"A TU PER TU CON…" BEATRICE RICCHI, GIOCATRICE DEL FORLÌ E DELLA NAZIONALE ITALIANA DI SOFTBALL
Intervista alla vincitrice della tripla corona nel 2020 e leader della formazione romagnola, che racconta la stagione in corso tra la Coppa Campione vinta, il campionato e le Olimpiadi di Tokyo 2020.
Dopo una stagione straordinaria, nel 2020, in cui ha vinto la Tripla Corona per le sue statistiche offensive (miglior media battuta, fuoricampo realizzati, RBI messi a segno), Beatrice Ricchi si sta ripetendo in questo 2021 che la vede protagonista nel Podere dal Nespoli Forlì.
Grazie alle sue doti offensive sta aiutando il Forlì sia in campionato, al momento al secondo posto del girone B e quindi in posizione playoff, sia in Coppa Campioni dove il suo triplo nel match importantissimo con Roef! ha dato la scossa all’attacco romagnolo che ha poi ribaltato e vinto la sfida, preludio poi per la vittoria del torneo.
Siete arrivate al penultimo inning con Roef! sotto 3 a 1 prima del tuo triplo che ha riportato Forlì ad una sola lunghezza di svantaggio. Come è stato quel momento e come è stato vincere quella partita che poi vi ha portato in finale?
E’ stato un momento stupendo, avevo 2 strike e ho cercato il contatto senza strafare. Quando sono arrivata in terza ho urlato verso la nostra panchina perché l’adrenalina era talmente alta che avevo bisogno di “sfogarla” in qualche modo (sorride ripensando al momento NDI).
Quella partita e’ stata come una finale, è stato un continuo rincorrersi, pareggiare, sorpassare. Penso che anche il pubblico si sia divertito! Ci abbiamo creduto fino all’ultimo e alla fine siamo riuscite a portarla a casa!
In finale avete trovato l’altra formazione italiana del Bollate, squadra contro cui battagliate da anni in Italia ed Europa, campionesse europee in carica e vostra personale bestia nera. Dopo averle battute nelle Italian Softball Series del 2017, infatti, la compagine lombarda vi ha eliminato nelle successive 3 edizioni dei playoff (18/19/20), inoltre vi aveva sconfitto anche nel girone. Come è stato affrontarle in finale e batterle in rimonta grazie ad un big inning da 5 punti al 7°?
Bollate è sempre stata una squadra tosta, la conosciamo bene e sappiamo quanto possa essere pericolosa. Sapevamo che non sarebbe stata una partita facile ed eravamo consapevoli di non essere in una bella posizione quando al 7° inning eravamo sotto 1-0. Siamo state brave a non darci per vinte, ognuna ha fatto il suo e sono molto orgogliosa di come abbiamo reagito. Ovviamente vincere è stato qualcosa di magico! Voglio comunque fare i complimenti a Bollate perché, come al solito, si è dimostrata una squadra ostica. È sempre bello giocare contro squadre così.
Prima della gioia della vittoria in Premiere Cup hai indossato la casacca azzurra con le tue sorelle dell’Italia Softball ed avete prima vinto l’Europeo. Come è stato vincere davanti al pubblico italiano?
Ho vinto 3 europei nella mia carriera, ma i primi due li ho vinti “fuori casa” (Rosmalen 2015 ed Ostrava 2019), vincere in casa ha tutto un altro fascino: sui nostri campi, col nostro pubblico. Non si può spiegare! Purtroppo, o per fortuna, abbiamo avuto poco tempo per festeggiare la vittoria dell’Europeo perché dopo pochi giorni siamo partite per Tokyo.
Che emozione è stata giocare i Giochi Olimpici di Tokyo 2020?
Potrei usare tutte le parole di questo mondo per provare a spiegare le Olimpiadi ma non riuscirei comunque a rendere l’idea. La cerimonia d’apertura e’ davvero da brividi.Letteralmente! Prima di entrare avevo la pelle d’oca, è stato un peccato che non ci fosse il pubblico perché parlando con altri atleti, che avevano partecipato ad altre edizioni, hanno detto che è proprio il pubblico a dare quel qualcosa in più alla cerimonia. Ma ti posso garantire che è stato comunque molto emozionante! Stessa cosa per il villaggio olimpico, abbiamo avuto occasione di conoscere tanti atleti da tutto il mondo e di altre discipline, e anche questo penso sia il bello dello sport. Per quanto riguarda le partite, non abbiamo vinto ma penso che giocarsela quasi alla pari con mostri sacri come USA e Giappone faccia sperare per il futuro. Abbiamo una squadra giovane che può crescere tanto e queste partite sono state di buon auspicio per i prossimi impegni.
Terminata l’esperienza olimpica hai dato l’addio alla nazionale. Da cosa deriva questa tua decisione? E’ un addio definitivo o ci può essere un ripensamento?
C’è più di un motivo: quello principale è il lavoro. La nazionale è un impegno grosso, tra raduni, tornei, competizioni ecc. Mi è diventato difficile riuscire a conciliare tutto. In più, non essendoci il baseball e il softball ai giochi olimpici del 2024, penso sia giusto iniziare a lavorare con le ragazze giovani per il futuro, magari per Los Angeles 2028. Sono sicura e, soprattutto, serena della mia scelta e non credo ci sia margine per un ripensamento. Continuerò comunque a giocare a Forlì, quindi non è un addio al softball ma solo alla Nazionale che in questi anni mi ha dato tanti dolori ma anche tante gioie. Ho avuto l’opportunità di condividere il campo con delle giocatrici fantastiche e credo che sia proprio il gruppo quello che mi mancherà di più.
Dopo un anno, finora, ricco di soddisfazioni ed emozioni, cosa ti aspetti da questa parte finale del campionato italiano?
Sicuramente la vittoria della Coppa Campioni ci ha dato la carica giusta per affrontare l’ultima parte di campionato. Dobbiamo comunque rimanere concentrate e pensare a fare bene per chiudere al meglio la regular season e giocarci il tutto per tutto ai playoff.
di Mirco Monda ([email protected])
Nella foto, Beatrice Ricchi nel box con la maglia del Forlì (K73-Nadoc).