gli allenamenti, che avete iniziato una settimana fa. Come è andata?
CLAUDIO LIVERZIANI: Prima di rispondere saluto a tutti i lettori di Grandeslam.net. Riguardo il primo allenamento stagionale della Fortitudo devo dire che è stata una gran bella giornata e per fortuna anche il sole ci ha aiutato, visto che in questo periodo si è soliti giocare più a palle di neve che a baseball (sorride NDI). Detto ciò, in tanti si aspettavano questo momento che finalmente è arrivato: tutte facce sorridenti, alcune di giovani al primo anno a Bologna che già hanno fatto bene altrove e altre di giocatori più esperti. E' stato bello respirare un clima del genere.

DANIELE MATTIOLI: Parlando di te, invece, come è andato il tuo ritorno? Ti è parso di rivivere un po' la tua prima volta?
CLAUDIO LIVERZIANI: Mah, devo dirti sinceramente che ci ho anche pensato prima di arrivare al campo. Ma poi, una volta sceso dalla macchina, mi sono sentito di nuovo come se l'ultimo allenamento che avevo fatto fosse stato il giorno prima. Si sono infatti ripetute le stesse scene che venivano svolte ad inizio anno tra cui il discorso d'apertura pronunciato dai dirigenti alla squadra. Nulla è cambiato e questo è certamente un'ottima cosa.

DANIELE MATTIOLI: A cambiare sono stati tanti compagni di squadra, con alcune partenze eccellenti ma anche tanti arrivi di prospetti interessanti. Come valuti questa trasformazione?
CLAUDIO LIVERZIANI: La valuto bene. In molti hanno parlato di rifondazione all'inizio ma nel nostro caso è diverso. Certo, abbiamo perso due pedine importanti che reputo grandi giocatori nonché grandi amici come Joe Mazzuca e Juan Pablo Angrisano, ma sono arrivati giovani di indubbio valore che non avranno il pedigree di chi è partito ma che nelle precedenti stagioni hanno già fatto vedere ottime cose. A mio avviso la Fortitudo può puntare e deve puntare a fare bene e a lottare per le prime tre, massimo quattro posizioni. Può tranquillamente dire la sua nella prossima stagione.

DANIELE MATTIOLI: Quindi non vedi altre squadre staccare per distacco le altre già in partenza?
CLAUDIO LIVERZIANI: Come ho detto Bologna è pronta a mio avviso a lottare contro tutte le altre formazioni. Poi sulla carta, certamente, uno va a vedere adesso e reputa il San Marino davanti a tutti come è giusto che sia visto che è Campione in carica. Credo però che la Fortitudo abbia un monte di lancio importante e che, spero, possa fare la differenza. Importante sarà arrivare più in forma rispetto al normale nei momenti che contano. Poi ovviamente deciderà sempre il campo.

DANIELE MATTIOLI: Hai parlato di quei momenti dove bisogna essere particolarmente in forma e sicuramente uno di questi è la Coppa Campioni, dove la Fortitudo è stata sorteggiata in un girone tutt'altro che facile.
CLAUDIO LIVERZIANI: Senza ombra di dubbio. A memoria non ricordo un girone così tosto. Ma è andata così. Dobbiamo accettarlo e dare il meglio di noi in campo.

DANIELE MATTIOLI: Oltre alla forma fisica, quali sono gli altri aspetti sui quali un giocatore deve fare affidamento in gare come quelle di European Cup?
CLAUDIO LIVERZIANI: Sicuramente quello mentale. Il fatto che il sorteggio ci abbia relegato nel girone che si giocherà a San Marino è sì brutto, se così vogliamo definirlo, vedendo gli avversari, ma nello stesso tempo ci è favorevole in quanto è un ambiente che conosciamo molto bene visto che ci giochiamo tante volte ogni stagione. Altro punto determinante sarà sicuramente il calendario, ma il fatto che tutte le squadre che andremo ad affrontare sono realtà importanti del panorama europeo – perchè anche il Draci Brno o l'Hoboken Pioneers negli anni passati hanno sfiorato le qualificazioni - ci permette di mantenere alta la concentrazione. I nostri avversari sono tutte squadre forti e basta un attimo per rilassarsi, sottovalutare l'avversario, perderndo così la gara. Tutto ciò ci sarà utile per mantenere la lampadina sempre accesa quando scenderemo in campo.

DANIELE MATTIOLI: Dopo aver parlato di Italia ed Europa, atterriamo ora negli USA dove mancano ancora parecchi giorni prima dell'inizio dello Spring Training dove parteciperà anche il nostro Alex Liddi con i Seattle Mariners, con i quali ha esordito nel 2011 diventando il primo giocatore nato in Italia a giocare in Major League. Cosa hai provato vedendolo in campo lo scorso settembre?
CLAUDIO LIVERZIANI: Sono stato davvero contento. Alex ha lavorato duramente per arrivare fin lassù e ha dimostrato di avere tutte le doti per poterci rimanere. E' un esempio per il nostro baseball e per tutto lo sport italiano. In questo caso un grande in bocca al lupo per la stagione 2012 è il minimo che gli si possa augurare.

DANIELE MATTIOLI: Vedendo Alex Liddi in Major League, hai ripensato un pò anche alla tua carriera nelle Minors dei Seattle Mariners dove hai giocato in passato, dando il via all'arrivo di tanti altri ragazzi del nostro paese nel batti e corri statunitense.
CLAUDIO LIVERZIANI: Come è normale che fosse la mente è tornata un attimo a quei momenti indimenticabili, perchè poter giocare negli USA è veramente fantastico, ma devo dire che nel mio caso sono stato un pò condizionato dal problema che battevo troppo di contatto e poco di potenza, cosa che invece mi chiedevano gli allenatori. Ma vedere Alex riuscire ad arrivare fino in fondo mi ha riempito, ripeto, davvero di felicità.

DANIELE MATTIOLI: Rimanendo in tema di Major League, ha destato scalpore l'ingaggio di 254 milioni di dollari in dieci anni che Albert Pujols andrà a guadagnare ai Los Angeles Angels. Che idea ti sei fatto a riguardo? Troppi soldi spesi in un momento di crisi come quello nel quale stiamo vivendo?
CLAUDIO LIVERZIANI: In questo caso credo ci siano da fare diversi discorsi in merito al contratto firmato da Pujols. Prima di tutto penso che a livello attuale è normale ritenere tali cifre veramente elevate, vedendo la crisi che ci circonda ma nello stesso tempo riflettendoci bene vedi che sono le stesse cifre che guadagna un giocatore forte di calcio in Europa. E con molte differenze. A calcio giochi dalle quaranta alle sessanta partite all'anno, mentre in Major League le gare che devi disputare sono 162 escludendo i playoff e giochi ogni giorno. Inoltre negli USA la pressione è molto più alta rispetto al calcio. Lì devi rimanere sempre concentrato perchè è la palla che ti viene a cercare e tu devi restare sempre attento, facendoti trovare sempre pronto. Se commetti diversi errori, infatti, puoi essere tagliato o mandato nelle Leghe Minori, mentre nel calcio se giochi male finisci in panchina ma continui lo stesso a percepire lo stesso stipendio. Il contratto di Pujols poi è un caso eccezionale perchè alla fine sono pochi i giocatori che guadagnano tali cifre, con la maggior parte che prende il giusto guadagno per giocare ogni giorno. Nel calcio invece è come detto molto diverso.

DANIELE MATTIOLI: Prima di concludere la nostra intervista, dobbiamo toccare un tasto dolente per te ovvero i Boston Red Sox per i quali tu fai il tifo. Pensi che la debacle finale della passata stagione possa essere l'inizio di una nuova maledizione per la squadra di Fenway Park?
CLAUDIO LIVERZIANI: Mi auguro ovviamente di no (ride NDI) e credo che quello che è successo sia stato veramente un bel colpo per tutti noi tifosi visto che per gran parte della stagione Boston era parsa procedere su ottimi binari. E' veramente un gran peccato per come è andata a finire ma nello stesso tempo voglio evidenziare anche i meriti dei Tampa Bay Rays che ci hanno creduto fino alla fine, vincendo gare su gare e dimostrando che finchè nulla è deciso si deve lottare. Complimenti soprattutto a loro per quanto hanno dimostrato con questa rimonta.

DANIELE MATTIOLI: E per la stagione 2012 invece cosa ti aspetti dalla nuova dirigenza e dal nuovo Manager Bobby Valentine?
CLAUDIO LIVERZIANI: Sono fiducioso. Hanno fatto bene a non modificare in toto la squadra ed a confermare un giocatore come Carl Crafowrd che non ha reso al massimo l'anno passato. L'obiettivo è quello di trovare un lanciatore partente di livello, sperando che gli altri tengano e non abbiano problemi fisici come accaduto lo scorso anno a Bucholz, ad esempio. Per quanto riguarda Bobby Valentine credo che il suo compito sia quello di portare serenità nello spogliatoio e di lavorare soprattutto dal punto di vista mentale, cercando di non commettere gli stessi errori fatti da Francona lo scorso anno. Dovrà avere principalmente la funzione di Mental Coach a mio avviso, perchè con la squadra di campioni che ha a disposzione, la parte dell'insegnamento tecnico dovrebbe risultare la meno difficile.

                                                                                                      di Daniele Mattioli

Nelle foto di repertorio, realizzate dal nostro Lorenzo Bellocchio, Claudio Liverziani indossa la casacca della Fortitudo Bologna, squadra nella quale gioca dal 2002.

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