A TU PER TU CON...ENRICO OBLETTER, MANAGER DELLA NAZIONALE ITALIANA DI SOFTBALL
Terminato l'Europeo di softball e decantate le emozioni che ha generato, il sito GrandeSlam.net ha voluto commentare il torneo con Enrico Obletter, Manager della Nazionale, con l’obiettivo di analizzare il cammino effettuato dalla azzurre, che hanno chiuso la manifestazione al secondo posto dietro l’Olanda.
Al termine di un lavoro impegnativo è uso tirar le somme. L’ha soddisfatta il risultato finale?
Il risultato ci ha permesso di qualificarci al prossimo mondiale che si disputa in Giappone in quanto passavano le prime tre nazionali classificate. Per come si sono preparate le altre nazionali e per come ci siamo preparati noi, dico che è un risultato importante che deve soddisfare. Ricordo che nel 2009, a Valencia, l'Italia non si qualificò arrivando al settimo posto in un Europeo, con una squadra ben più forte e molto preparata.
C’è rammarico per quella partita finale e per quel punteggio forse troppo punitivo per le azzurre?
No, in quanto la differenza tra noi e l'Olanda c’è, magari non cosi ampio come dice il punteggio finale, ma c’è. Loro hanno delle professioniste in squadra e si vede. Noi abbiamo portato in campo una squadra giovane e nuova che ha bisogno di tempo per maturare, giocando spesso partite di questo livello contro avversari che ci mettono in difficoltà.
La scelta di far giocare due partite, ovvero le 2 semifinali contro Olanda e quella di ripescaggio contro la Gran Bretagna, e l’inizio della finale a Greta Cecchetti, in un lasso di tempo molto breve, a cosa è stata dovuta?
Greta doveva tirare contro la Gran Bretagna altrimenti non saremmo arrivati alla finale. Doveva anche tirare la finale contro Olanda perché è oggi la nostra miglior lanciatrice. Purtroppo non è riuscita a recuperare abbastanza per darci almeno 3 inning di qualità
Una nazionale giovane che si è permessa di vincere nove partite consecutive, lottando sempre, senza mai sottovalutare le avversarie. Si aspettava una prova di carattere di questo livello?
La voglia di non far rimpiangere le "vecchie" giocatrici non convocate è stata la molla che ha fatto scattare, oltre la voglia di far bene davanti al nostro pubblico, dimostrando che cambiare giocatrici e modo di giocare non è impossibile, anche in un breve lasso di tempo, quando ci sono le giovani da inserire. In Italia le abbiamo, bisognava avere il coraggio di buttarle dentro la mischia.
Questa nazionale, con le necessarie variazioni, dovrà affrontare anche altri importanti e impegnativi traguardi. Quali sono gli altri impegni della Nazionale in questo 2017 e come vede, in prospettiva futura, le possibilità di questo gruppo?
La Nazionale seniores non ha altri impegni nel 2017. A partire dal gennaio 2018 avremo una serie di impegni che ci permetteranno di prepararci nel modo più consono per una Nazionale olimpica, sopratutto di incontrare quelle squadre che incontreremo in Giappone, al Mondiale.
Cosa le è piaciuto di più dell’atmosfera di questo Europeo?
La gente che è venuta a tifare le azzurre. La voglia di vedere il softball. Le tante squadre che son venute veramente preparate per vincere, Gran Bretagna, Grecia, Russia, Olanda, Repubblica Ceca. C’è stato un bello spettacolo, una bella pubblicità per il nostro sport.
E’ un dato di fatto che il softball ha portato, sugli spalti dei vari campi di gioco, un numero considerevole di spettatori. Cosa manca ancora a questo sport per decollare in larga scala in Italia?
Penso copertura mediatica ed impianti illuminati capaci di dare un servizio alla gente. “Se tu lo costruisci, loro verranno.....”
di Cristina Pivirotto
Nella foto, un primo piano di Obletter (da FIBS.it).
Al termine di un lavoro impegnativo è uso tirar le somme. L’ha soddisfatta il risultato finale?
Il risultato ci ha permesso di qualificarci al prossimo mondiale che si disputa in Giappone in quanto passavano le prime tre nazionali classificate. Per come si sono preparate le altre nazionali e per come ci siamo preparati noi, dico che è un risultato importante che deve soddisfare. Ricordo che nel 2009, a Valencia, l'Italia non si qualificò arrivando al settimo posto in un Europeo, con una squadra ben più forte e molto preparata.
C’è rammarico per quella partita finale e per quel punteggio forse troppo punitivo per le azzurre?
No, in quanto la differenza tra noi e l'Olanda c’è, magari non cosi ampio come dice il punteggio finale, ma c’è. Loro hanno delle professioniste in squadra e si vede. Noi abbiamo portato in campo una squadra giovane e nuova che ha bisogno di tempo per maturare, giocando spesso partite di questo livello contro avversari che ci mettono in difficoltà.
La scelta di far giocare due partite, ovvero le 2 semifinali contro Olanda e quella di ripescaggio contro la Gran Bretagna, e l’inizio della finale a Greta Cecchetti, in un lasso di tempo molto breve, a cosa è stata dovuta?
Greta doveva tirare contro la Gran Bretagna altrimenti non saremmo arrivati alla finale. Doveva anche tirare la finale contro Olanda perché è oggi la nostra miglior lanciatrice. Purtroppo non è riuscita a recuperare abbastanza per darci almeno 3 inning di qualità
Una nazionale giovane che si è permessa di vincere nove partite consecutive, lottando sempre, senza mai sottovalutare le avversarie. Si aspettava una prova di carattere di questo livello?
La voglia di non far rimpiangere le "vecchie" giocatrici non convocate è stata la molla che ha fatto scattare, oltre la voglia di far bene davanti al nostro pubblico, dimostrando che cambiare giocatrici e modo di giocare non è impossibile, anche in un breve lasso di tempo, quando ci sono le giovani da inserire. In Italia le abbiamo, bisognava avere il coraggio di buttarle dentro la mischia.
Questa nazionale, con le necessarie variazioni, dovrà affrontare anche altri importanti e impegnativi traguardi. Quali sono gli altri impegni della Nazionale in questo 2017 e come vede, in prospettiva futura, le possibilità di questo gruppo?
La Nazionale seniores non ha altri impegni nel 2017. A partire dal gennaio 2018 avremo una serie di impegni che ci permetteranno di prepararci nel modo più consono per una Nazionale olimpica, sopratutto di incontrare quelle squadre che incontreremo in Giappone, al Mondiale.
Cosa le è piaciuto di più dell’atmosfera di questo Europeo?
La gente che è venuta a tifare le azzurre. La voglia di vedere il softball. Le tante squadre che son venute veramente preparate per vincere, Gran Bretagna, Grecia, Russia, Olanda, Repubblica Ceca. C’è stato un bello spettacolo, una bella pubblicità per il nostro sport.
E’ un dato di fatto che il softball ha portato, sugli spalti dei vari campi di gioco, un numero considerevole di spettatori. Cosa manca ancora a questo sport per decollare in larga scala in Italia?
Penso copertura mediatica ed impianti illuminati capaci di dare un servizio alla gente. “Se tu lo costruisci, loro verranno.....”
di Cristina Pivirotto
Nella foto, un primo piano di Obletter (da FIBS.it).