CHRIS COLABELLO: ''IL PADRE DI ALESSANDRO MAESTRI MI HA SALVATO LA VITA''
L’Italia - sì, l’Italia - è sulla bocca di tutto il World Baseball Classic dopo l’avvincente vittoria di giovedì contro il Messico e la distruzione del Canada per 14 a 4 di venerdì.
Questa storia alla Cenerentola ha bisogno di una spiegazione pratica ed è già stato rilevato che il roster a 28 giocatori include molti italo-americani e solo sette giocatori nati e cresciuti in Italia.
Ma questa è solo una piccola parte della “narrazione”.
L’Italia ha in casa molti più talenti di quanto molti osservatori realizzino. Due giocatori che hanno speso i loro anni di formazione in Emilia Romagna –il lanciatore destro Alessandro Maestri e il prima base Chris Colabello- hanno affiancato il manager Marco Mazzieri nella conferenza stampa del post partita di venerdì, in quanto risultati i migliori giocatori della vittoria per manifesta sul Canada.
Ma la connessione tra Maestri e Colabello è molto più profonda di questa apparizione insieme.
“Devo la mia vita al dottor Maestri”, mi ha detto Colabello.
Il dottor Paolo Maestri è il padre di Alex, che dall’Italia guardava in TV suo figlio guadagnare la vittoria della partita, permettendo un punto in tre inning ad un line up canadese formato dall’ex MVP Joey Votto e da Justin Morneau. Intanto Colabello si comportava come un battitore di Major League -4/5 con 4 RBI, tre dei quali segnati grazie al suo fragoroso fuoricampo a sinistra.
Ma Colabello crede fermamente che non sarebbe vivo – e ancora meno non sarebbe nel line up di Mazzieri - se non fosse stato per l’intervento di Paolo Maestri ad un torneo giovanile circa quindici anni fa.
Colabello, allora quattordicenne, giocava per il Rimini, Maestri per il Torre Pedrera. Colabello e i suoi compagni di squadra stavano in un dormitorio durante il torneo e dovevano attraversare un vigneto per raggiungere il campo. I giocatori lasciavano la loro attrezzatura ai loro allenatori che l’avrebbero portato al campo in macchina.
Un giorno, Colabello si stese nella parte posteriore della macchina del suo allenatore – come farebbe un qualsiasi quattordicenne. Ma per come la macchina era parcheggiata vicino al vigneto, l’allenatore di Colabello non lo vide. In un terribile istante l’auto parte, giù per la collina, a circa 50 km/h. nel Panico, Colabello saltò, atterrando di faccia. Si aprì una ferita accanto alla bocca e il sangue scorreva a fiotti, tanto che il povero ragazzo si sentiva mancare il fiato.
“Il dottor Maestri era a 15 metri da lì e mi ha salvato la vita”, dice Colabello. “Stavo soffocando nel mio stesso sangue. Ne sapeva abbastanza da farmi uscire il sangue dalla bocca”.
Alex Maestri non era con suo padre mentre lui seguiva Colabello, ma si ricorda della preoccupazione che si sparse tra tutti al torneo. “Chris mi ricorda sempre quell’episodio”, racconta Maestri, “ e ne stava parlando qualche giorno fa. Mi ha detto ‘Ti ricordi di quando tuo padre mi ha salvato la vita, vero?’ e gli ho risposto ‘Certo’. C’erano altri lì attorno, così ha raccontato la storia un’altra volta”.
Quel giorno ha legato Colabello e Maestri, anche quando i loro cammini si sono separati. Colabello – padre italo-americano, madre italiana - tornò a vivere negli Stati Uniti a tempo pieno, frequentando il liceo e l’università nel Massachusetts, dove è nato. Il padre di Colabello, Lou, aveva trasferito la famiglia in Italia per diversi anni mentre lavorava come allenatore di baseball e basket. Maestri è rimasto nella sua terra d’origine, frequentando l’accademia di baseball italiana a Tirrenia e diventando il primo giocatore nato e cresciuto in Italia a firmare un contratto professionale con i Chicago Cubs nel 2006.
Né Colabello né Maestri hanno giocato nelle Majors, ma hanno fatto del loro meglio venerdì e potrebbero avere finalmente la loro chance. Colabello ha passato sette anni nelle leghe indipendenti prima che i Minnesota Twins lo contrattassero per giocare in doppio A nel 2012. Ha battuto molto e dovrebbe iniziare la stagione in triplo A, ad una chiamata di distanza dalla Major.
I Cubs rilasciarono Maestri nel 2010, dopo una stagione deludente, ma il romagnolo ha ravvivato la sua carriera lanciando per i Kagawa Olive Guyners – una lega indipendente della piccola isola giapponese di Shikoku. Maestri ha saputo impressionare gli scout e si è guadagnato la promozione nella Major League giapponese con gli Orix Buffaloes, con un risultato di quattro vittorie e tre sconfitte e 2.17 di PGL in otto partenze.
“Gli ho mandato alcuni messaggi su Facebook come ‘Bello, sei una rock star”, afferma Colabello. “Ovunque, in Giappone, parlano di lui.”
Ora Colabello e Maestri dominano le notizie di baseball a livello mondiale, con i sorprendenti italiani sul punto di approdare alla seconda fase del World Baseball Classic. Hanno buone possibilità di arrivare a Miami anche se perdessero contro gli Usa, nell’ultima partita di sabato al Chase Field. E non si aspettano di perdere questa partita. Molti dei giocatori che cercheranno di sconfiggere gli stati uniti saranno loro stessi americani.
Colabello capisce le dinamiche. Suo padre – nato a Milford, Massachusetts, è stato partente per l’Italia contro gli Stati Uniti durante le Olimpiadi del 1984 al Dodger Stadium.
“Non gli è andata molto bene”, riconosce Colabello. “Era nel bullpen e aveva l’impressione si lanciare la palla molto bene. Quando lo annunciarono al Dodger Stadium dissero ‘Ora, a lanciare per l’Italia, da MIlford, Massachusetts’ e il pubblico lo fischiò. Disse: ‘Non ero mai stato nervoso sul campo, ma in quel momento lo ero’. Credo che colpì Shane Mack, concesse un singolo e poi Will Clark battè una palla che –come a mio padre piace dire-sta ancora viaggiando”.
Quasi tre decenni dopo, un altro Colabello affronterà gli USA rappresentando la nazione di origine contro la nazione in cui è nato, con un sentimento di orgoglio per entrambe. “È davvero speciale indossare questa uniforme, sapere che mio padre ha avuto la possibilità di fare la stessa cosa”, dichiara Colabello. “Nella mia vita ho condiviso tutto con mio padre. È il mio migliore amico, crescendo è diventato il mio eroe. Scendere in campo e giocare contro la stessa squadra con la stessa uniforme è davvero fantastico”.
Lou Colabello e sua moglie, Silvana, non erano presenti alla gara di venerdì, ma hanno programmato di salutare il loro figlio in Florida questa settimana. Pensavano che avrebbero visto Chris sul campo dei Twins a Fort Myers. Ma se la squadra italiana continua in questo modo lui non ci sarà. Il Marlins Park, a Miami, potrebbe essere una destinazione differente. “Credo”, afferma Chris, sorridendo, “che dovranno cambiare i loro piani”.
Un po’ del merito di questo felice cambio di programma dovrebbe andare ad Alex Maestri – e anche al dottor Paolo Maestri.
Articolo originale di Jon Paul Morosi (@JonMorosi)
Articolo tradotto da Mara Mennella (@M2Mara)
Nella foto, la gioia di Colabello (Ratti/Fibs.it).
Questa storia alla Cenerentola ha bisogno di una spiegazione pratica ed è già stato rilevato che il roster a 28 giocatori include molti italo-americani e solo sette giocatori nati e cresciuti in Italia.
Ma questa è solo una piccola parte della “narrazione”.
L’Italia ha in casa molti più talenti di quanto molti osservatori realizzino. Due giocatori che hanno speso i loro anni di formazione in Emilia Romagna –il lanciatore destro Alessandro Maestri e il prima base Chris Colabello- hanno affiancato il manager Marco Mazzieri nella conferenza stampa del post partita di venerdì, in quanto risultati i migliori giocatori della vittoria per manifesta sul Canada.
Ma la connessione tra Maestri e Colabello è molto più profonda di questa apparizione insieme.
“Devo la mia vita al dottor Maestri”, mi ha detto Colabello.
Il dottor Paolo Maestri è il padre di Alex, che dall’Italia guardava in TV suo figlio guadagnare la vittoria della partita, permettendo un punto in tre inning ad un line up canadese formato dall’ex MVP Joey Votto e da Justin Morneau. Intanto Colabello si comportava come un battitore di Major League -4/5 con 4 RBI, tre dei quali segnati grazie al suo fragoroso fuoricampo a sinistra.
Ma Colabello crede fermamente che non sarebbe vivo – e ancora meno non sarebbe nel line up di Mazzieri - se non fosse stato per l’intervento di Paolo Maestri ad un torneo giovanile circa quindici anni fa.
Colabello, allora quattordicenne, giocava per il Rimini, Maestri per il Torre Pedrera. Colabello e i suoi compagni di squadra stavano in un dormitorio durante il torneo e dovevano attraversare un vigneto per raggiungere il campo. I giocatori lasciavano la loro attrezzatura ai loro allenatori che l’avrebbero portato al campo in macchina.
Un giorno, Colabello si stese nella parte posteriore della macchina del suo allenatore – come farebbe un qualsiasi quattordicenne. Ma per come la macchina era parcheggiata vicino al vigneto, l’allenatore di Colabello non lo vide. In un terribile istante l’auto parte, giù per la collina, a circa 50 km/h. nel Panico, Colabello saltò, atterrando di faccia. Si aprì una ferita accanto alla bocca e il sangue scorreva a fiotti, tanto che il povero ragazzo si sentiva mancare il fiato.
“Il dottor Maestri era a 15 metri da lì e mi ha salvato la vita”, dice Colabello. “Stavo soffocando nel mio stesso sangue. Ne sapeva abbastanza da farmi uscire il sangue dalla bocca”.
Alex Maestri non era con suo padre mentre lui seguiva Colabello, ma si ricorda della preoccupazione che si sparse tra tutti al torneo. “Chris mi ricorda sempre quell’episodio”, racconta Maestri, “ e ne stava parlando qualche giorno fa. Mi ha detto ‘Ti ricordi di quando tuo padre mi ha salvato la vita, vero?’ e gli ho risposto ‘Certo’. C’erano altri lì attorno, così ha raccontato la storia un’altra volta”.
Quel giorno ha legato Colabello e Maestri, anche quando i loro cammini si sono separati. Colabello – padre italo-americano, madre italiana - tornò a vivere negli Stati Uniti a tempo pieno, frequentando il liceo e l’università nel Massachusetts, dove è nato. Il padre di Colabello, Lou, aveva trasferito la famiglia in Italia per diversi anni mentre lavorava come allenatore di baseball e basket. Maestri è rimasto nella sua terra d’origine, frequentando l’accademia di baseball italiana a Tirrenia e diventando il primo giocatore nato e cresciuto in Italia a firmare un contratto professionale con i Chicago Cubs nel 2006.
Né Colabello né Maestri hanno giocato nelle Majors, ma hanno fatto del loro meglio venerdì e potrebbero avere finalmente la loro chance. Colabello ha passato sette anni nelle leghe indipendenti prima che i Minnesota Twins lo contrattassero per giocare in doppio A nel 2012. Ha battuto molto e dovrebbe iniziare la stagione in triplo A, ad una chiamata di distanza dalla Major.
I Cubs rilasciarono Maestri nel 2010, dopo una stagione deludente, ma il romagnolo ha ravvivato la sua carriera lanciando per i Kagawa Olive Guyners – una lega indipendente della piccola isola giapponese di Shikoku. Maestri ha saputo impressionare gli scout e si è guadagnato la promozione nella Major League giapponese con gli Orix Buffaloes, con un risultato di quattro vittorie e tre sconfitte e 2.17 di PGL in otto partenze.
“Gli ho mandato alcuni messaggi su Facebook come ‘Bello, sei una rock star”, afferma Colabello. “Ovunque, in Giappone, parlano di lui.”
Ora Colabello e Maestri dominano le notizie di baseball a livello mondiale, con i sorprendenti italiani sul punto di approdare alla seconda fase del World Baseball Classic. Hanno buone possibilità di arrivare a Miami anche se perdessero contro gli Usa, nell’ultima partita di sabato al Chase Field. E non si aspettano di perdere questa partita. Molti dei giocatori che cercheranno di sconfiggere gli stati uniti saranno loro stessi americani.
Colabello capisce le dinamiche. Suo padre – nato a Milford, Massachusetts, è stato partente per l’Italia contro gli Stati Uniti durante le Olimpiadi del 1984 al Dodger Stadium.
“Non gli è andata molto bene”, riconosce Colabello. “Era nel bullpen e aveva l’impressione si lanciare la palla molto bene. Quando lo annunciarono al Dodger Stadium dissero ‘Ora, a lanciare per l’Italia, da MIlford, Massachusetts’ e il pubblico lo fischiò. Disse: ‘Non ero mai stato nervoso sul campo, ma in quel momento lo ero’. Credo che colpì Shane Mack, concesse un singolo e poi Will Clark battè una palla che –come a mio padre piace dire-sta ancora viaggiando”.
Quasi tre decenni dopo, un altro Colabello affronterà gli USA rappresentando la nazione di origine contro la nazione in cui è nato, con un sentimento di orgoglio per entrambe. “È davvero speciale indossare questa uniforme, sapere che mio padre ha avuto la possibilità di fare la stessa cosa”, dichiara Colabello. “Nella mia vita ho condiviso tutto con mio padre. È il mio migliore amico, crescendo è diventato il mio eroe. Scendere in campo e giocare contro la stessa squadra con la stessa uniforme è davvero fantastico”.
Lou Colabello e sua moglie, Silvana, non erano presenti alla gara di venerdì, ma hanno programmato di salutare il loro figlio in Florida questa settimana. Pensavano che avrebbero visto Chris sul campo dei Twins a Fort Myers. Ma se la squadra italiana continua in questo modo lui non ci sarà. Il Marlins Park, a Miami, potrebbe essere una destinazione differente. “Credo”, afferma Chris, sorridendo, “che dovranno cambiare i loro piani”.
Un po’ del merito di questo felice cambio di programma dovrebbe andare ad Alex Maestri – e anche al dottor Paolo Maestri.
Articolo originale di Jon Paul Morosi (@JonMorosi)
Articolo tradotto da Mara Mennella (@M2Mara)
Nella foto, la gioia di Colabello (Ratti/Fibs.it).